Il saggio pone l’attenzione sulle figure di Bohr e Heisenberg, protagonisti di un testo teatrale di grandissimo successo, "Copenhagen" di Michael Frayn, appassionante dramma in bilico tra storia e finzione che ha debuttato al National Theatre di Londra nel 1998 per la regia di Michael Blakemore. L'analisi evidenzia come questo testo teatrale funzioni come un modello esemplare di collaborazione tra scienza e teatro, capace di sollecitare un dialogo vivacissimo e serrato tra le due: da un lato, non solo il teatro chiede aiuto alla scienza (nel postscript al testo Frayn annovera gli scienziati che gli hanno offerto suggerimenti in fase di scrittura e che hanno scritto dopo il debutto per segnalargli errori o imprecisioni), ma anche rinnova il suo linguaggio drammatico appropriandosi di principi scientifici; dall’altro, la scienza prende spunto dalla finzione e, come in uno specchio, si interroga, si ripensa e, forse, si re-inventa.
Bohr e Heisenberg, o dell’indeterminazione / M. Cavecchi - In: Formula e metafora. Figure di scienziati nelle letterature e culture contemporanee / C. Pagetti, E. Garetto, D. Manera, N. Vallorani, F. Ripamonti, N. Brazzelli, M.L. Roli, M. Paleari, A. Vescovi, L. Nissim, M. Modenesi, C.M. Buglioni, M. Canani, F. Orestano, R. Vassena, C. Storskog, L. Bernardini, L. Chapovalova, P. Bozzi, F. Haas, A. Goggio, M. Castellari, G. Peroni, A. Costazza, A. Bentoglio, M. Cavecchi, ; [a cura di] M. Castellari. - Milano : di/segni, 2014. - ISBN 978-88-6705-207-3. - pp. 363-375
Bohr e Heisenberg, o dell’indeterminazione
M. Cavecchi
2014
Abstract
Il saggio pone l’attenzione sulle figure di Bohr e Heisenberg, protagonisti di un testo teatrale di grandissimo successo, "Copenhagen" di Michael Frayn, appassionante dramma in bilico tra storia e finzione che ha debuttato al National Theatre di Londra nel 1998 per la regia di Michael Blakemore. L'analisi evidenzia come questo testo teatrale funzioni come un modello esemplare di collaborazione tra scienza e teatro, capace di sollecitare un dialogo vivacissimo e serrato tra le due: da un lato, non solo il teatro chiede aiuto alla scienza (nel postscript al testo Frayn annovera gli scienziati che gli hanno offerto suggerimenti in fase di scrittura e che hanno scritto dopo il debutto per segnalargli errori o imprecisioni), ma anche rinnova il suo linguaggio drammatico appropriandosi di principi scientifici; dall’altro, la scienza prende spunto dalla finzione e, come in uno specchio, si interroga, si ripensa e, forse, si re-inventa.File | Dimensione | Formato | |
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