Numerose campagne educazionali hanno affrontato in anni recenti, anche nel nostro Paese, il tema dell'educazione del grande pubblico alla prevenzione della malattia coronarica in generale, ed alla relazione tra colesterolo e cardiopatia ischemica in particolare, nonché all'adozione dei modelli comportamentali, soprattutto alimentari, in grado di ridurre la colesterolemia. La conoscenza di tali modelli è di particolare interesse per il paziente cardiologico anche alla luce delle recenti evidenze che sottolineano il ruolo Dell’ipercolesterolemia nella prevenzione della cardiopatia ischemica. Nella presente indagine, a 734 pazienti consecutivi afferenti ai due laboratori cardiologici di Palermo e di Brescia è stato somministrato un questionario per la raccolta di dati sociodemografici contenente alcuni quesiti disegnati per conoscere il livello di informazione degli intervistati sul tema “colesterolo e malattia coronarica”. Il livello di informazione dei pazienti desumibile dai questionari analizzati, è variegato, nel senso che alcuni concetti sembrano oramai ben chiari: mentre per altri sono necessari Ulteriori messaggi. Il 95% circa dei soggetti identifica il colesterolo come un grasso che circola nel sangue", il 79% sa che il colesterolo può causare danni quando è troppo elevato, e l'86% circa sa che un colesterolo elevato aumenta il rischio di infarto miocardico. Il 52% circa sa che la colesterolemia totale dovrebbe essere inferiore a 200 mg/dl. Solo il 59%, invece, identifica correttamente il concetto della lunga sintomaticità dell'ipercolesterolemia, dichiarando che il colesterolo elevato causa in genere danni dopo molto tempo. Se si analizzano le risposte al quesito: 'come è possibile ridurre la colesterolemia, si osserva come il 90% dei soggetti intervistati ritenga che opportune modificazioni alimentari possano modificare favorevolmente questo parametro (nessuna differenza significativa, a questo proposito, sussiste tra le risposte dei pazienti di sesso maschile o femminile; va peraltro rilevato che anche "abolire il fumo" e "smettere di bere alcolici”, secondo il 40 ed il 44% dei pazienti , rispettivamente, possono contribuire a ridurre la colesterolemia. Quasi l'86% degli intervistati, inoltre, Sà che i l burro e formaggi vanno moderati in una dieta ipolipidemizzante. Questi dati forniscono utili informazioni per la prosecuzione delle attività educazionali destinate al pubblico già operative nel nostro paese. Essi, raffrontati con un’indagine condotta sulla popolazione generale nell'87 dal Programma Nazionale di Educazione al Controllo del Colesterolo, indicano anche che il paziente cardiologico è meglio informato del pubblico sui temi della prevenzione cardiovascolare.

Il paziente cardiologico ed il problema colesterolo: Il livello di conoscenza / F.D. Eredità, C. Proto, A. Poli, A. Pesce, D. Baldassarre. ((Intervento presentato al 3. convegno CONGRESSO NAZIONALE dell'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARDIOLOGI EXTRAOSPEDALIERI. tenutosi a Roma nel 1991.

Il paziente cardiologico ed il problema colesterolo: Il livello di conoscenza

D. Baldassarre
Ultimo
1991

Abstract

Numerose campagne educazionali hanno affrontato in anni recenti, anche nel nostro Paese, il tema dell'educazione del grande pubblico alla prevenzione della malattia coronarica in generale, ed alla relazione tra colesterolo e cardiopatia ischemica in particolare, nonché all'adozione dei modelli comportamentali, soprattutto alimentari, in grado di ridurre la colesterolemia. La conoscenza di tali modelli è di particolare interesse per il paziente cardiologico anche alla luce delle recenti evidenze che sottolineano il ruolo Dell’ipercolesterolemia nella prevenzione della cardiopatia ischemica. Nella presente indagine, a 734 pazienti consecutivi afferenti ai due laboratori cardiologici di Palermo e di Brescia è stato somministrato un questionario per la raccolta di dati sociodemografici contenente alcuni quesiti disegnati per conoscere il livello di informazione degli intervistati sul tema “colesterolo e malattia coronarica”. Il livello di informazione dei pazienti desumibile dai questionari analizzati, è variegato, nel senso che alcuni concetti sembrano oramai ben chiari: mentre per altri sono necessari Ulteriori messaggi. Il 95% circa dei soggetti identifica il colesterolo come un grasso che circola nel sangue", il 79% sa che il colesterolo può causare danni quando è troppo elevato, e l'86% circa sa che un colesterolo elevato aumenta il rischio di infarto miocardico. Il 52% circa sa che la colesterolemia totale dovrebbe essere inferiore a 200 mg/dl. Solo il 59%, invece, identifica correttamente il concetto della lunga sintomaticità dell'ipercolesterolemia, dichiarando che il colesterolo elevato causa in genere danni dopo molto tempo. Se si analizzano le risposte al quesito: 'come è possibile ridurre la colesterolemia, si osserva come il 90% dei soggetti intervistati ritenga che opportune modificazioni alimentari possano modificare favorevolmente questo parametro (nessuna differenza significativa, a questo proposito, sussiste tra le risposte dei pazienti di sesso maschile o femminile; va peraltro rilevato che anche "abolire il fumo" e "smettere di bere alcolici”, secondo il 40 ed il 44% dei pazienti , rispettivamente, possono contribuire a ridurre la colesterolemia. Quasi l'86% degli intervistati, inoltre, Sà che i l burro e formaggi vanno moderati in una dieta ipolipidemizzante. Questi dati forniscono utili informazioni per la prosecuzione delle attività educazionali destinate al pubblico già operative nel nostro paese. Essi, raffrontati con un’indagine condotta sulla popolazione generale nell'87 dal Programma Nazionale di Educazione al Controllo del Colesterolo, indicano anche che il paziente cardiologico è meglio informato del pubblico sui temi della prevenzione cardiovascolare.
1991
Settore BIO/14 - Farmacologia
Il paziente cardiologico ed il problema colesterolo: Il livello di conoscenza / F.D. Eredità, C. Proto, A. Poli, A. Pesce, D. Baldassarre. ((Intervento presentato al 3. convegno CONGRESSO NAZIONALE dell'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARDIOLOGI EXTRAOSPEDALIERI. tenutosi a Roma nel 1991.
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