Il mais negli ultimi anni si è affermato come una delle principali colture con una superficie che si è mantenuta a lungo al di sopra di 1,1 milioni di ettari, una produzione media superiore ai 10 milioni di tonnellate, un valore di mercato che nel 2008 è stato di 1,8 miliardi di euro, ma nelle ultime campagne vi è stato un calo di produzione contrastato con un crescente ricorso alle importazioni. Di conseguenza il tasso di autoapprovvigionamento, che all’inizio degli anni 2000 era attorno al 97%, è sceso nelle ultime campagne attorno all’80%. La produzione di mais si concentra in 5 regioni che insieme contribuiscono nel 2008 a fornire circa il 90% del valore di mercato di questo prodotto, mentre l’importanza del mais è legata essenzialmente al suo ruolo di attivatore della filiera zootecnica La ricaduta complessiva sul sistema mais-zootecnia è strettamente collegata alla dimensione dell’infestazione della diabrotica. Le ricadute sarebbero particolarmente gravi per le aziende che impiegano nell’alimentazione animale il prodotto aziendale e che si dovrebbero approvvigionare a prezzi di mercato anziché al costo opportunità del prodotto aziendale, con ciò perdendo ogni competitività nel confronto con le importazioni. Appare deficitaria la strategia di gestione del rischio e quella di contrasto alla diffusione della diabrotica. L’ennesima emergenza mais ripropone l’opportunità di creare una rete di aziende campione rappresentative delle diverse situazioni e condizioni produttive, necessaria per monitorare i risultati economici derivanti da differenti scelte gestionali e conseguenti a shock “esogeni” che con sempre più frequenza si manifestano.
Impatto economico sulla filiera mais-zootecnia / D.G. Frisio. ((Intervento presentato al convegno Giornata del mais 2010 tenutosi a Bergamo nel 2010.
Impatto economico sulla filiera mais-zootecnia
D.G. FrisioPrimo
2010
Abstract
Il mais negli ultimi anni si è affermato come una delle principali colture con una superficie che si è mantenuta a lungo al di sopra di 1,1 milioni di ettari, una produzione media superiore ai 10 milioni di tonnellate, un valore di mercato che nel 2008 è stato di 1,8 miliardi di euro, ma nelle ultime campagne vi è stato un calo di produzione contrastato con un crescente ricorso alle importazioni. Di conseguenza il tasso di autoapprovvigionamento, che all’inizio degli anni 2000 era attorno al 97%, è sceso nelle ultime campagne attorno all’80%. La produzione di mais si concentra in 5 regioni che insieme contribuiscono nel 2008 a fornire circa il 90% del valore di mercato di questo prodotto, mentre l’importanza del mais è legata essenzialmente al suo ruolo di attivatore della filiera zootecnica La ricaduta complessiva sul sistema mais-zootecnia è strettamente collegata alla dimensione dell’infestazione della diabrotica. Le ricadute sarebbero particolarmente gravi per le aziende che impiegano nell’alimentazione animale il prodotto aziendale e che si dovrebbero approvvigionare a prezzi di mercato anziché al costo opportunità del prodotto aziendale, con ciò perdendo ogni competitività nel confronto con le importazioni. Appare deficitaria la strategia di gestione del rischio e quella di contrasto alla diffusione della diabrotica. L’ennesima emergenza mais ripropone l’opportunità di creare una rete di aziende campione rappresentative delle diverse situazioni e condizioni produttive, necessaria per monitorare i risultati economici derivanti da differenti scelte gestionali e conseguenti a shock “esogeni” che con sempre più frequenza si manifestano.File | Dimensione | Formato | |
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