Introduzione: In medicina legale, la stima dell'epoca della morte (il cosiddetto PMI, post-mortem interval) è sempre stato uno degli aspetti di più difficile interpretazione, per il quale, spesso, le scienze afferenti non bastano. Se nel cadavere ben conservato, i segni tanatologici (in particolare la temperatura) possono dare informazioni indicative sull'epoca del decesso nel range delle 24-48 ore, nel cadavere in avanzato stato di decomposizione essi non sono più apprezzabili. Si pone quindi la necessità di trovare una metodica il più possibile accurata per la valutazione del PMI; in questo contesto, tra i primi studi effettuati in letteratura, la tecnica basata sull'ADD (Accumulated Degree-Days) sembra offrire i risultati più promettenti. Questo studio mira a testare questa metodica su un campione di cadaveri del settorato di Medicina Legale di Milano, rinvenuti all’aperto ed in ambiente chiuso, allo scopo di testarne la ripetibilità e la precisione di stima nei due diversi ambiti. Materiali e metodi: Nello studio condotto presso l'Istituto di Medicina Legale dell'Università Statale di Milano tra il 1 marzo e il 15 agosto 2010, sono stati selezionati 15 casi, dei quali 9 soggetti rinvenuti in abitazione (intervallo medio intercorso fra la scomparsa ed il rinvenimento: 19.2 giorni) e 6 all’aperto (intervallo medio intercorso fra la scomparsa ed il rinvenimento: 136.5 giorni): i 6 soggetti rinvenuti all’aperto comprendevano due casi di cadaveri carbonizzati, tre soggetti in differenti condizioni di scheletrizzazione ed un soggetto rinvenuto in acqua. In tutti i casi era noto il giorno in cui erano stati visti o sentiti vivi per l'ultima volta. In sede di esame necroscopico sono stati effettuati rilievi fotografici utili alla successiva valutazione in due tempi (a distanza di 15 giorni l'una dall'altra) da parte di tre distinti osservatori. Successivamente ai dati raccolti è stato applicato il metodo ADD allo scopo di effettuate una stima dell’epoca della morte; nel caso del soggetto rinvenuto in acqua è stata utilizzata una correzione della formula introdotta da Heaton (1): per i soggetti carbonizzati, è stata utilizzata una variante sperimentale del metodo testata su campioni animali (2). E’ stato quindi calcolato l’errore medio del metodo nei diversi gruppi e la variabilità inter- ed intra-osservatore. Risultati: nel caso dei soggetti rinvenuti in ambiente chiuso, il metodo ADD ha evidenziato una contenuta variabilità inter- ed intra-individuale; mediamente l’errore medio fra le osservazioni dello stesso operatore è risultato compreso fra 0.2 e 0.7 giorni, mentre la variabilità massima fra i vari operatori ha raggiunto il valore di 1.8 giorni. L’errore medio del metodo è stato di 15.4 giorni (DS di 36.2 giorni); nei singoli casi in cui l’intervallo trascorso fra il rinvenimento e la scomparsa non superava i 10 giorni, l’errore medio è risultato pari a 1.5 giorni. Nel caso dei soggetti rinvenuti in ambiente aperto, la variabilità intra-osservatore è risultata compresa fra 0 e 5.1 giorni; la variabilità inter-osservatore massima non superava i 12.7 giorni. L’errore medio del metodo è stato di 68.5 giorni (DS pari a 57.6). Complessivamente, considerando i casi di soggetti rinvenuti all’aperto ed in ambiente chiuso, l’errore medio del metodo è stato di 36.7 giorni (DS di 51.6 giorni) Conclusioni: l’applicazione del metodo ADD al campione scelto ha evidenziato un errore medio inferiore nel caso di soggetti rinvenuti in ambiente chiuso rispetto ai casi rinvenuti all’aperto; tuttavia, in entrambi i gruppi il margine di imprecisione è risultato elevato in confronto ai relativi dati riguardanti l’intervallo trascorso fra l’epoca di rinvenimento ed il decesso, con un errore complessivo superiore al mese. Anche nei casi di soggetti rinvenuti entro un breve tempo dalla scomparsa (10 giorni), il margine di errore è risultato in ogni caso elevato. La metodica tuttavia ha evidenziato una ridotta variabilità inter- ed intra-osservatore, il che suggerisce che la procedura di stima sia adeguatamente standardizzata e facilmente ripetibile. Nondimeno, l’errore medio evidenziato dal metodo sottolinea la necessità di una correzione delle formule per la stima dell’epoca della morte sulla base delle variazioni climatiche ed ambientali registrate nei diversi contesti geografici, come peraltro suggerito dagli autori del metodo (3). 1) Heaton V, Lagden A, Moffatt C, Simmons T, Predicting the postmortem submersion interval for human remains recovered from U.K. waterways, J Forensic Sci. 2010 Mar 1;55(2):302-7 2) Gruenthal AM, Differential decomposition patterns in charred versus un-charred remains, Proceedings 62° AAFS Meeting, February 22-27, 2010, pag. 355 Megyesi MS, Nawrocki SP, Haskell NH, Using Accumulated Degree-Days to estimate the post-mortem interval from decomposed human remains, J Forensic Sci 2005;50(3):618-26

Efficacia del metodo ADD nella stima dell'epoca della morte: analisi della casistica milanese / L. Marasciuolo, M. Bianchi, N. Chinnici, D. Gibelli, M.A. Grandi, C. Cattaneo. ((Intervento presentato al 7. convegno Convegno Nazionale GIPF tenutosi a S. Margherita Ligure nel 2010.

