Changes of the productive systems in a sample of dairy farms in Valtellina – In mountain areas the agricultural activity, nearby a productive role, has had for a long time a function in preservation and maintenance of the environment and landscape through extensive system that guaranteed the exploitation of local resources (fodder, pasture, ecc…). In the last years many farms have modified their managerial choices from an extensive model to an intensive one, with negative effetcs on the environmental sustainability. In this study we collected data in 24 dairy farms in Valtellina and Valchiavenna, referred to 2006 and 2009. Data have been compared to study production system changes, and nitrogen farm-gate balance was computed to evaluate the environmental effects of changes (kg N ha-1 lowland). The results of the study confirm a general trend of mountain dairy farms to intensify their production systems. From 2006 to 2009 data showed an increase of average number of cows and Livestock Unit (86.8 to 95.6 LU), of land (25.7 to 27.9) and animal intensity (3.0 to 3.3 LU ha-1) per farm. In 2009 farms produced more corn silage, and consequently feeding self sufficiency was better but nitrogen farm-gate balance (kg N ha-1 lowland) worsened. In fact nitrogen input from chemical fertilizers (for maize production) doubled in 2009 in comparison to 2006 and also other inputs (purchased forages and animals) were greater in 2009; only nitrogen introduced by concentrated feeds remains unchanged.

La necessità di conservare la redditività delle aziende bovine da latte nelle aree alpine tende a favorire un’evoluzione verso sistemi di allevamento intensivi, spesso con risvolti negativi sull’ambiente ed il territorio. Risulta perciò essenziale analizzare le scelte gestionali degli imprenditori agricoli e valutarne la sostenibilità ambientale. Nell’indagine sono stati raccolti i dati di 24 stalle con bovini da latte nella zona della bassa Valtellina e Valchiavenna relativi a due annate differenti (2006 e 2009), per evidenziare i cambiamenti e delineare la dinamica delle scelte manageriali in questi tre anni. Inoltre è stato calcolato il bilancio dell’azoto relativo all’attività produttiva nel fondovalle (kg N ha-1 di fondovalle). Dai risultati di questa indagine viene confermato l’orientamento delle aziende verso una generale intensificazione dei sistemi produttivi: il numero medio di capi allevati per azienda è aumentato dal 2006 al 2009 (da 86,8 a 95,6 UBA) così come la SAU (da 25,7 a 27,9 ha) e il carico animale (da 3,0 a 3,3 UBA ha-1). Per quanto riguarda l’utilizzazione agronomica del suolo di fondovalle, la superficie dedicata ai prati stabili da sfalcio è rimasto pressoché immutata, mentre pare più evidente la variazione della parte di SAU destinata alla produzione di mais (prevalentemente trinciato ed insilato) che è aumentata passando dal 23,0 al 25,8 % della SAU, con effetti positivi sull’autosufficienza alimentare degli allevamenti. Il surplus dell’azoto dell’annata 2009 è risultato maggiore rispetto al 2006 passando da 198 ± 162 a 213 ± 154 kg ha-1 e, in particolare, è aumentato in modo rilevante l’azoto introdotto in azienda, soprattutto per quanto riguarda gli animali e foraggi acquistati, mentre non è aumentato quello legato all’acquisto di mangimi concentrati; preoccupante è l’incremento dell’input di azoto da fertilizzanti (utilizzati principalmente per il mais) che è quasi raddoppiato tra il 2006 e il 2009

Cambiamenti in atto dei sistemi produttivi in un campione di aziende zootecniche valtellinesi / M. Guerci, C. Penati, A.A. Sandrucci, A. Tamburini - In: Zootecnica e montagna : quali strategie per il futuro / [a cura di] S. Bovolenta. - [s.l] : SoZooAlp, 2011 Jul. - ISBN 9788889222072. - pp. 85-99 (( Intervento presentato al 6. convegno Zootecnia e montagna : quali strategie per il futuro? tenutosi a Bolzano nel 2010.

