Premessa e obiettivi. La viticoltura in Italia è un’attività secolare, ma anche un’importante fonte di reddito. Per proteggere il raccolto da malattie indesiderate, sono usati prodotti fitosanitari, e di conseguenza i lavoratori agricoli sono potenzialmente esposti a sostanze pericolose. Il monitoraggio ambientale e biologico per la valutazione del rischio raramente è applicabile ad un gran numero di lavoratori e nella maggior parte dei casi per il monitoraggio biologico non esistono valori limite e BEI. E’ quindi necessario proporre per i lavoratori agricoli, esposti a pesticidi, una valutazione del rischio più semplice, e predisporre misure di prevenzione mirate. Metodi. Nel 2011, un gruppo di lavoratori ha partecipato a uno studio, che ha previsto l’uso di mancozeb in vigneti. I campioni ottenuti dal monitoraggio ambientale e biologico sono stati raccolti seguendo il protocollo OCSE; inoltre sono stati compilati questionari specifici per la raccolta dati da personale del nostro gruppo. Tutti i campioni sono stati analizzati mediante LC-MS/MS. L'esposizione derivante da diversi scenari e condizioni di lavoro è stato rappresentata in una scala crescente di valori, mentre le proprietà tossicologiche dei pesticidi su un'altra scala, determinando così una griglia per la valutazione del rischio. La gestione e le analisi statistiche dei dati sono stati effettuati utilizzando l’ambiente di calcolo R Statistical Environment. Risultati. 29 lavoratori sono stati monitorati durante la stagione dei trattamenti per un totale di 37 giornate uomo. Durante la giornata di lavoro tutti i lavoratori, tranne uno, adoperavano i guanti, anche durante la miscelazione e il carico del prodotto. L'esposizione sopra gli indumenti di lavoro e stata di 254 microgrammi per lavoratore per giorno di lavoro, mentre una dose media di 17 microgrammi ha raggiunto la cute. La contaminazione mediana delle mani, pari a 140 mcg, è risultata essere determinante nel determinismo della dose interna totale. Il livello massimo di esposizione relativo e il basso assorbimento cutaneo del mancozeb, hanno permesso a tutti i lavoratori di essere ben al di sotto dei livelli di rischio. Conclusioni. Utilizzando i livelli assoluti, relativi all’esposizione del lavoratore e al rischio, espressi come rischio per ettaro trattato o rischio per giorno lavorativo, ed esaminando i fattori che maggiormente influenzano l'esposizione, è possibile creare degli scenari relativi al rischio durante l'applicazione di fitofarmaci. Questi scenari, presentati come il punto d’incontro tra la valutazione del rischio derivante dall’esposizione del lavoratore e le caratteristiche intrinseche del principio attivo utilizzato, possono essere adoperati per una rapida valutazione del rischio in campo agronomico, senza la necessità di costose e laboriose misure in campo.

Sviluppo di applicativi informatizzati per la rapida valutazione del rischio nell’applicazione di pesticidi in viticoltura / S. Mandic-Rajcevic, F.M. Rubino, G. Vianello, D. Cottica, S. Negri, G. Brambilla, C. Colosio. - In: GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA. - ISSN 1592-7830. - 35:4, Supplemento(2013 Oct), pp. 181-181. (Intervento presentato al 76. convegno Congresso Nazionale SIMLII tenutosi a Messina, Giardini Naxos nel 2013).

Sviluppo di applicativi informatizzati per la rapida valutazione del rischio nell’applicazione di pesticidi in viticoltura

S. Mandic-Rajcevic;F.M. Rubino;G. Vianello;G. Brambilla;C. Colosio
2013

Abstract

Premessa e obiettivi. La viticoltura in Italia è un’attività secolare, ma anche un’importante fonte di reddito. Per proteggere il raccolto da malattie indesiderate, sono usati prodotti fitosanitari, e di conseguenza i lavoratori agricoli sono potenzialmente esposti a sostanze pericolose. Il monitoraggio ambientale e biologico per la valutazione del rischio raramente è applicabile ad un gran numero di lavoratori e nella maggior parte dei casi per il monitoraggio biologico non esistono valori limite e BEI. E’ quindi necessario proporre per i lavoratori agricoli, esposti a pesticidi, una valutazione del rischio più semplice, e predisporre misure di prevenzione mirate. Metodi. Nel 2011, un gruppo di lavoratori ha partecipato a uno studio, che ha previsto l’uso di mancozeb in vigneti. I campioni ottenuti dal monitoraggio ambientale e biologico sono stati raccolti seguendo il protocollo OCSE; inoltre sono stati compilati questionari specifici per la raccolta dati da personale del nostro gruppo. Tutti i campioni sono stati analizzati mediante LC-MS/MS. L'esposizione derivante da diversi scenari e condizioni di lavoro è stato rappresentata in una scala crescente di valori, mentre le proprietà tossicologiche dei pesticidi su un'altra scala, determinando così una griglia per la valutazione del rischio. La gestione e le analisi statistiche dei dati sono stati effettuati utilizzando l’ambiente di calcolo R Statistical Environment. Risultati. 29 lavoratori sono stati monitorati durante la stagione dei trattamenti per un totale di 37 giornate uomo. Durante la giornata di lavoro tutti i lavoratori, tranne uno, adoperavano i guanti, anche durante la miscelazione e il carico del prodotto. L'esposizione sopra gli indumenti di lavoro e stata di 254 microgrammi per lavoratore per giorno di lavoro, mentre una dose media di 17 microgrammi ha raggiunto la cute. La contaminazione mediana delle mani, pari a 140 mcg, è risultata essere determinante nel determinismo della dose interna totale. Il livello massimo di esposizione relativo e il basso assorbimento cutaneo del mancozeb, hanno permesso a tutti i lavoratori di essere ben al di sotto dei livelli di rischio. Conclusioni. Utilizzando i livelli assoluti, relativi all’esposizione del lavoratore e al rischio, espressi come rischio per ettaro trattato o rischio per giorno lavorativo, ed esaminando i fattori che maggiormente influenzano l'esposizione, è possibile creare degli scenari relativi al rischio durante l'applicazione di fitofarmaci. Questi scenari, presentati come il punto d’incontro tra la valutazione del rischio derivante dall’esposizione del lavoratore e le caratteristiche intrinseche del principio attivo utilizzato, possono essere adoperati per una rapida valutazione del rischio in campo agronomico, senza la necessità di costose e laboriose misure in campo.
pesticides ; risk assessment ; field-studies ; vineyards
Settore MED/44 - Medicina del Lavoro
ott-2013
Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale
Article (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
SIMLII 2013 - Sviluppo di applicativi informatizzati per la rapida valutazione del rischio nell'applicazione di pesticidi in viticoltura.pdf

accesso aperto

Tipologia: Pre-print (manoscritto inviato all'editore)
Dimensione 23.12 kB
Formato Adobe PDF
23.12 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/228402
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact