Recentemente sono stati proposti contenitori capsulari gastroresistenti a base di idrossipropilmetilcellulosa acetato succinato (HPMCAS) realizzati mediante la tecnica di injection molding (IM) [1]. Attraverso la messa a punto di una formulazione contenente, in aggiunta al polimero termoplastico, un plasticizzante e uno o più agenti canalizzanti (polimeri solubili e/o disgreganti) sono stati ottenuti sistemi con promettenti caratteristiche fisico-meccaniche e capaci di determinare soddisfacenti performance di rilascio in vitro. Nel presente lavoro è stato preliminarmente valutato il comportamento in vivo di capsule con pareti di spessore pari a 600 µm e contenenti il 30% di un disgregante (formulazione del contenitore: HPMCAS/polietilenglicole 1500/Explotab® CLV 55/22/23). Sono stati condotti due differenti studi che hanno coinvolto nove volontari sani. Il primo studio ha previsto la somministrazione di un sistema assemblato, costituito da una capsula di HPMC in commercio (size 000) rivestita da un film gastroresistente, contenente antipirina come tracciante e un contenitore capsulare di HPMCAS ottenuto per IM e riempito, a sua volta, con paracetamolo. La capsula esterna di questo sistema dovrebbe rapidamente dissolvere dopo lo svuotamento gastrico rilasciando il suo duplice contenuto; la comparsa dell’antipirina e del paracetamolo nel fluido biologico in analisi dovrebbero quindi indicare l’apertura, rispettivamente, del sistema assemblato e del contenitore di HPMCAS. Nel secondo studio, invece, sono state co-somministrate un’unità stampata a base di HPMCAS, sempre contenente paracetamolo, e una capsula di HPMC in commercio, di analoghe dimensioni (size 0), contenente antipirina e rivestita da un film gastroresistente. I principi attivi utilizzati per il riempimento sono stati selezionati perché possono essere contemporaneamente rilevati nella saliva grazie ad un metodo HPLC a gradiente precedentemente messo a punto. Tutte le tipologie di sistemi utilizzate per gli studi in vivo sono state testate anche in vitro allo scopo di verificarne il funzionamento dimostrando il comportamento atteso: il rilascio di antipirina dai sistemi assemblati e dalle capsule convenzionali rivestite per filmatura è avvenuto pochi minuti dopo il cambio di pH da 1,2 a 6,8 (Dissolution test for delayed-release dosage forms, Metodo B, USP 35) mentre è stata osservata una latenza prima del rilascio di circa 40-45 minuti nel caso delle capsule stampate, che può essere attribuita al loro maggior spessore. Per quanto riguarda le prove in vivo il tempo di prima comparsa in saliva dell’attivo contenuto in ciascun tipo di capsula è stato utilizzato come indicatore del tempo di apertura della stessa. Nel caso dei sistemi assemblati è stato calcolato un tempo medio di 117 minuti (CV 43,9) tra la comparsa dell’antipirina e quella del paracetamolo, che può essere considerato come il tempo necessario per la dissoluzione/disgregazione nell’intestino, e quindi l’apertura, della capsula stampata a base di HPMCAS. Attraverso la co-somministrazione, invece, delle capsule ottenute per IM e di quelle tradizionali rivestite con il film gastroresistente, è stato possibile osservare una differenza media di soli 35 minuti nella comparsa dei rispettivi traccianti. Tali risultati sono complessivamente in accordo con i dati riportati in letteratura riguardanti le forme gastroresistenti, che indicano generalmente un tempo di completa dissoluzione/disgregazione del film attorno alle 2 ore. In conclusione le capsule a base di HPMCAS preparate per IM e riempite con un tracciante in polvere si sono dimostrate in grado di rilasciare il loro contenuto a livello intestinale. I risultati ottenuti appaiono incoraggianti se confrontati con sistemi gastroresisteniti preparati per filmatura. Nonostante lo spessore molto maggiore della barriera costituita dai sistemi stampati rispetto a quella presente nelle forme rivestite, infatti, la loro performance risulta paragonabile, indicando la possibilità di utilizzo delle capsule proposte in alternativa ai sistemi tradizionali. 1 L. Zema, G. Loreti, A. Melocchi, A. Maroni, L. Palugan, A. Gazzaniga. Gastroresistant capsular device prepared by injection molding. Int. J. Pharm. 440, 264-272, 2013

Contenitori capsulari gastroresistenti realizzati mediante Injection Molding: valutazione preliminare del comportamento in vivo / L. Zema, G. Loreti, A. Melocchi, L. Palugan, M.D. Del Curto, A. Gazzaniga - In: Atti del 53° Simposio AFIVarese : Tipolitografia Manfredi, 2013 Jun. (( Intervento presentato al 53. convegno Simposio AFI tenutosi a Rimini nel 2013.