Cambiamenti in atto dei sistemi produttivi in un campione di aziende zootecniche valtellinesi

M. Guerci;C. Penati;A.A. Sandrucci;A. Tamburini
2011

Abstract

Changes of the productive systems in a sample of dairy farms in Valtellina – In mountain areas the agricultural activity, nearby a productive role, has had for a long time a function in preservation and maintenance of the environment and landscape through extensive system that guaranteed the exploitation of local resources (fodder, pasture, ecc…). In the last years many farms have modified their managerial choices from an extensive model to an intensive one, with negative effetcs on the environmental sustainability. In this study we collected data in 24 dairy farms in Valtellina and Valchiavenna, referred to 2006 and 2009. Data have been compared to study production system changes, and nitrogen farm-gate balance was computed to evaluate the environmental effects of changes (kg N ha-1 lowland). The results of the study confirm a general trend of mountain dairy farms to intensify their production systems. From 2006 to 2009 data showed an increase of average number of cows and Livestock Unit (86.8 to 95.6 LU), of land (25.7 to 27.9) and animal intensity (3.0 to 3.3 LU ha-1) per farm. In 2009 farms produced more corn silage, and consequently feeding self sufficiency was better but nitrogen farm-gate balance (kg N ha-1 lowland) worsened. In fact nitrogen input from chemical fertilizers (for maize production) doubled in 2009 in comparison to 2006 and also other inputs (purchased forages and animals) were greater in 2009; only nitrogen introduced by concentrated feeds remains unchanged.
La necessità di conservare la redditività delle aziende bovine da latte nelle aree alpine tende a favorire un’evoluzione verso sistemi di allevamento intensivi, spesso con risvolti negativi sull’ambiente ed il territorio. Risulta perciò essenziale analizzare le scelte gestionali degli imprenditori agricoli e valutarne la sostenibilità ambientale. Nell’indagine sono stati raccolti i dati di 24 stalle con bovini da latte nella zona della bassa Valtellina e Valchiavenna relativi a due annate differenti (2006 e 2009), per evidenziare i cambiamenti e delineare la dinamica delle scelte manageriali in questi tre anni. Inoltre è stato calcolato il bilancio dell’azoto relativo all’attività produttiva nel fondovalle (kg N ha-1 di fondovalle). Dai risultati di questa indagine viene confermato l’orientamento delle aziende verso una generale intensificazione dei sistemi produttivi: il numero medio di capi allevati per azienda è aumentato dal 2006 al 2009 (da 86,8 a 95,6 UBA) così come la SAU (da 25,7 a 27,9 ha) e il carico animale (da 3,0 a 3,3 UBA ha-1). Per quanto riguarda l’utilizzazione agronomica del suolo di fondovalle, la superficie dedicata ai prati stabili da sfalcio è rimasto pressoché immutata, mentre pare più evidente la variazione della parte di SAU destinata alla produzione di mais (prevalentemente trinciato ed insilato) che è aumentata passando dal 23,0 al 25,8 % della SAU, con effetti positivi sull’autosufficienza alimentare degli allevamenti. Il surplus dell’azoto dell’annata 2009 è risultato maggiore rispetto al 2006 passando da 198 ± 162 a 213 ± 154 kg ha-1 e, in particolare, è aumentato in modo rilevante l’azoto introdotto in azienda, soprattutto per quanto riguarda gli animali e foraggi acquistati, mentre non è aumentato quello legato all’acquisto di mangimi concentrati; preoccupante è l’incremento dell’input di azoto da fertilizzanti (utilizzati principalmente per il mais) che è quasi raddoppiato tra il 2006 e il 2009
montagna ; latte ; allevamento bovino
Settore AGR/19 - Zootecnica Speciale
lug-2011
SoZooAlp
Ripartizione Agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano
Libera Università di Bolzano
http://www.sozooalp.it/fileadmin/superuser/quaderni/quaderno_6/Quaderno_SZA6_Completo.pdf
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