La k-caseina caprina presenta un notevole polimorfismo genetico, messo in luce e caratterizzato solo negli ultimi anni da vari gruppi di ricerca in Europa. I 16 alleli finora identificati, tra cui 13 varianti proteiche e 3 mutazioni silenti, si suddividono in due gruppi in base al punto isoelettrico (PI) della proteina: AIEF (PI = 5,29) e BIEF (PI = 5,66). Le relazioni tra il fenotipo isoelettroforetico della k-caseina caprina e alcune caratteristiche composizionali del latte sono state indagate in 1143 campioni individuali di latte di 3 razze autoctone italiane (Frisa, Orobica, Verzasca) e nella Camosciata. Le capre appartenevano a 62 allevamenti della Lombardia, iscritti ai controlli funzionali dell’Associazione Regionale Allevatori (ARAL). Per ogni animale erano disponibili i dati relativi alla concentrazione di proteina, caseina, grasso e lattosio del latte nel giorno del controllo. I campioni di latte individuali sono stati tipizzati mediante isoelettrofocalizzazione su gel ultrasottile di acrilamide. La variante BIEF era presente nel campione generale con una frequenza di 0,19. Nella razza Orobica, la variante presentava una frequenza particolarmente elevata (0,25) mentre valori più limitati sono stati osservati nella Camosciata (0,06), Frisa (0,07) e Verzasca (0,08). L’analisi statistica ha evidenziato un effetto significativo del fenotipo di k-caseina sul contenuto in caseina e proteina del latte. In generale, la variante proteica BIEF è associata ad un livello maggiore di proteina e caseina rispetto alla variante AIEF. L’effetto è stato osservato anche nelle 4 razze analizzate separatamente, ed è indipendente dal genotipo dell’s1-caseina, il cui livello di espressione è stato introdotto nel modello statistico per l’aggiustamento simultaneo dei dati. Il risultato ottenuto è in accordo con quanto osservato nella razza Girgentana. L’importanza di monitorare mediante isoelettrofocalizzazione il fenotipo della k-caseina caprina per un suo eventuale utilizzo nel miglioramento genetico della produzione qualitativa di latte è evidente

Effetto del fenotipo K-caseinico sulla composizione del latte caprino / F. Chiatti, S. Chessa, P. Bolla, A. Caroli, G. Pagnacco - In: L'agrobiodiversità per la qualificazione delle filiere produttive / G.La Malfa, E.Alba, G.Barbera, G.Barbieri, I.Chessa, G.D'Urso, C.Fideghelli, L.Fruscinante,V.Lipari, S.Marchiore, V.Mari, D.Matassino, M.Poiana, E.Tribulato. - [s.l] : Tipolitografia Giovanni Urzi, 2005 Mar. - pp. 261-261 (( Intervento presentato al 7. convegno Convegno nazionale dulla biodiversita tenutosi a Catania nel 2005.

Effetto del fenotipo K-caseinico sulla composizione del latte caprino

F. Chiatti
Primo
;
S. Chessa
Secondo
;
P. Bolla;G. Pagnacco
Ultimo
2005

Abstract

La k-caseina caprina presenta un notevole polimorfismo genetico, messo in luce e caratterizzato solo negli ultimi anni da vari gruppi di ricerca in Europa. I 16 alleli finora identificati, tra cui 13 varianti proteiche e 3 mutazioni silenti, si suddividono in due gruppi in base al punto isoelettrico (PI) della proteina: AIEF (PI = 5,29) e BIEF (PI = 5,66). Le relazioni tra il fenotipo isoelettroforetico della k-caseina caprina e alcune caratteristiche composizionali del latte sono state indagate in 1143 campioni individuali di latte di 3 razze autoctone italiane (Frisa, Orobica, Verzasca) e nella Camosciata. Le capre appartenevano a 62 allevamenti della Lombardia, iscritti ai controlli funzionali dell’Associazione Regionale Allevatori (ARAL). Per ogni animale erano disponibili i dati relativi alla concentrazione di proteina, caseina, grasso e lattosio del latte nel giorno del controllo. I campioni di latte individuali sono stati tipizzati mediante isoelettrofocalizzazione su gel ultrasottile di acrilamide. La variante BIEF era presente nel campione generale con una frequenza di 0,19. Nella razza Orobica, la variante presentava una frequenza particolarmente elevata (0,25) mentre valori più limitati sono stati osservati nella Camosciata (0,06), Frisa (0,07) e Verzasca (0,08). L’analisi statistica ha evidenziato un effetto significativo del fenotipo di k-caseina sul contenuto in caseina e proteina del latte. In generale, la variante proteica BIEF è associata ad un livello maggiore di proteina e caseina rispetto alla variante AIEF. L’effetto è stato osservato anche nelle 4 razze analizzate separatamente, ed è indipendente dal genotipo dell’s1-caseina, il cui livello di espressione è stato introdotto nel modello statistico per l’aggiustamento simultaneo dei dati. Il risultato ottenuto è in accordo con quanto osservato nella razza Girgentana. L’importanza di monitorare mediante isoelettrofocalizzazione il fenotipo della k-caseina caprina per un suo eventuale utilizzo nel miglioramento genetico della produzione qualitativa di latte è evidente
k-caseina, latte caprino, qualità, polimorfismi genetici
Settore AGR/17 - Zootecnica Generale e Miglioramento Genetico
mar-2005
Centro Interuniversitario del Germoplasma Mediterraneo
Università degli Studi di Catania
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