Il significativo e costante aumento dei fenomeni migratori negli ultimi decenni pone al centro dell’attenzione degli Stati le preoccupazioni per la gestione e il controllo dei flussi, in particolare di quelli irregolari. In questo contesto, il dibattito circa l'uso di sanzioni penali come strumento di contenimento dell’immigrazione irregolare sta assumendo un'importanza crescente. Il tema si inserisce, peraltro, in un contesto internazionale che sta cambiando l'approccio al trattamento degli stranieri, tentando di trovare un equilibrio tra i diritti fondamentali e prerogative statali. Nel 2011 la Corte di giustizia ha emesso alcuni importanti principi sul tema, pronunciandosi in due occasioni in merito alla portata delle direttiva 2008/115/CE, c.d. direttiva rimpatri, in relazione alla legittimità delle sanzioni penali disposte nei confronti dei migranti irregolari: in un caso da parte delle norme italiane; nell’altro da parte delle norme francesi, contribuendo a meglio definire i limiti entro i quali i legislatori nazionali possono operare. Senza mettere in discussione la legittimità delle sanzioni penali comminate dalle legislazioni nazionali contro i migranti irregolari, la Corte di giustizia ha, tuttavia, ricordato gli obblighi imposti agli Stati dal diritto dell’Unione europea e in relazione alla tutela dei diritti fondamentali, costringendo il legislatore italiano a modificare le norme in vigore per adeguarsi ai principi espressi. Ma le pronunce della Corte contribuiscono ad orientare il dibattito internazionale su un profilo di importanza cruciale, sul quale anche altre Corti ed organismi internazionali si sono espressi in crescente misura negli ultimi anni.

La sentencia del Tribunal de Justicia El Dridi y la inmigración irregular : problemas y perspectivas en el derecho de la Unión europea y en en el derecho italiano / A. Di Pascale, B. Nascimbene. - In: CIVITAS. REVISTA ESPAÑOLA DE DERECHO EUROPEO. - ISSN 1579-6302. - 42:(2012), pp. 107-128.

La sentencia del Tribunal de Justicia El Dridi y la inmigración irregular : problemas y perspectivas en el derecho de la Unión europea y en en el derecho italiano

A. Di Pascale
Ultimo
;
B. Nascimbene
Primo
2012

Abstract

Il significativo e costante aumento dei fenomeni migratori negli ultimi decenni pone al centro dell’attenzione degli Stati le preoccupazioni per la gestione e il controllo dei flussi, in particolare di quelli irregolari. In questo contesto, il dibattito circa l'uso di sanzioni penali come strumento di contenimento dell’immigrazione irregolare sta assumendo un'importanza crescente. Il tema si inserisce, peraltro, in un contesto internazionale che sta cambiando l'approccio al trattamento degli stranieri, tentando di trovare un equilibrio tra i diritti fondamentali e prerogative statali. Nel 2011 la Corte di giustizia ha emesso alcuni importanti principi sul tema, pronunciandosi in due occasioni in merito alla portata delle direttiva 2008/115/CE, c.d. direttiva rimpatri, in relazione alla legittimità delle sanzioni penali disposte nei confronti dei migranti irregolari: in un caso da parte delle norme italiane; nell’altro da parte delle norme francesi, contribuendo a meglio definire i limiti entro i quali i legislatori nazionali possono operare. Senza mettere in discussione la legittimità delle sanzioni penali comminate dalle legislazioni nazionali contro i migranti irregolari, la Corte di giustizia ha, tuttavia, ricordato gli obblighi imposti agli Stati dal diritto dell’Unione europea e in relazione alla tutela dei diritti fondamentali, costringendo il legislatore italiano a modificare le norme in vigore per adeguarsi ai principi espressi. Ma le pronunce della Corte contribuiscono ad orientare il dibattito internazionale su un profilo di importanza cruciale, sul quale anche altre Corti ed organismi internazionali si sono espressi in crescente misura negli ultimi anni.
Settore IUS/14 - Diritto dell'Unione Europea
2012
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