Efficacia del metodo ADD nella stima dell'epoca della morte: analisi della casistica milanese

L. Marasciuolo;M. Bianchi;N. Chinnici;D. Gibelli;M.A. Grandi;C. Cattaneo
2010

Abstract

Introduzione: In medicina legale, la stima dell'epoca della morte (il cosiddetto PMI, post-mortem interval) è sempre stato uno degli aspetti di più difficile interpretazione, per il quale, spesso, le scienze afferenti non bastano. Se nel cadavere ben conservato, i segni tanatologici (in particolare la temperatura) possono dare informazioni indicative sull'epoca del decesso nel range delle 24-48 ore, nel cadavere in avanzato stato di decomposizione essi non sono più apprezzabili. Si pone quindi la necessità di trovare una metodica il più possibile accurata per la valutazione del PMI; in questo contesto, tra i primi studi effettuati in letteratura, la tecnica basata sull'ADD (Accumulated Degree-Days) sembra offrire i risultati più promettenti. Questo studio mira a testare questa metodica su un campione di cadaveri del settorato di Medicina Legale di Milano, rinvenuti all’aperto ed in ambiente chiuso, allo scopo di testarne la ripetibilità e la precisione di stima nei due diversi ambiti. Materiali e metodi: Nello studio condotto presso l'Istituto di Medicina Legale dell'Università Statale di Milano tra il 1 marzo e il 15 agosto 2010, sono stati selezionati 15 casi, dei quali 9 soggetti rinvenuti in abitazione (intervallo medio intercorso fra la scomparsa ed il rinvenimento: 19.2 giorni) e 6 all’aperto (intervallo medio intercorso fra la scomparsa ed il rinvenimento: 136.5 giorni): i 6 soggetti rinvenuti all’aperto comprendevano due casi di cadaveri carbonizzati, tre soggetti in differenti condizioni di scheletrizzazione ed un soggetto rinvenuto in acqua. In tutti i casi era noto il giorno in cui erano stati visti o sentiti vivi per l'ultima volta. In sede di esame necroscopico sono stati effettuati rilievi fotografici utili alla successiva valutazione in due tempi (a distanza di 15 giorni l'una dall'altra) da parte di tre distinti osservatori. Successivamente ai dati raccolti è stato applicato il metodo ADD allo scopo di effettuate una stima dell’epoca della morte; nel caso del soggetto rinvenuto in acqua è stata utilizzata una correzione della formula introdotta da Heaton (1): per i soggetti carbonizzati, è stata utilizzata una variante sperimentale del metodo testata su campioni animali (2). E’ stato quindi calcolato l’errore medio del metodo nei diversi gruppi e la variabilità inter- ed intra-osservatore. Risultati: nel caso dei soggetti rinvenuti in ambiente chiuso, il metodo ADD ha evidenziato una contenuta variabilità inter- ed intra-individuale; mediamente l’errore medio fra le osservazioni dello stesso operatore è risultato compreso fra 0.2 e 0.7 giorni, mentre la variabilità massima fra i vari operatori ha raggiunto il valore di 1.8 giorni. L’errore medio del metodo è stato di 15.4 giorni (DS di 36.2 giorni); nei singoli casi in cui l’intervallo trascorso fra il rinvenimento e la scomparsa non superava i 10 giorni, l’errore medio è risultato pari a 1.5 giorni. Nel caso dei soggetti rinvenuti in ambiente aperto, la variabilità intra-osservatore è risultata compresa fra 0 e 5.1 giorni; la variabilità inter-osservatore massima non superava i 12.7 giorni. L’errore medio del metodo è stato di 68.5 giorni (DS pari a 57.6). Complessivamente, considerando i casi di soggetti rinvenuti all’aperto ed in ambiente chiuso, l’errore medio del metodo è stato di 36.7 giorni (DS di 51.6 giorni) Conclusioni: l’applicazione del metodo ADD al campione scelto ha evidenziato un errore medio inferiore nel caso di soggetti rinvenuti in ambiente chiuso rispetto ai casi rinvenuti all’aperto; tuttavia, in entrambi i gruppi il margine di imprecisione è risultato elevato in confronto ai relativi dati riguardanti l’intervallo trascorso fra l’epoca di rinvenimento ed il decesso, con un errore complessivo superiore al mese. Anche nei casi di soggetti rinvenuti entro un breve tempo dalla scomparsa (10 giorni), il margine di errore è risultato in ogni caso elevato. La metodica tuttavia ha evidenziato una ridotta variabilità inter- ed intra-osservatore, il che suggerisce che la procedura di stima sia adeguatamente standardizzata e facilmente ripetibile. Nondimeno, l’errore medio evidenziato dal metodo sottolinea la necessità di una correzione delle formule per la stima dell’epoca della morte sulla base delle variazioni climatiche ed ambientali registrate nei diversi contesti geografici, come peraltro suggerito dagli autori del metodo (3). 1) Heaton V, Lagden A, Moffatt C, Simmons T, Predicting the postmortem submersion interval for human remains recovered from U.K. waterways, J Forensic Sci. 2010 Mar 1;55(2):302-7 2) Gruenthal AM, Differential decomposition patterns in charred versus un-charred remains, Proceedings 62° AAFS Meeting, February 22-27, 2010, pag. 355 Megyesi MS, Nawrocki SP, Haskell NH, Using Accumulated Degree-Days to estimate the post-mortem interval from decomposed human remains, J Forensic Sci 2005;50(3):618-26
2010
Settore MED/43 - Medicina Legale
Efficacia del metodo ADD nella stima dell'epoca della morte: analisi della casistica milanese / L. Marasciuolo, M. Bianchi, N. Chinnici, D. Gibelli, M.A. Grandi, C. Cattaneo. ((Intervento presentato al 7. convegno Convegno Nazionale GIPF tenutosi a S. Margherita Ligure nel 2010.
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