Il prosciutto crudo è uno dei prodotti tipici carnei stagionati più rappresentativo in Italia. Esistono numerosi studi relativi ai parametri sensoriali e strumentali del prosciutto crudo, tuttavia la maggior parte di essi prende in considerazione gli aspetti connessi alla sua caratterizzazione in maniera individuale senza considerare come i diversi parametri siano tra loro correlati e senza confrontare prodotti provenienti da Denominazioni di Origine Protetta (DOP) differenti. Pertanto, l’obiettivo del presente studio è stato di caratterizzare dal punto di vista sensoriale e strumentale prosciutti crudi appartenenti alle tre principali DOP italiane (Parma, San Daniele e Toscano) mediante un approccio multi-disciplinare. Accanto alla definizione dei descrittori sensoriali che meglio identificano e differenziano i prosciutti in esame, sono stati presi in considerazione alcuni tra i principali parametri chimico-fisici (pH, umidità, aw, contenuto di NaCl) oltre alla componente volatile (naso elettronico) e alle caratteristiche visive (image analysis). I risultati hanno evidenziato una buona discriminazione dei campioni e una correlazione tra l’aroma di stagionato e i sensori del naso elettronico di tipo WW e WS che caratterizzano i prosciutti di Parma. Questi ultimi risultano essere percepiti come i più dolci insieme ai prosciutti San Daniele che sono inoltre caratterizzati da una maggior proporzione della parte grassa e da più elevati valori di pH, nonché dai parametri relativi al colore valutato strumentalmente, la proporzione di parte magra e il valore di aw. I prosciutti Toscani presentano un maggior contenuto di NaCl e, conformemente, vengono percepiti come più salati dagli assaggiatori. Il maggior contenuto di sale giustifica anche il fatto che questi campioni siano percepiti come i più duri, asciutti e fibrosi. Anche il rapporto lunghezza/larghezza della fetta è positivamente correlato al contenuto di NaCl, poiché una più elevata presenza di sale comporta una maggior perdita di umidità che riduce le dimensioni della coscia.

Caratterizzazione di prosciutti crudi a Denominazione di Origine Protetta mediante metodi di analisi sensoriale e strumentale / M. Laureati, S. Buratti, G. Giovanelli, E. Pagliarini - In: Terzo convegno nazionale della Società Italiana di Scienze Sensoriali : atti dei lavori : Portici, 1-2 dicembre 2010 / [a cura di] S. Cavella, R. Di Monaco. - [s.l] : CUES Fisciano, 2010 Nov. - ISBN 9788895028675. - pp. 103-112 (( Intervento presentato al 3. convegno Convegno nazionale di Scienze Sensoriali tenutosi a Portici nel 2010.

Caratterizzazione di prosciutti crudi a Denominazione di Origine Protetta mediante metodi di analisi sensoriale e strumentale

M. Laureati
Primo
;
S. Buratti
Secondo
;
G. Giovanelli
Penultimo
;
E. Pagliarini
Ultimo
2010

Abstract

Il prosciutto crudo è uno dei prodotti tipici carnei stagionati più rappresentativo in Italia. Esistono numerosi studi relativi ai parametri sensoriali e strumentali del prosciutto crudo, tuttavia la maggior parte di essi prende in considerazione gli aspetti connessi alla sua caratterizzazione in maniera individuale senza considerare come i diversi parametri siano tra loro correlati e senza confrontare prodotti provenienti da Denominazioni di Origine Protetta (DOP) differenti. Pertanto, l’obiettivo del presente studio è stato di caratterizzare dal punto di vista sensoriale e strumentale prosciutti crudi appartenenti alle tre principali DOP italiane (Parma, San Daniele e Toscano) mediante un approccio multi-disciplinare. Accanto alla definizione dei descrittori sensoriali che meglio identificano e differenziano i prosciutti in esame, sono stati presi in considerazione alcuni tra i principali parametri chimico-fisici (pH, umidità, aw, contenuto di NaCl) oltre alla componente volatile (naso elettronico) e alle caratteristiche visive (image analysis). I risultati hanno evidenziato una buona discriminazione dei campioni e una correlazione tra l’aroma di stagionato e i sensori del naso elettronico di tipo WW e WS che caratterizzano i prosciutti di Parma. Questi ultimi risultano essere percepiti come i più dolci insieme ai prosciutti San Daniele che sono inoltre caratterizzati da una maggior proporzione della parte grassa e da più elevati valori di pH, nonché dai parametri relativi al colore valutato strumentalmente, la proporzione di parte magra e il valore di aw. I prosciutti Toscani presentano un maggior contenuto di NaCl e, conformemente, vengono percepiti come più salati dagli assaggiatori. Il maggior contenuto di sale giustifica anche il fatto che questi campioni siano percepiti come i più duri, asciutti e fibrosi. Anche il rapporto lunghezza/larghezza della fetta è positivamente correlato al contenuto di NaCl, poiché una più elevata presenza di sale comporta una maggior perdita di umidità che riduce le dimensioni della coscia.
prosciutto crudo; analisi sensoriale; naso elettronico; image analysis
Settore AGR/15 - Scienze e Tecnologie Alimentari
nov-2010
Book Part (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/150005
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact