I portainnesti di vite attualmente disponibili appaiono essere un limite per l’attuale viticultura, poiché non sempre rispondono alle esigenze dettate dalle peculiari caratteristiche pedoclimatiche degli areali viticoli, spesso molto diversi fra loro. Un fattore emergente è rappresentato dalla siccità che, nonostante la vite sia una specie mediamente resistente a questo stress, richiede l’individuazione di genotipi in grado di meglio gestire il bilancio idrico in condizioni di scarsa disponibilità di acqua. Precedenti studi hanno permesso di caratterizzare due genotipi, 101.14, portainnesto commerciale sensibile alla siccità e M4, genotipo risultato dall’incrocio 41 B (V. vinifera x V. berlandieri) x V. berlandieri cv. Resseguier n.1, risultato più tollerante a questo stress. Lo studio era stato condotto confrontando una condizione di controllo, ottenuta mantenendo le piante in vaso con la capacità di campo all’80%, con una condizione in cui la disponibilità idrica era ridotta progressivamente fino ad una capacità di campo del 30%. In questo studio, utilizzando il medesimo modello sperimentale, si è proceduto all’analisi mediante un approccio integrato proteomico/metabolomico delle risposte metaboliche indotte dalla carenza idrica. Per quanto riguarda l’analisi proteomica, la prima fase è stata dedicata all’ottimizzazione dei protocolli per l’estrazione della frazione proteica che ha portato alla scelta di utilizzare un approccio elettroforetico monodimensionale, abbinato ad un’analisi delle bande mediante uno spettrometria nLC-nESI-MS/MS. Le elevate performance analitiche hanno permesso di identificare e quantificare oltre 1300 proteine. Le analisi metabolomiche, condotte mediante GC-MS seguite da tecniche di deconvoluzione e di batch quantification degli spettri, ricorrendo ad una libreria di composti trimetilsilil-derivatizzati del Golm Metabolome Database, hanno permesso di identificare e quantificare in termini relativi oltre 100 metaboliti. I risultati ottenuti evidenziano profondi cambiamenti del metabolismo in risposta allo stress idrico. Nel medesimo tempo lo studio ha permesso di evidenziare alcuni tratti peculiari a cui è possibile riferire la maggiora capacità di tollerare questa condizione sfavorevole da parte di M4. Ricerca finanziata dal Progetto AGER-SERRES, pratica n°2010-2105

Risposte allo stress idrico in due portainnesti di vite con diversa suscettibilità : uno studio proteomico e metabolomico / A.S. Negri, B. Prinsi, M. Cocucci, L. Espen. ((Intervento presentato al 31. convegno Convegno Nazionale Società Italiana di Chimica Agraria tenutosi a Napoli nel 2013.

Risposte allo stress idrico in due portainnesti di vite con diversa suscettibilità : uno studio proteomico e metabolomico

A.S. Negri
Primo
;
B. Prinsi
Secondo
;
M. Cocucci
Penultimo
;
L. Espen
Ultimo
2013

Abstract

I portainnesti di vite attualmente disponibili appaiono essere un limite per l’attuale viticultura, poiché non sempre rispondono alle esigenze dettate dalle peculiari caratteristiche pedoclimatiche degli areali viticoli, spesso molto diversi fra loro. Un fattore emergente è rappresentato dalla siccità che, nonostante la vite sia una specie mediamente resistente a questo stress, richiede l’individuazione di genotipi in grado di meglio gestire il bilancio idrico in condizioni di scarsa disponibilità di acqua. Precedenti studi hanno permesso di caratterizzare due genotipi, 101.14, portainnesto commerciale sensibile alla siccità e M4, genotipo risultato dall’incrocio 41 B (V. vinifera x V. berlandieri) x V. berlandieri cv. Resseguier n.1, risultato più tollerante a questo stress. Lo studio era stato condotto confrontando una condizione di controllo, ottenuta mantenendo le piante in vaso con la capacità di campo all’80%, con una condizione in cui la disponibilità idrica era ridotta progressivamente fino ad una capacità di campo del 30%. In questo studio, utilizzando il medesimo modello sperimentale, si è proceduto all’analisi mediante un approccio integrato proteomico/metabolomico delle risposte metaboliche indotte dalla carenza idrica. Per quanto riguarda l’analisi proteomica, la prima fase è stata dedicata all’ottimizzazione dei protocolli per l’estrazione della frazione proteica che ha portato alla scelta di utilizzare un approccio elettroforetico monodimensionale, abbinato ad un’analisi delle bande mediante uno spettrometria nLC-nESI-MS/MS. Le elevate performance analitiche hanno permesso di identificare e quantificare oltre 1300 proteine. Le analisi metabolomiche, condotte mediante GC-MS seguite da tecniche di deconvoluzione e di batch quantification degli spettri, ricorrendo ad una libreria di composti trimetilsilil-derivatizzati del Golm Metabolome Database, hanno permesso di identificare e quantificare in termini relativi oltre 100 metaboliti. I risultati ottenuti evidenziano profondi cambiamenti del metabolismo in risposta allo stress idrico. Nel medesimo tempo lo studio ha permesso di evidenziare alcuni tratti peculiari a cui è possibile riferire la maggiora capacità di tollerare questa condizione sfavorevole da parte di M4. Ricerca finanziata dal Progetto AGER-SERRES, pratica n°2010-2105
set-2013
portainnesti di vite; siccità; metabolomica; proteomica
Settore AGR/13 - Chimica Agraria
Società Italiana di Chimica Agraria (SICA)
Risposte allo stress idrico in due portainnesti di vite con diversa suscettibilità : uno studio proteomico e metabolomico / A.S. Negri, B. Prinsi, M. Cocucci, L. Espen. ((Intervento presentato al 31. convegno Convegno Nazionale Società Italiana di Chimica Agraria tenutosi a Napoli nel 2013.
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