Grazie ad uno scavo di emergenza condotto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna ed eseguito dalla ditta Archeosistemi e dall’Università degli Studi di Milano, è stato possibile esplorare un tratto della terramara e sottostante palafitta di Parma negli scantinati di Palazzo Mauri a breve distanza dal sito esplorato da Pigorini all’inizio del XIX secolo. La parte della stratificazione attribuibile al deposito terramaricolo costituita da cumuli di cenere e sedimentata in ambiente subaereo risulta conservata in sottili lembi discontinui che appoggiano direttamente sulla palafitta. Questa, pur esplorata per un piccolo tratto, risulta costituita da almeno tre ordini di pali, lunghi fino a tre metri distribuiti lungo allineamenti Nord Ovest/Sud Est e fortemente inclinati verso Ovest, contenuti in almeno cinque metri di torba, assai ricca di ritagli di legno derivanti dall’allestimento dei pali e di materiale archeologico. La presenza di un cumulo di cenere deposto in ambiente subacqueo alla base della palificazione e la distribuzione del materiale archeologico, indicano l’esistenza di strutture abitative alla sommità della palafitta che però non si sono conservate. L’abbondante materiale raccolto, attribuibile ad una sola facies del BM2, insieme alle date radiocarboniche, indicano che la formazione del deposito è avvenuta in un arco di tempo assai ristretto. La presenza alla sua base di un suolo formatosi in ambiente subaereo, con la ceppaia di un albero ancora radicata, indizia la possibilità che la palafitta sia stata costruita in un bacino lacustre artificialmente ottenuto. Nuove indicazioni sull’estensione e sulla forma di questo bacino ed il suo legame con un possibile paleoalveo del torrente Parma sono emerse inoltre da alcune campagne di carotaggio eseguite nell’ambito di operazioni di archeologia preventiva al margine orientale del centro storico di Parma.

Nuove ricerche nella palafitta di Parma IIPP / M. Cremaschi, A. Mutti, C. Pizzi, M. Salvioni, L. Bronzoni, P. Ferrari. ((Intervento presentato al 45. convegno Preistoria e Protostoria dell'Emilia Romagna tenutosi a Modena nel 2010.

Nuove ricerche nella palafitta di Parma IIPP.

M. Cremaschi
Primo
;
C. Pizzi;
2010

Abstract

Grazie ad uno scavo di emergenza condotto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna ed eseguito dalla ditta Archeosistemi e dall’Università degli Studi di Milano, è stato possibile esplorare un tratto della terramara e sottostante palafitta di Parma negli scantinati di Palazzo Mauri a breve distanza dal sito esplorato da Pigorini all’inizio del XIX secolo. La parte della stratificazione attribuibile al deposito terramaricolo costituita da cumuli di cenere e sedimentata in ambiente subaereo risulta conservata in sottili lembi discontinui che appoggiano direttamente sulla palafitta. Questa, pur esplorata per un piccolo tratto, risulta costituita da almeno tre ordini di pali, lunghi fino a tre metri distribuiti lungo allineamenti Nord Ovest/Sud Est e fortemente inclinati verso Ovest, contenuti in almeno cinque metri di torba, assai ricca di ritagli di legno derivanti dall’allestimento dei pali e di materiale archeologico. La presenza di un cumulo di cenere deposto in ambiente subacqueo alla base della palificazione e la distribuzione del materiale archeologico, indicano l’esistenza di strutture abitative alla sommità della palafitta che però non si sono conservate. L’abbondante materiale raccolto, attribuibile ad una sola facies del BM2, insieme alle date radiocarboniche, indicano che la formazione del deposito è avvenuta in un arco di tempo assai ristretto. La presenza alla sua base di un suolo formatosi in ambiente subaereo, con la ceppaia di un albero ancora radicata, indizia la possibilità che la palafitta sia stata costruita in un bacino lacustre artificialmente ottenuto. Nuove indicazioni sull’estensione e sulla forma di questo bacino ed il suo legame con un possibile paleoalveo del torrente Parma sono emerse inoltre da alcune campagne di carotaggio eseguite nell’ambito di operazioni di archeologia preventiva al margine orientale del centro storico di Parma.
2010
Settore GEO/04 - Geografia Fisica e Geomorfologia
Settore L-ANT/01 - Preistoria e Protostoria
Istituto Italiano di preistoria e Protostoria
Nuove ricerche nella palafitta di Parma IIPP / M. Cremaschi, A. Mutti, C. Pizzi, M. Salvioni, L. Bronzoni, P. Ferrari. ((Intervento presentato al 45. convegno Preistoria e Protostoria dell'Emilia Romagna tenutosi a Modena nel 2010.
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