L’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Battista Pergolesi, che si propone di approntare l’edizione critica degli opera omnia del compositore jesino, ha affrontato il problema di elaborare criteri editoriali che rispondano sia alle esigenze dello studioso che si accosta alla partitura con gli intenti della moderna ricerca scientifica, sia a quelle dell’esecutore che desidera riportare in vita le opere di Pergolesi servendosi di una prassi esecutiva storicamente informata. Poiché nelle partiture del Settecento è piuttosto ampia la divaricazione tra ciò che è fissato sulla pagina scritta e ciò che in essa, essendo solo implicito, comporta interventi di natura ‘creativa’ da parte dell’esecutore, preparando un’edizione è fondamentale definire il rapporto tra la fedeltà alle fonti originali e gli interventi editoriali volti a facilitare il compito degli interpreti. A questo scopo vengono presi in esame alcuni esempi concreti, tratti dalle fonti pergolesiane, che consigliano trattamenti differenziati. In alcuni casi appare preferibile adottare un atteggiamento prudenzialmente conservativo, allo scopo di evitare impoverimenti o alterazioni del testo che possano originare fraintendimenti nella rilettura interpretativa del testo stesso. In altri casi, la lezione delle fonti originali può essere modernizzata senza perdita di informazioni: è così per gli aspetti delle antiche partiture che hanno una valenza puramente grafica e non incidono sulla sostanza del testo, o per quelli che si basano su regole semiografiche differenti, che è possibile convertire senza ambiguità nel sistema di notazione moderno. In altri casi ancora, gli interventi editoriali possono fornire all’esecutore indicazioni – indispensabili per una corretta restituzione pratica – che un tempo erano scontate per la prassi comune, ma che oggi vanno rese esplicite perché la loro tradizione è da troppo tempo perduta. La nuova edizione pergolesiana restituirà testi rigorosamente verificati e attendibili sul piano scientifico; ma terrà conto, d’altra parte, dell’accresciuta competenza degli esecutori contemporanei, evitando interventi di natura ‘invasiva’ che ne limiterebbero eccessivamente l’apporto creativo e ridurrebbero più del dovuto lo spazio esistente tra la pagina scritta e la reale dimensione sonora del brano.

Hin zu einer neuen kritischen Ausgabe der Werke Pergolesis / C. Toscani. ((Intervento presentato al convegno G. B. Pergolesi und die Überlieferung und Rezeption der neapolitanischen Musik in Sachsen und Böhmen – G. B. Pergolesi, the Transmission and Reception of Neapolitan Music in Saxony and Bohemia tenutosi a Dresden nel 2010.

Hin zu einer neuen kritischen Ausgabe der Werke Pergolesis

C. Toscani
Primo
2010

Abstract

L’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Battista Pergolesi, che si propone di approntare l’edizione critica degli opera omnia del compositore jesino, ha affrontato il problema di elaborare criteri editoriali che rispondano sia alle esigenze dello studioso che si accosta alla partitura con gli intenti della moderna ricerca scientifica, sia a quelle dell’esecutore che desidera riportare in vita le opere di Pergolesi servendosi di una prassi esecutiva storicamente informata. Poiché nelle partiture del Settecento è piuttosto ampia la divaricazione tra ciò che è fissato sulla pagina scritta e ciò che in essa, essendo solo implicito, comporta interventi di natura ‘creativa’ da parte dell’esecutore, preparando un’edizione è fondamentale definire il rapporto tra la fedeltà alle fonti originali e gli interventi editoriali volti a facilitare il compito degli interpreti. A questo scopo vengono presi in esame alcuni esempi concreti, tratti dalle fonti pergolesiane, che consigliano trattamenti differenziati. In alcuni casi appare preferibile adottare un atteggiamento prudenzialmente conservativo, allo scopo di evitare impoverimenti o alterazioni del testo che possano originare fraintendimenti nella rilettura interpretativa del testo stesso. In altri casi, la lezione delle fonti originali può essere modernizzata senza perdita di informazioni: è così per gli aspetti delle antiche partiture che hanno una valenza puramente grafica e non incidono sulla sostanza del testo, o per quelli che si basano su regole semiografiche differenti, che è possibile convertire senza ambiguità nel sistema di notazione moderno. In altri casi ancora, gli interventi editoriali possono fornire all’esecutore indicazioni – indispensabili per una corretta restituzione pratica – che un tempo erano scontate per la prassi comune, ma che oggi vanno rese esplicite perché la loro tradizione è da troppo tempo perduta. La nuova edizione pergolesiana restituirà testi rigorosamente verificati e attendibili sul piano scientifico; ma terrà conto, d’altra parte, dell’accresciuta competenza degli esecutori contemporanei, evitando interventi di natura ‘invasiva’ che ne limiterebbero eccessivamente l’apporto creativo e ridurrebbero più del dovuto lo spazio esistente tra la pagina scritta e la reale dimensione sonora del brano.
13-nov-2010
Filologia musicale; Pergolesi; edizione critica
Settore L-ART/07 - Musicologia e Storia della Musica
Technische Universität Dresden
Université de Fribourg
Fondazione Pergolesi Spontini
Hin zu einer neuen kritischen Ausgabe der Werke Pergolesis / C. Toscani. ((Intervento presentato al convegno G. B. Pergolesi und die Überlieferung und Rezeption der neapolitanischen Musik in Sachsen und Böhmen – G. B. Pergolesi, the Transmission and Reception of Neapolitan Music in Saxony and Bohemia tenutosi a Dresden nel 2010.
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