Il fenomeno dell’infertilità secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è in aumento nella popolazione mondiale. L’incapacità di procreare ha un impatto sul benessere psichico della coppia ed è percepita, da chi ne fa esperienza, un problema di qualità di vita. L’OMS e le principali società scientifiche internazionali sono concordi nel considerare l’infertilità una malattia poiché è una condizione che mina la salute riproduttiva intesa come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e relazionale, e non solo l’assenza di condizioni patologiche o infermità che riguardano il sistema riproduttivo”. Le cause dell’infertilità, sia femminile che maschile, sono numerose e di diversa natura. Di impatto significativo sono le profonde modificazioni della società, in particolare della condizione femminile, gli stili di vita scorretti, la ricerca del primo figlio in età tardiva, l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le infezioni sessualmente trasmesse, l’inquinamento ambientale. Per alcune cause è realizzabile la prevenzione primaria e la rimozione dei fattori di rischio come per esempio l’obesità, il fumo o le infezioni. In altri casi, come nell’endometriosi o il varicocele, la diagnosi e il trattamento tempestivo possono permettere di recuperare la fertilità. Adeguate strategie di salute pubblica possono ridurre la prevalenza dell’infertilità, migliorare l’outcome dei trattamenti e soddisfare un bisogno di salute della popolazione. L’attività di prevenzione, informazione e sensibilizzazione può aumentare la consapevolezza dell’esistenza di potenziali fattori di rischio e portare la popolazione ad adottare comportamenti protettivi per la fertilità, così come adeguate informazioni sulle opzioni terapeutiche disponibili, possono migliorare l’orientamento iniziale, la scelta del percorso di cura più adeguato e l’accesso ai servizi e attraverso l’empowerment degli individui, permettere scelte consapevoli. Anche le coppie che decidono di intraprendere il percorso della procreazione medicalmente assistita riferiscono, tra gli altri, il forte bisogno di informazioni generali sull’infertilità e le sue cause, sulla prevenzione e sulle possibilità di trattamento e lamentano la difficoltà a reperire informazioni da canali accreditati. In Italia a partire dal 2004, anno in cui è stata promulgata la Legge 40 che regolamenta la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) “…al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità e dall’infertilità…” si sono potenziate le iniziative in tal senso. L’art. 2 di tale Legge stabilisce infatti che vengano promossi e favoriti tutti gli interventi necessari per rimuovere le cause e ridurre l’incidenza della sterilità e realizzate campagne di informazione e di prevenzione dei fenomeni di sterilità e infertilità. All’art. 11 della Legge viene creato presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il Registro Nazionale di PMA che ha il compito di raccogliere e di diffondere, in collaborazione con gli osservatori epidemiologici regionali e avvalendosi di informazioni, suggerimenti e proposte delle società scientifiche e degli utenti, le informazioni sulle tecniche e sui risultati oltre che elaborare strategie comunicative indirizzate alle coppie con problematiche di infertilità e più in generale a tutta la popolazione1. Lo scopo di questo studio è tracciare un quadro della realtà territoriale alla ricerca di indicazioni per la programmazione di interventi educativi in tema di salute riproduttiva, infertilità e tecniche di procreazione assistita. In tale studio vengono indagati e identificati i bisogni di conoscenze, i comportamenti e le attese in un campione di coppie infertili in attesa del primo colloquio presso il Centro di PMA dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari. Scopo di tale studio è anche elaborare alcune proposte operative, in linea con gli obiettivi di salute pubblica, finalizzate alla prevenzione primaria delle cause di infertilità attraverso la diffusione nella popolazione in età fertile, delle conoscenze sulla salute riproduttiva e delle misure atte a tutelarla. Materiali e metodi: lo studio è di tipo descrittivo osservazionale trasversale ha riguardato un campione di 112 pazienti infertili in attesa di una consulenza presso il Centro PMA del’Ospedale Microcitemico di Cagliari. La raccolta dati è avvenuta attraverso un questionario somministrato telefonicamente costituito da 32 quesiti. Risultati: è stato intervistato un campione di 112 pazienti di cui 49 uomini e 63 donne. Il 75% dei pazienti intervistati percepisce che la sterilità è un fenomeno abbastanza o molto diffuso e il 57% pensa che in qualche modo la sterilità possa essere prevenuta. Fumo, alcol, malattie sessualmente trasmesse ed età della donna sono ormai riconosciuti come fattori di rischio per la sterilità, per altri quali il peso corporeo, gli anticoncezionali e le interruzioni di gravidanza vi è ancora scarsa consapevolezza. Il 57% del campione conosce il periodo fertile del ciclo di una donna e il 72% non sa che la capacità riproduttiva cala drasticamente dopo i 35 anni. Solo il 23% delle coppie che scelgono il percorso della PMA è consapevole che ci possono essere rischi legati alle procedure e circa il 60% non conosce gli articoli fondamentali della Legge 40 che disciplina tali procedure. Il 95% delle donne esegue controlli regolarmente o saltuariamente al contrario il 67% degli uomini non esegue alcuna prevenzione. In generale gli uomini hanno meno conoscenze e informazioni rispetto alle donne. Conclusioni: nonostante i limiti della ricerca si può affermare che, nonostante gli sforzi, è presente tra le coppie che accedono al Centro PMA di Cagliari con problematiche riproduttive e quindi particolarmente sensibili al tema della fertilità e della salute riproduttiva, un basso livello informativo sulla fertilità e la riproduzione assistita. Tale indagine evidenzia la necessità di implementare programmi diffusi di informazione ed educazione della popolazione, in particolare dei soggetti infertili o a rischio di infertilità, come peraltro stabilito dalla Legge 40. La scarsa conoscenza predispone le coppie a maggiori aspettative riguardo le possibilità di riuscita delle tecniche e le rende più suscettibili di delusione e disagio.

