Tutti gli Stati-nazione moderni, democratici, totalitari, liberali o tirannici, sono in teoria isomorfi, modi di realizzazione di una assiomatica: l’assiomatica della sovranità. Lo Stato-nazione liberaldemocratico o totalitario, che secondo Hegel implica sempre i momenti essenziali della sua esistenza in quanto Stato, ha questo di immutabile, al di là delle forme eteromorfe con cui si manifesta: essere momento di cattura, legame, nodo, nexum, “cattura magica”, per usare una formula cara a Deleuze, che fa della natività di un popolo, della nascita e cioè della zoḗ, il fondamento della sovranità. La nazione sovrana è niente più che un “processo di soggettivazione collettiva cui lo Stato moderno risponde come processo di assoggettamento”. Sono le diverse modalità delle forme di assoggettamento che si attuano nello Stato democratico o nello Stato totalitario che impediscono la reductio ad unum del modello e che consentono di dire che nello Stato totalitario chi parla di sovranità del popolo nativo dice «inganno». In controtendenza alla linea ascendente che da Platone va a Carl Schmitt, passando per Hegel, Hannah Arendt, a proposito della novità degli Stati totalitari del Novecento, ha colto il nocciolo mitico della metafisica: una ostinata e pervicace integrazione del nuovo nell’arcaico, retrodatando nell’origine ogni novità non più ignorabile. La predilezione del pensiero metafisico per l’ontologia delle essenze e il suo ressentiment per l’accidente non ha permesso di cogliere l’inquietante novità del totalitarismo in quanto non tutti i fenomeni sono egualmente essenziali e inessenziali perché l’accidente non è mai irrilevante.

Stato e sovranità : epilegomeni politico-giuridici / A.S. Spadoni. - [s.l] : Edizioni Scientifiche Italiane, 2012 Sep. - ISBN 978-88-495-2420-8.

Stato e sovranità : epilegomeni politico-giuridici

A.S. Spadoni
Primo
2012

Abstract

Tutti gli Stati-nazione moderni, democratici, totalitari, liberali o tirannici, sono in teoria isomorfi, modi di realizzazione di una assiomatica: l’assiomatica della sovranità. Lo Stato-nazione liberaldemocratico o totalitario, che secondo Hegel implica sempre i momenti essenziali della sua esistenza in quanto Stato, ha questo di immutabile, al di là delle forme eteromorfe con cui si manifesta: essere momento di cattura, legame, nodo, nexum, “cattura magica”, per usare una formula cara a Deleuze, che fa della natività di un popolo, della nascita e cioè della zoḗ, il fondamento della sovranità. La nazione sovrana è niente più che un “processo di soggettivazione collettiva cui lo Stato moderno risponde come processo di assoggettamento”. Sono le diverse modalità delle forme di assoggettamento che si attuano nello Stato democratico o nello Stato totalitario che impediscono la reductio ad unum del modello e che consentono di dire che nello Stato totalitario chi parla di sovranità del popolo nativo dice «inganno». In controtendenza alla linea ascendente che da Platone va a Carl Schmitt, passando per Hegel, Hannah Arendt, a proposito della novità degli Stati totalitari del Novecento, ha colto il nocciolo mitico della metafisica: una ostinata e pervicace integrazione del nuovo nell’arcaico, retrodatando nell’origine ogni novità non più ignorabile. La predilezione del pensiero metafisico per l’ontologia delle essenze e il suo ressentiment per l’accidente non ha permesso di cogliere l’inquietante novità del totalitarismo in quanto non tutti i fenomeni sono egualmente essenziali e inessenziali perché l’accidente non è mai irrilevante.
set-2012
polis ; totalitarismo ; metafisica ; forma Stato
Settore IUS/20 - Filosofia del Diritto
Settore SPS/01 - Filosofia Politica
Stato e sovranità : epilegomeni politico-giuridici / A.S. Spadoni. - [s.l] : Edizioni Scientifiche Italiane, 2012 Sep. - ISBN 978-88-495-2420-8.
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