L’enorme interesse legato allo sviluppo del settore produttivo e di ricerca legato alle nanotecnologie si accompagna alla consapevolezza ormai diffusa di dover sempre più indirizzare la nostra società verso uno sviluppo sostenibile che si basi su nuove tecniche di produzione rispettose dell'ambiente e della salute dell’uomo. L’innovazione significa benessere solo quando si accompagna alla sicurezza. A questo riguardo i prodotti derivanti dalle nanotecnologie sono già disponibili sul mercato: nanopolveri con proprietà di filtri solari, polveri nanostrutturate per coatings o vernici ma anche “hard disks” con superfici nanostrutturate per registrazione dati ad altissima densità. I materiali nanostrutturati offrono anche interessanti applicazioni biologiche: infatti, essi esibiscono proprietà uniche correlate alle loro dimensioni, composizione e forma. Il marcato rapporto superficie:volume unitamente alla possibilità di disegnare specifiche proprietà chimico-fisiche pone nuove prospettive nella progettazione di bio-interfacce, rilascio di farmaci, nel campo della diagnostica, della cosmesi, ecc.. Questi recenti sviluppi hanno aperto anche nuovi scenari di esposizione e di rischio per l’uomo e per l’ambiente, evidenziando parimenti un gap nelle informazioni tossicologiche ed ecotossicologiche disponibili su questo tipo di prodotti, nonché sui protocolli e le metodologie per valutarli. I risultati conseguiti in questi anni in campo tossicologico consentono ormai di delineare una sorta di albero decisionale nell’approccio alla valutazione del potenziale rischio derivante dalla produzione, uso ed immissione nell’ambiente delle nanotecnologie.
La sicurezza delle nanotecnologie : a che punto siamo? / M. Marinovich. ((Intervento presentato al 2. convegno Nanoforum tenutosi a Milano nel 2006.
La sicurezza delle nanotecnologie : a che punto siamo?
M. MarinovichPrimo
2006
Abstract
L’enorme interesse legato allo sviluppo del settore produttivo e di ricerca legato alle nanotecnologie si accompagna alla consapevolezza ormai diffusa di dover sempre più indirizzare la nostra società verso uno sviluppo sostenibile che si basi su nuove tecniche di produzione rispettose dell'ambiente e della salute dell’uomo. L’innovazione significa benessere solo quando si accompagna alla sicurezza. A questo riguardo i prodotti derivanti dalle nanotecnologie sono già disponibili sul mercato: nanopolveri con proprietà di filtri solari, polveri nanostrutturate per coatings o vernici ma anche “hard disks” con superfici nanostrutturate per registrazione dati ad altissima densità. I materiali nanostrutturati offrono anche interessanti applicazioni biologiche: infatti, essi esibiscono proprietà uniche correlate alle loro dimensioni, composizione e forma. Il marcato rapporto superficie:volume unitamente alla possibilità di disegnare specifiche proprietà chimico-fisiche pone nuove prospettive nella progettazione di bio-interfacce, rilascio di farmaci, nel campo della diagnostica, della cosmesi, ecc.. Questi recenti sviluppi hanno aperto anche nuovi scenari di esposizione e di rischio per l’uomo e per l’ambiente, evidenziando parimenti un gap nelle informazioni tossicologiche ed ecotossicologiche disponibili su questo tipo di prodotti, nonché sui protocolli e le metodologie per valutarli. I risultati conseguiti in questi anni in campo tossicologico consentono ormai di delineare una sorta di albero decisionale nell’approccio alla valutazione del potenziale rischio derivante dalla produzione, uso ed immissione nell’ambiente delle nanotecnologie.Pubblicazioni consigliate
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