Conoscenze, comportamenti e aspettative tra le coppie infertili. Indagine conoscitiva e proposte di miglioramento del servizio offerto all'ospedale Microcitemico di Cagliari / S. Ollargiu, S. Zorzan, P.A. Mauri. - Università degli Studi di Milano : Università degli Studi di Milano, 2009.

Conoscenze, comportamenti e aspettative tra le coppie infertili. Indagine conoscitiva e proposte di miglioramento del servizio offerto all'ospedale Microcitemico di Cagliari

P.A. Mauri
Ultimo
2009

Abstract

Il fenomeno dell’infertilità secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è in aumento nella popolazione mondiale. L’incapacità di procreare ha un impatto sul benessere psichico della coppia ed è percepita, da chi ne fa esperienza, un problema di qualità di vita. L’OMS e le principali società scientifiche internazionali sono concordi nel considerare l’infertilità una malattia poiché è una condizione che mina la salute riproduttiva intesa come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e relazionale, e non solo l’assenza di condizioni patologiche o infermità che riguardano il sistema riproduttivo”. Le cause dell’infertilità, sia femminile che maschile, sono numerose e di diversa natura. Di impatto significativo sono le profonde modificazioni della società, in particolare della condizione femminile, gli stili di vita scorretti, la ricerca del primo figlio in età tardiva, l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le infezioni sessualmente trasmesse, l’inquinamento ambientale. Per alcune cause è realizzabile la prevenzione primaria e la rimozione dei fattori di rischio come per esempio l’obesità, il fumo o le infezioni. In altri casi, come nell’endometriosi o il varicocele, la diagnosi e il trattamento tempestivo possono permettere di recuperare la fertilità. Adeguate strategie di salute pubblica possono ridurre la prevalenza dell’infertilità, migliorare l’outcome dei trattamenti e soddisfare un bisogno di salute della popolazione. L’attività di prevenzione, informazione e sensibilizzazione può aumentare la consapevolezza dell’esistenza di potenziali fattori di rischio e portare la popolazione ad adottare comportamenti protettivi per la fertilità, così come adeguate informazioni sulle opzioni terapeutiche disponibili, possono migliorare l’orientamento iniziale, la scelta del percorso di cura più adeguato e l’accesso ai servizi e attraverso l’empowerment degli individui, permettere scelte consapevoli. Anche le coppie che decidono di intraprendere il percorso della procreazione medicalmente assistita riferiscono, tra gli altri, il forte bisogno di informazioni generali sull’infertilità e le sue cause, sulla prevenzione e sulle possibilità di trattamento e lamentano la difficoltà a reperire informazioni da canali accreditati. In Italia a partire dal 2004, anno in cui è stata promulgata la Legge 40 che regolamenta la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) “…al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità e dall’infertilità…” si sono potenziate le iniziative in tal senso. L’art. 2 di tale Legge stabilisce infatti che