Contenitori capsulari gastroresistenti realizzati mediante Injection Molding: valutazione preliminare del comportamento in vivo

L. Zema
Primo
;
G. Loreti
Secondo
;
A. Melocchi;L. Palugan;M.D. Del Curto
Penultimo
;
A. Gazzaniga
Ultimo
2013

Abstract

Recentemente sono stati proposti contenitori capsulari gastroresistenti a base di idrossipropilmetilcellulosa acetato succinato (HPMCAS) realizzati mediante la tecnica di injection molding (IM) [1]. Attraverso la messa a punto di una formulazione contenente, in aggiunta al polimero termoplastico, un plasticizzante e uno o più agenti canalizzanti (polimeri solubili e/o disgreganti) sono stati ottenuti sistemi con promettenti caratteristiche fisico-meccaniche e capaci di determinare soddisfacenti performance di rilascio in vitro. Nel presente lavoro è stato preliminarmente valutato il comportamento in vivo di capsule con pareti di spessore pari a 600 µm e contenenti il 30% di un disgregante (formulazione del contenitore: HPMCAS/polietilenglicole 1500/Explotab® CLV 55/22/23). Sono stati condotti due differenti studi che hanno coinvolto nove volontari sani. Il primo studio ha previsto la somministrazione di un sistema assemblato, costituito da una capsula di HPMC in commercio (size 000) rivestita da un film gastroresistente, contenente antipirina come tracciante e un contenitore capsulare di HPMCAS ottenuto per IM e riempito, a sua volta, con paracetamolo. La capsula esterna di questo sistema dovrebbe rapidamente dissolvere dopo lo svuotamento gastrico rilasciando il suo duplice contenuto; la comparsa dell’antipirina e del paracetamolo nel fluido biologico in analisi dovrebbero quindi indicare l’apertura, rispettivamente, del sistema assemblato e del contenitore di HPMCAS. Nel secondo studio, invece, sono state co-somministrate un’unità stampata a base di HPMCAS, sempre contenente paracetamolo, e una capsula di HPMC in commercio, di analoghe dimensioni (size 0), contenente antipirina e rivestita da un film gastroresistente. I principi attivi utilizzati per il riempimento sono stati selezionati perché possono essere contemporaneamente rilevati nella saliva grazie ad un metodo HPLC a gradiente precedentemente messo a punto. Tutte le tipologie di sistemi utilizzate per gli studi in vivo sono state testate anche in vitro allo scopo di verificarne il funzionamento dimostrando il comportamento atteso: il rilascio di antipirina dai sistemi assemblati e dalle capsule convenzionali rivestite per filmatura è avvenuto pochi minuti dopo il cambio di pH da 1,2 a 6,8 (Dissolution test for delayed-release dosage forms, Metodo B, USP 35) mentre è stata osservata una latenza prima del rilascio di circa 40-45 minuti nel caso delle capsule stampate, che può essere attribuita al loro maggior spessore. Per quanto riguarda le prove in vivo il tempo di prima comparsa in saliva dell’attivo contenuto in ciascun tipo di capsula è stato utilizzato come indicatore del tempo di apertura della stessa. Nel caso dei sistemi assemblati è stato calcolato un tempo medio di 117 minuti (CV 43,9) tra la comparsa dell’antipirina e quella del paracetamolo, che può essere considerato come il tempo necessario per la dissoluzione/disgregazione nell’intestino, e quindi l’apertura, della capsula stampata a base di HPMCAS. Attraverso la co-somministrazione, invece, delle capsule ottenute per IM e di quelle tradizionali rivestite con il film gastroresistente, è stato possibile osservare una differenza media di soli 35 minuti nella comparsa dei rispettivi traccianti. Tali risultati sono complessivamente in accordo con i dati riportati in letteratura riguardanti le forme gastroresistenti, che indicano generalmente un tempo di completa dissoluzione/disgregazione del film attorno alle 2 ore. In conclusione le capsule a base di HPMCAS preparate per IM e riempite con un tracciante in polvere si sono dimostrate in grado di rilasciare il loro contenuto a livello intestinale. I risultati ottenuti appaiono incoraggianti se confrontati con sistemi gastroresisteniti preparati per filmatura. Nonostante lo spessore molto maggiore della barriera costituita dai sistemi stampati rispetto a quella presente nelle forme rivestite, infatti, la loro performance risulta paragonabile, indicando la possibilità di utilizzo delle capsule proposte in alternativa ai sistemi tradizionali. 1 L. Zema, G. Loreti, A. Melocchi, A. Maroni, L. Palugan, A. Gazzaniga. Gastroresistant capsular device prepared by injection molding. Int. J. Pharm. 440, 264-272, 2013
Settore CHIM/09 - Farmaceutico Tecnologico Applicativo
giu-2013
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