Il monitoraggio virologico dei trapianti d'organo 6 un importante ausilio nel controllo delle complicanze infettive in particolar modo di quelle da CMV per le quali sono ormai consolidate e standardizzate metodiche (determinazione quan titativa di antigenemia pp65 e viremia p72) per l'accertamento rapido di infezione. Vengono riportati i risultati relativi al follow-up virologico di 25 pazienti consecutivi sottoposti a trapianto di fegato esaminati presso l'Istituto di Virologia a partire dal 1992 e seguiti per un periodo minimo di 2 mesi dall'intervento. Una infezione da CMV 6 stata rilevata in 18/25 pazienti, in 1 caso in occasione di un episodio di rigetto con epatite, in 4 in concomitanza di un danno epatico diagnosticato sulla base di una elevazione di ALT accompagnatai da un quadro istologico o immunoistochimico di epatite da CMV. Dei parametri vi rologici considerati nei 18 pazienti positivi per CMV l'antigenemia pp65 6 ki - sultata positiva con frequenza confrontabile (21/38 campioni) rispetto all'iso¬lamento e/o viremia p72 (26/47). I valori di antigenemia e viremia non hanno superato le 50 cellule positive su 200.000 esaminate. I bassi valori registrati sono imputabili probabilmente sia al trattamento profilattico con Acyclovir a cui sono stati sottoposti tutti i pazienti a partire dal giorno del trapianto, sia all'adozione tempestiva della terapia con Gancyclovir.
TRAPIANTO DI FEGATO: MONITORAGGIO VIROLOGICO DELLE INFEZIONI DA CMV / M. Barbi, S. Binda, V. Primache, C. Novelli. ((Intervento presentato al 23°. convegno Congresso Nazionale Microbiologi Clinici Italiani tenutosi a Montecatini Terme nel 1994.
TRAPIANTO DI FEGATO: MONITORAGGIO VIROLOGICO DELLE INFEZIONI DA CMV
M. BarbiPrimo
;S. BindaSecondo
;V. PrimachePenultimo
;
1994
Abstract
Il monitoraggio virologico dei trapianti d'organo 6 un importante ausilio nel controllo delle complicanze infettive in particolar modo di quelle da CMV per le quali sono ormai consolidate e standardizzate metodiche (determinazione quan titativa di antigenemia pp65 e viremia p72) per l'accertamento rapido di infezione. Vengono riportati i risultati relativi al follow-up virologico di 25 pazienti consecutivi sottoposti a trapianto di fegato esaminati presso l'Istituto di Virologia a partire dal 1992 e seguiti per un periodo minimo di 2 mesi dall'intervento. Una infezione da CMV 6 stata rilevata in 18/25 pazienti, in 1 caso in occasione di un episodio di rigetto con epatite, in 4 in concomitanza di un danno epatico diagnosticato sulla base di una elevazione di ALT accompagnatai da un quadro istologico o immunoistochimico di epatite da CMV. Dei parametri vi rologici considerati nei 18 pazienti positivi per CMV l'antigenemia pp65 6 ki - sultata positiva con frequenza confrontabile (21/38 campioni) rispetto all'iso¬lamento e/o viremia p72 (26/47). I valori di antigenemia e viremia non hanno superato le 50 cellule positive su 200.000 esaminate. I bassi valori registrati sono imputabili probabilmente sia al trattamento profilattico con Acyclovir a cui sono stati sottoposti tutti i pazienti a partire dal giorno del trapianto, sia all'adozione tempestiva della terapia con Gancyclovir.Pubblicazioni consigliate
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