Negli ultimi anni lo sviluppo del World Wide Web ha sostenuto la diffusione di archivi digitali, accessibili via Internet, per materiale bibliografico di vario tipo ma in particolare per i prodotti della ricerca scientifica. Nell’ambito della produzione scientifica la pubblicazione online garantisce un’immediata riduzione dei costi e dei tempi di pubblicazione, nonché dei tempi di accesso e interrogazione degli archivi. Inoltre gli archivi bibliografici online, facilitando l’accesso alle risorse, producono un impatto positivo sul numero di citazioni che una pubblicazione può ottenere; come è stato dimostrato anche empiricamente da alcuni studi [10]. Tuttavia, a ben vedere, questi elementi non esauriscono affatto le innovazioni ai processi di fruizione dei prodotti della ricerca scientifica che l’adozione di archivi digitali può determinare. Una revisione delle applicazioni del diritto d’autore è ad esempio auspicata dal movimento Open Access [11]. Secondo questo punto di vista l’accesso alle pubblicazioni scientifiche va sempre incentivato in quanto ne beneficiano sia l’autore che la società in generale. Di conseguenza, è sbagliato usare il diritto d’autore come strumento per limitare l’accesso ed andrebbe invece utilizzato per garantire l’accessibilità delle opere. Per realizzare al meglio le potenzialità degli archivi digitali andrebbe quindi ripensato l’intero processo editoriale, derivando profitti non dalla vendita delle opere quanto dall’offerta di spazio agli autori. Ma un altro valore molto significativo che può essere tratto dall’adozione di archivi digitali è relativo al processo di valutazione dell’impatto della produzione scientifica. Ne sottolinea peraltro l’importanza anche un recente documento della divisione di ricerca della comunità europea intitolato “Assessing Europe’s University based Research” [9]. La valutazione della ricerca è un processo che coinvolge un insieme articolato di attori, quali i centri di ricerca, le università, i governi, le imprese. Gli strumenti di valutazione possono essere di varia natura e riguardare aspetti diversi delle attività di ricerca. Tipicamente un giudizio di valutazione è composto da indicatori che insistono su aspetti differenti. Tuttavia, soprattutto nel settore pubblico, assume particolare rilevanza la valutazione dell’impatto delle pubblicazioni scientifiche prodotte. I temi aperti in questo ambito sono molti. Le iniziative si moltiplicano. L’obiettivo è quello di proporre processi e strumenti in grado di garantire la più elevata correttezza dei dati raccolti e di certificare le informazioni in modo che possano essere utilizzate per procedure di valutazione affidabili. In questo articolo saranno discusse alcune innovazioni che potrebbero essere introdotte negli archivi digitali per migliorare la correttezza dei dati e garantire un processo di certificazione della loro effettività. Dall’analisi emergono alcune linee guida per la realizzazione di un prototipo innovativo che il progetto EPICA, interamente finanziato con i fondi 5 per mille dell’Università degli Studi di Milano, sta implementando, con l’obiettivo di illustrare un tipo di infrastruttura in grado di adattarsi ai processi di interazione attualmente in uso.

Archivi digitali e valutazione della produzione scientifica / P. Ceravolo, J. Maggesi. - 2:1(2011 Mar).

Archivi digitali e valutazione della produzione scientifica

P. Ceravolo
Primo
;
2011

Abstract

Negli ultimi anni lo sviluppo del World Wide Web ha sostenuto la diffusione di archivi digitali, accessibili via Internet, per materiale bibliografico di vario tipo ma in particolare per i prodotti della ricerca scientifica. Nell’ambito della produzione scientifica la pubblicazione online garantisce un’immediata riduzione dei costi e dei tempi di pubblicazione, nonché dei tempi di accesso e interrogazione degli archivi. Inoltre gli archivi bibliografici online, facilitando l’accesso alle risorse, producono un impatto positivo sul numero di citazioni che una pubblicazione può ottenere; come è stato dimostrato anche empiricamente da alcuni studi [10]. Tuttavia, a ben vedere, questi elementi non esauriscono affatto le innovazioni ai processi di fruizione dei prodotti della ricerca scientifica che l’adozione di archivi digitali può determinare. Una revisione delle applicazioni del diritto d’autore è ad esempio auspicata dal movimento Open Access [11]. Secondo questo punto di vista l’accesso alle pubblicazioni scientifiche va sempre incentivato in quanto ne beneficiano sia l’autore che la società in generale. Di conseguenza, è sbagliato usare il diritto d’autore come strumento per limitare l’accesso ed andrebbe invece utilizzato per garantire l’accessibilità delle opere. Per realizzare al meglio le potenzialità degli archivi digitali andrebbe quindi ripensato l’intero processo editoriale, derivando profitti non dalla vendita delle opere quanto dall’offerta di spazio agli autori. Ma un altro valore molto significativo che può essere tratto dall’adozione di archivi digitali è relativo al processo di valutazione dell’impatto della produzione scientifica. Ne sottolinea peraltro l’importanza anche un recente documento della divisione di ricerca della comunità europea intitolato “Assessing Europe’s University based Research” [9]. La valutazione della ricerca è un processo che coinvolge un insieme articolato di attori, quali i centri di ricerca, le università, i governi, le imprese. Gli strumenti di valutazione possono essere di varia natura e riguardare aspetti diversi delle attività di ricerca. Tipicamente un giudizio di valutazione è composto da indicatori che insistono su aspetti differenti. Tuttavia, soprattutto nel settore pubblico, assume particolare rilevanza la valutazione dell’impatto delle pubblicazioni scientifiche prodotte. I temi aperti in questo ambito sono molti. Le iniziative si moltiplicano. L’obiettivo è quello di proporre processi e strumenti in grado di garantire la più elevata correttezza dei dati raccolti e di certificare le informazioni in modo che possano essere utilizzate per procedure di valutazione affidabili. In questo articolo saranno discusse alcune innovazioni che potrebbero essere introdotte negli archivi digitali per migliorare la correttezza dei dati e garantire un processo di certificazione della loro effettività. Dall’analisi emergono alcune linee guida per la realizzazione di un prototipo innovativo che il progetto EPICA, interamente finanziato con i fondi 5 per mille dell’Università degli Studi di Milano, sta implementando, con l’obiettivo di illustrare un tipo di infrastruttura in grado di adattarsi ai processi di interazione attualmente in uso.
Bibliometrics
Settore INF/01 - Informatica
Settore M-STO/08 - Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia
mar-2011
http://e-learning.dti.unimi.it/Portale/rivista/?p=657
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