As a result of extraordinary events – the American and the French revolution, the birth and fall of the Napoleonic Empire - that disrupted the political European order between the end of the 18th century and the beginning of the 19th, a significant part of the European and United States doctrine and jurisprudence questioned the international law principles and rules supported by the ‘concert’ of the ‘Christian and civilized European States’. These principles were enforced as a consequence of the agreements reached in Wien and the Holy Alliance and aimed to strengthen the control over Europe and the rest of the world . To oppose the conventional nature of the international law sources strongly based over the prevalence of the force or of the convenience, several proposals were made to construct a new positive system of international relationships based on universal and scientific principles, which were identifiable in the natural law. In other words, attempting to build a new ‘scientific’ international law was a reaction, sometimes very explicit, against those European States that pretended to exert their powers over the world by the means of diplomacy and rules based entirely on the interests of the strongest. Legal science reclaimed its primacy over diplomacy in constructing a new positive international law, with the aim of insuring the peace and the freedom of the oppressed peoples. Of course, all systems designed for this aim were influenced by the cultural, the legal and the social context of the State to which the authors belonged. Nonetheless, contrasting opinions and proposals promoted an intense circulation of ideas and heated debates about the fundamental issues of international relations: the nature of international law and its sources, the need for peace and solidarity between peoples and Nations, the globalisation, the state’s sovereignty, the legitimacy of intervention in favour of the nations governed by tyrants, the abolition of slavery.

A seguito delle straordinarie vicende che sconvolsero il quadro politico europeo tra fine Settecento e metà Ottocento (rivoluzione americana e francese, nascita e caduta dell’Impero Napoleonico), i principi e le regole di diritto internazionale sostenuti dal ‘concerto’ delle nazioni europee cristiane e civilizzate che, con il Congresso di Vienna e la Santa Alleanza, ritenevano di aver rafforzato il suo dominio sull’Europa e sul mondo, sono messi in discussione da una parte della scienza giuridica europea e anglosassone. Nella contestazione contro la natura convenzionale di un diritto internazionale fondato sulla ‘forza’ e sulla ‘convenienza’ sono avanzate diverse proposte in nome di un nuovo sistema positivo della disciplina dei rapporti internazionali, fondato sui principi generali e universali riconoscibili, innanzitutto, nel diritto naturale. In altre parole, il tentativo di costruire un nuovo diritto internazionale ‘scientifico’ sorge dalla reazione, talvolta espressamente dichiarata, contro le Potenze europee che pretendevano di esercitare il loro controllo sul mondo intero attraverso una diplomazia supina agli interessi dei più forti. Contro la diplomazia, la dottrina rivendica il proprio primato nella costruzione di una scienza del diritto internazionale positivo che assicuri la pace e con essa la libertà dei popoli. L’elaborazione di ciascuno dei diversi sistemi proposti da pensatori e da giudici tra fine Settecento e metà Ottocento è certamente influenzata dal diritto e dal contesto politico e culturale dello Stato di appartenenza dei singoli autori. Il contrasto di opinioni e di proposte, tuttavia, alimenta una rapidissima e diffusa circolazione di opere, principi e idee, e un acceso dibattito in vista dell’incipiente globalizzazione su temi fondamentali quali la natura del diritto internazionale e le sue fonti, la pace e la solidarietà tra i popoli, la globalizzazione, la sovranità dello Stato e l’intervento a sostegno delle nazioni governate da ‘tiranni’, la schiavitù.

Empirismo e scienza : il crocevia del diritto internazionale nella prima metà dell'Ottocento / C. Storti (STUDIEN ZUR EUROPÄISCHEN RECHTSGESCHICHTE). - In: Constructing international law : the birth of a discipline / [a cura di] L. Nuzzo, M. Vec. - Prima edizione. - Frankfurt am Main : Klostermann, 2012. - ISBN 9783465041672. - pp. 51-145

Empirismo e scienza : il crocevia del diritto internazionale nella prima metà dell'Ottocento

