Patologie prostatiche e LUTS

L'iperplasia prostatica benigna (BPH) è la patologia proliferativa benigna più comune durante l'invecchiamento (aumento di incidenza dal 42% al 90% fra gli uomini di 40 e di 90 anni). La BPH, caratterizzata da iperplasia stromale, si sviluppa nella zona periuretrale, determinando oltre all'aumento volumetrico della ghiandola, l'ostruzione cervico-uretrale. Per questo motivo la BPH contribuisce alla comparsa dei problemi alle basse vie urinarie (low urinary tract symptoms, LUTS) comuni nell'invecchiamento (aumentata frequenza delle minzioni, nicturia, ridotto flusso urinario, l'incompleto svuotamento della vescica). Gli androgeni, ed in particolare il testosterone (T), svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo prenatale della prostata e nel suo funzionamento in epoca adulta; è ancora controverso invece il loro coinvolgimento nello sviluppo della BPH. Da un lato infatti è noto che il blocco farmacologico dell'azione del T riduce il volume della BPH, dall'altro, durante l'invecchiamento, l'incidenza della patologia aumenta in concomitanza con la riduzione della produzione testicolare di T. E' stato quindi ipotizzato che non solo gli androgeni, ma anche altri fattori ormonali e uno stato infiammatorio cronico possano concorrere all'eziologia del processo iperplastico. In questa review sono stati analizzati i più recenti lavori riguardanti in particolare il ruolo, il possibile meccanismo d'azione e le interazioni fra androgeni, estrogeni, fattori di crescita e infiammazione nell'insorgenza di BPH. Nel loro insieme i dati a disposizione evidenziano come la patogenesi della BPH, e la conseguente comparsa dei LUTS, sia multifattoriale.