Una lettura del manoscritto originale della poesia sulle Cinque Giornate milanesi di Giovanni Torti (sinora mai portato all’attenzione della critica) consente di porre in rilievo il certosino labor limae dell’anziano autore, che in vita ne pubblicò due edizioni (una in un prezioso opuscoletto del 1848, in coabitazione con il Manzoni di Marzo 1821 e col Grossi), le quali precedono a loro volta di poco quella, solitamente adottata come definitiva, uscita postuma a Genova nel 1853 pochi mesi dopo la morte. Uno studio delle varianti, d’ordine metrico, fonetico, lessicale, permette di meglio valutare questa tessera importante di una stagione decisamente militante e pugnace della lirica risorgimentale, dietro la quale si sentono chiari gli echi dell’esplosione creativa e popolare seguita alla sollevazione antiaustriaca, e forse, si può ipotizzare, persino l’“ispirazione” – se non addirittura la mano – del Manzoni quarantottesco, editor defilato di un Inno gridato alla violenza rivoluzionaria e firmato da un “fratello maggiore e minore”.

Fratelli ribelli: le diverse versioni della poesia sulle Cinque Giornate di Giovanni Torti / M. Marazzi. - In: STORIA IN LOMBARDIA. - ISSN 1828-2008. - 3:(2011), pp. 113-137.

Fratelli ribelli: le diverse versioni della poesia sulle Cinque Giornate di Giovanni Torti

M. Marazzi
Primo
2011

Abstract

Una lettura del manoscritto originale della poesia sulle Cinque Giornate milanesi di Giovanni Torti (sinora mai portato all’attenzione della critica) consente di porre in rilievo il certosino labor limae dell’anziano autore, che in vita ne pubblicò due edizioni (una in un prezioso opuscoletto del 1848, in coabitazione con il Manzoni di Marzo 1821 e col Grossi), le quali precedono a loro volta di poco quella, solitamente adottata come definitiva, uscita postuma a Genova nel 1853 pochi mesi dopo la morte. Uno studio delle varianti, d’ordine metrico, fonetico, lessicale, permette di meglio valutare questa tessera importante di una stagione decisamente militante e pugnace della lirica risorgimentale, dietro la quale si sentono chiari gli echi dell’esplosione creativa e popolare seguita alla sollevazione antiaustriaca, e forse, si può ipotizzare, persino l’“ispirazione” – se non addirittura la mano – del Manzoni quarantottesco, editor defilato di un Inno gridato alla violenza rivoluzionaria e firmato da un “fratello maggiore e minore”.
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
2011
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