C. Storti
Primo
2012

Abstract

As a result of extraordinary events – the American and the French revolution, the birth and fall of the Napoleonic Empire - that disrupted the political European order between the end of the 18th century and the beginning of the 19th, a significant part of the European and United States doctrine and jurisprudence questioned the international law principles and rules supported by the ‘concert’ of the ‘Christian and civilized European States’. These principles were enforced as a consequence of the agreements reached in Wien and the Holy Alliance and aimed to strengthen the control over Europe and the rest of the world . To oppose the conventional nature of the international law sources strongly based over the prevalence of the force or of the convenience, several proposals were made to construct a new positive system of international relationships based on universal and scientific principles, which were identifiable in the natural law. In other words, attempting to build a new ‘scientific’ international law was a reaction, sometimes very explicit, against those European States that pretended to exert their powers over the world by the means of diplomacy and rules based entirely on the interests of the strongest. Legal science reclaimed its primacy over diplomacy in constructing a new positive international law, with the aim of insuring the peace and the freedom of the oppressed peoples. Of course, all systems designed for this aim were influenced by the cultural, the legal and the social context of the State to which the authors belonged. Nonetheless, contrasting opinions and proposals promoted an intense circulation of ideas and heated debates about the fundamental issues of international relations: the nature of international law and its sources, the need for peace and solidarity between peoples and Nations, the globalisation, the state’s sovereignty, the legitimacy of intervention in favour of the nations governed by tyrants, the abolition of slavery.
A seguito delle straordinarie vicende che sconvolsero il quadro politico europeo tra fine Settecento e metà Ottocento (rivoluzione americana e francese, nascita e caduta dell’Impero Napoleonico), i principi e le regole di diritto internazionale sostenuti dal ‘concerto’ delle nazioni europee cristiane e civilizzate che, con il Congresso di Vienna e la Santa Alleanza, ritenevano di aver rafforzato il suo dominio sull’Europa e sul mondo, sono messi in discussione da una parte della scienza giuridica europea e anglosassone. Nella contestazione contro la natura convenzionale di un diritto internazionale fondato sulla ‘forza’ e sulla ‘convenienza’ sono avanzate diverse proposte in nome di un nuovo sistema positivo della disciplina dei rapporti internazionali, fondato sui principi generali e universali riconoscibili, innanzitutto, nel diritto naturale. In altre parole, il tentativo di costruire un nuovo diritto internazionale ‘scientifico’ sorge dalla reazione, talvolta espressamente dichiarata, contro le Potenze europee che pretendevano di esercitare il loro controllo sul mondo intero attraverso una diplomazia supina agli interessi dei più forti. Contro la diplomazia, la dottrina rivendica il proprio primato nella costruzione di una scienza del diritto internazionale positivo che assicuri la pace e con essa la libertà dei popoli. L’elaborazione di ciascuno dei diversi sistemi proposti da pensatori e da giudici tra fine Settecento e metà Ottocento è certamente influenzata dal diritto e dal contesto politico e culturale dello Stato di appartenenza dei singoli autori. Il contrasto di opinioni e di proposte, tuttavia, alimenta una rapidissima e diffusa circolazione di opere, principi e idee, e un acceso dibattito in vista dell’incipiente globalizzazione su temi fondamentali quali la natura del diritto internazionale e le sue fonti, la pace e la solidarietà tra i popoli, la globalizzazione, la sovranità dello Stato e l’intervento a sostegno delle nazioni governate da ‘tiranni’, la schiavitù.
Diritto internazionale (XIX secolo); International law (19th century); diplomacy; diplomazia; concerto europeo; congresso di Vienna; Santa Alleanza; Holy Alliance; uguglianza e indipendenza degli Stati; State's equality and independence; Gian Domenico Romagnosi; Pellegrino Rossi; Pasquale Stanislao Mancini; ludovico Casanova; Indipendenza italiana; Italian independence; Georg Friedrich von martens; Gabriel Bonnot de Mably; James Kent, Joseph Story; A. W. Heffter; James Mackintosh; Henry Wheaton; R. Phillimore, J. L. Klueber; C. Kalterborn; Friends of Peace
Settore IUS/19 - Storia del Diritto Medievale e Moderno
2012
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