Il Centro studi comunicazione sul farmaco studia l’evoluzione del rapporto "media-scienza-salute-farmaco", l’impatto nella società attuale e l’identificazione di basi e strategie per una corretta ed efficace comunicazione al pubblico del progresso della scienza medica e delle sue implicazioni. Essere sani è infatti una condizione di benessere non solo fisico, ma anche psicologico e sociale: un bene prezioso che va difeso ogni giorno e che impone molte scelte per migliorare la qualità della vita del singolo cittadino e quindi di tutta la società. Ma da sottolineare come l’invecchiamento con conseguenti patologie cronico-degenerative ha portato a una discussione critica della definizione di salute. Il crescente interesse verso la salute ha evidenziato la necessità di analizzare le esigenze dei mass media con le aspettative e le percezioni del fruitore dell’informazione (interpretazione della malattia, sentimenti e paure, conseguenze sulla vita sociale) e di fornire nuovi strumenti agli operatori del settore medico che si confrontano quotidianamente sul tema salute/malattia con i pazienti. In contrasto con la necessita del pubblico di avere sempre più informazioni, spesso la relazione giornalisti/scienziati non appare facile per la complessità del metodo scientifico e del suo gergo. I medici sono irritati quando la stampa riportata in prima pagina come definitivi i risultati preliminari di un nuovo studio: spazio e tempo, nemici del giornalismo, portano spesso a sintetizzare passaggi fondamentali. In questa situazione confusa, i giornalisti accusano la comunità scientifica di limitare l’accesso all’informazione e di alzare barriere di fronte alla divulgazione della ricerche mediche; dall’altra parte medici e scienziati accusano i media di riportare notizie esagerate, poco documentate e verificate. La necessità di colmare questa distanza tra scienza medica e divulgazione è un argomento sentito con profonda sensibilità dagli attori coinvolti in questo processo: accademici, giornalisti e pubblico. Il desiderio di un nuovo giornalismo che eviti inutili allarmismi a favore di un’informazione equilibrata e scientificamente corretta, che mantenga il metodo della scienza nel rispetto delle regole dei mass media è condiviso da tutti, tenendo presente la difficoltà oggettiva della popolazione italiana di comprensione del testo scritto. L’informazione quotidiana deve trasmettere notizie serie, rapide e comprensibili anche a un pubblico che non ha la capacità critica di verificare quanto detto o scritto , non deve lasciare dubbi o incertezze, non deve essere incompleta o peggio ancora errata, ma vigile e prudente, non deve portare il lettore verso scelte sbagliate, viaggi della speranza, inutili aspettative e cure miracolose. In situazioni drammatiche, durante epidemie, catastrofi naturali e indotte dall’uomo, l’informazione deve essere bilanciata evitando allarmismi per non alimentare “pandemie” mediatiche e previsioni sbagliate che inducono comportamenti senza controllo di psicosi collettiva. La notizia in caso di crisi va monitorata costantemente e condivisa con la comunità scientifica perché il panico può fare solo danni e gli errori non si possono correggere con la stessa immediatezza dell’informazione. In sintesi, l’informazione deve svolgersi attraverso una collaborazione, nella comprensione e nel rispetto di codici e regole di due mondi complessi: scienza medica e giornalismo. L’analisi e la comparazione del linguaggio dei mass media (stampa, televisione, radio, internet) del cinema, del teatro e di fenomeni emergenti, in riferimento alla salute, al farmaco e alla società e ai principali attori di questo sistema (pubblico, operatori della salute, ricercatori e decisori) permette di sperimentare strategie innovative di comunicazione. In questa ottica si inseriscono le diverse ricerche già ultimate e ancora in atto presso il Centro. L’analisi della percezione della salute da parte del pubblico attraverso ‘’il filtro’’ dei mass media ci ha portato ad approfondire in modo trasversale il messaggio veicolato dalla stampa, televisione e web, considerato il crescente aumento dell’utilizzo di internet da parte del paziente/ utente per la ricerca dell’informazioni inerenti a patologie e terapie.  

Relazione triennale 2009-2012 Centro studi farmaco / F. Bruno. - Milano : Università degli Studi di Milano, 2012 May 29.

