Non c’è dubbio sul fatto che alcuni microrganismi (batteri, microalghe e microfunghi) svolgano un’azione deteriogena sulle superfici di interesse culturale provocando danni chimici, fisici ed estetici. Tuttavia la ricerca scientifica ha dimostrato che altri batteri sono responsabili di processi “virtuosi” e possono essere alleati dell’uomo per il restauro e la conservazione di opere d’arte. I materiali lapidei sono suscettibili al deterioramento causato dall’invecchiamento e dall’inquinamento, e possono essere affetti dalla presenza di materiali indesiderati dovuti a precedenti trattamenti di restauro. Le tradizionali metodiche di pulitura prevedono il ricorso a tecniche fisiche e chimiche che possono essere troppo aggressive e liberare nell’ambiente sostanze tossiche, con conseguenti rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente. Una valida alternativa è rappresentata oggi dai metodi biologici che si basano sull’impiego di cellule microbiche vive come agenti di pulitura e consolidamento dei manufatti artistici: il cosiddetto “bio-restauro”. Se non già presenti, i microrganismi vengono veicolati sulle superfici da trattare e messi nelle condizioni di svolgere la stessa attività che eseguono normalmente in natura. Alcuni batteri possono rimuovere depositi e croste a base di solfati e nitrati riducendoli rispettivamente ad acido solfidrico e azoto molecolare. Altri batteri riescono ad eliminare la sostanza organica trasformandola in anidride carbonica. Altri ancora sono in grado di innescare la precipitazione di carbonato di calcio utilizzabile per consolidare il substrato. Ricerche scientifiche hanno messo in risalto i vantaggi di questa tecnologia su quella fisica e chimica. In questa presentazione verranno esposti interventi avvenuti con successo sulle superfici lapidee del Duomo di Milano e di Firenze, del basamento della Pietà Rondinini di Michelangelo, e di statue del Castello del Buon Consiglio di Trento e del Cimitero Monumentale di Milano, in cui la biopulitura viene confrontata anche con tecniche di pulitura chimica e laser.

Biorestauro: batteri alleati dell’uomo nella conservazione delle opere d’arte / A. Polo, F. Cappitelli, C. Sorlini. ((Intervento presentato al convegno Biorestauro: batteri alleati dell’uomo nella conservazione delle opere d’arte tenutosi a Vicenza nel 2013.

Biorestauro: batteri alleati dell’uomo nella conservazione delle opere d’arte

A. Polo;F. Cappitelli;C. Sorlini
2013

Abstract

Non c’è dubbio sul fatto che alcuni microrganismi (batteri, microalghe e microfunghi) svolgano un’azione deteriogena sulle superfici di interesse culturale provocando danni chimici, fisici ed estetici. Tuttavia la ricerca scientifica ha dimostrato che altri batteri sono responsabili di processi “virtuosi” e possono essere alleati dell’uomo per il restauro e la conservazione di opere d’arte. I materiali lapidei sono suscettibili al deterioramento causato dall’invecchiamento e dall’inquinamento, e possono essere affetti dalla presenza di materiali indesiderati dovuti a precedenti trattamenti di restauro. Le tradizionali metodiche di pulitura prevedono il ricorso a tecniche fisiche e chimiche che possono essere troppo aggressive e liberare nell’ambiente sostanze tossiche, con conseguenti rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente. Una valida alternativa è rappresentata oggi dai metodi biologici che si basano sull’impiego di cellule microbiche vive come agenti di pulitura e consolidamento dei manufatti artistici: il cosiddetto “bio-restauro”. Se non già presenti, i microrganismi vengono veicolati sulle superfici da trattare e messi nelle condizioni di svolgere la stessa attività che eseguono normalmente in natura. Alcuni batteri possono rimuovere depositi e croste a base di solfati e nitrati riducendoli rispettivamente ad acido solfidrico e azoto molecolare. Altri batteri riescono ad eliminare la sostanza organica trasformandola in anidride carbonica. Altri ancora sono in grado di innescare la precipitazione di carbonato di calcio utilizzabile per consolidare il substrato. Ricerche scientifiche hanno messo in risalto i vantaggi di questa tecnologia su quella fisica e chimica. In questa presentazione verranno esposti interventi avvenuti con successo sulle superfici lapidee del Duomo di Milano e di Firenze, del basamento della Pietà Rondinini di Michelangelo, e di statue del Castello del Buon Consiglio di Trento e del Cimitero Monumentale di Milano, in cui la biopulitura viene confrontata anche con tecniche di pulitura chimica e laser.
28-set-2013
Settore AGR/16 - Microbiologia Agraria
Biorestauro: batteri alleati dell’uomo nella conservazione delle opere d’arte / A. Polo, F. Cappitelli, C. Sorlini. ((Intervento presentato al convegno Biorestauro: batteri alleati dell’uomo nella conservazione delle opere d’arte tenutosi a Vicenza nel 2013.
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