Relazione triennale 2009-2012 Centro studi farmaco

F. Bruno
2012

Abstract

Il Centro studi comunicazione sul farmaco studia l’evoluzione del rapporto "media-scienza-salute-farmaco", l’impatto nella società attuale e l’identificazione di basi e strategie per una corretta ed efficace comunicazione al pubblico del progresso della scienza medica e delle sue implicazioni. Essere sani è infatti una condizione di benessere non solo fisico, ma anche psicologico e sociale: un bene prezioso che va difeso ogni giorno e che impone molte scelte per migliorare la qualità della vita del singolo cittadino e quindi di tutta la società. Ma da sottolineare come l’invecchiamento con conseguenti patologie cronico-degenerative ha portato a una discussione critica della definizione di salute. Il crescente interesse verso la salute ha evidenziato la necessità di analizzare le esigenze dei mass media con le aspettative e le percezioni del fruitore dell’informazione (interpretazione della malattia, sentimenti e paure, conseguenze sulla vita sociale) e di fornire nuovi strumenti agli operatori del settore medico che si confrontano quotidianamente sul tema salute/malattia con i pazienti. In contrasto con la necessita del pubblico di avere sempre più informazioni, spesso la relazione giornalisti/scienziati non appare facile per la complessità del metodo scientifico e del suo gergo. I medici sono irritati quando la stampa riportata in prima pagina come definitivi i risultati preliminari di un nuovo studio: spazio e tempo, nemici del giornalismo, portano spesso a sintetizzare passaggi fondamentali. In questa situazione confusa, i giornalisti accusano la comunità scientifica di limitare l’accesso all’informazione e di alzare barriere di fronte alla divulgazione della ricerche mediche; dall’altra parte medici e scienziati accusano i media di riportare notizie esagerate, poco documentate e verificate. La necessità di colmare questa distanza tra scienza medica e divulgazione è un argomento sentito con profonda sensibilità dagli attori coinvolti in questo processo: accademici, giornalisti e pubblico. Il desiderio di un nuovo giornalismo che eviti inutili allarmismi a favore di un’informazione equilibrata e scientificamente corretta, che mantenga il metodo della scienza nel rispetto delle regole dei mass media è condiviso da tutti, tenendo presente la difficoltà oggettiva della popolazione italiana di comprensione del testo scritto. L’informazione quotidiana deve trasmettere notizie serie, rapide e comprensibili anche a un pubblico che non ha la capacità critica di verificare quanto detto o scritto , non deve lasciare dubbi o incertezze, non deve essere incompleta o peggio ancora errata, ma vigile e prudente, non deve portare il lettore verso scelte sbagliate, viaggi della speranza, inutili aspettative e cure miracolose. In situazioni drammatiche, durante epidemie, catastrofi naturali e indotte dall’uomo, l’informazione deve essere bilanciata evitando allarmismi per non alimentare “pandemie” mediatiche e previsioni sbagliate che inducono comportamenti senza controllo di psicosi collettiva. La notizia in caso di crisi va monitorata costantemente e condivisa con la comunità scientifica perché il panico può fare solo danni e gli errori non si possono correggere con la stessa immediatezza dell’informazione. In sintesi, l’informazione deve svolgersi attraverso una collaborazione, nella comprensione e nel rispetto di codici e regole di due mondi complessi: scienza medica e giornalismo. L’analisi e la comparazione del linguaggio dei mass media (stampa, televisione, radio, internet) del cinema, del teatro e di fenomeni emergenti, in riferimento alla salute, al farmaco e alla società e ai principali attori di questo sistema (pubblico, operatori della salute, ricercatori e decisori) permette di sperimentare strategie innovative di comunicazione. In questa ottica si inseriscono le diverse ricerche già ultimate e ancora in atto presso il Centro. L’analisi della percezione della salute da parte del pubblico attraverso ‘’il filtro’’ dei mass media ci ha portato ad approfondire in modo trasversale il messaggio veicolato dalla stampa, televisione e web, considerato il crescente aumento dell’utilizzo di internet da parte del paziente/ utente per la ricerca dell’informazioni inerenti a patologie e terapie.  
29-mag-2012
comunicazione ; salute ; mass media
Settore BIO/14 - Farmacologia
Working Paper
Relazione triennale 2009-2012 Centro studi farmaco / F. Bruno. - Milano : Università degli Studi di Milano, 2012 May 29.
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