vengano promossi e favoriti tutti gli interventi necessari per rimuovere le cause e ridurre l’incidenza della sterilità e realizzate campagne di informazione e di prevenzione dei fenomeni di sterilità e infertilità. All’art. 11 della Legge viene creato presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il Registro Nazionale di PMA che ha il compito di raccogliere e di diffondere, in collaborazione con gli osservatori epidemiologici regionali e avvalendosi di informazioni, suggerimenti e proposte delle società scientifiche e degli utenti, le informazioni sulle tecniche e sui risultati oltre che elaborare strategie comunicative indirizzate alle coppie con problematiche di infertilità e più in generale a tutta la popolazione1. Lo scopo di questo studio è tracciare un quadro della realtà territoriale alla ricerca di indicazioni per la programmazione di interventi educativi in tema di salute riproduttiva, infertilità e tecniche di procreazione assistita. In tale studio vengono indagati e identificati i bisogni di conoscenze, i comportamenti e le attese in un campione di coppie infertili in attesa del primo colloquio presso il Centro di PMA dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari. Scopo di tale studio è anche elaborare alcune proposte operative, in linea con gli obiettivi di salute pubblica, finalizzate alla prevenzione primaria delle cause di infertilità attraverso la diffusione nella popolazione in età fertile, delle conoscenze sulla salute riproduttiva e delle misure atte a tutelarla. Materiali e metodi: lo studio è di tipo descrittivo osservazionale trasversale ha riguardato un campione di 112 pazienti infertili in attesa di una consulenza presso il Centro PMA del’Ospedale Microcitemico di Cagliari. La raccolta dati è avvenuta attraverso un questionario somministrato telefonicamente costituito da 32 quesiti. Risultati: è stato intervistato un campione di 112 pazienti di cui 49 uomini e 63 donne. Il 75% dei pazienti intervistati percepisce che la sterilità è un fenomeno abbastanza o molto diffuso e il 57% pensa che in qualche modo la sterilità possa essere prevenuta. Fumo, alcol, malattie sessualmente trasmesse ed età della donna sono ormai riconosciuti come fattori di rischio per la sterilità, per altri quali il peso corporeo, gli anticoncezionali e le interruzioni di gravidanza vi è ancora scarsa consapevolezza. Il 57% del campione conosce il periodo fertile del ciclo di una donna e il 72% non sa che la capacità riproduttiva cala drasticamente dopo i 35 anni. Solo il 23% delle coppie che scelgono il percorso della PMA è consapevole che ci possono essere rischi legati alle procedure e circa il 60% non conosce gli articoli fondamentali della Legge 40 che disciplina tali procedure. Il 95% delle donne esegue controlli regolarmente o saltuariamente al contrario il 67% degli uomini non esegue alcuna prevenzione. In generale gli uomini hanno meno conoscenze e informazioni rispetto alle donne. Conclusioni: nonostante i limiti della ricerca si può affermare che, nonostante gli sforzi, è presente tra le coppie che accedono al Centro PMA di Cagliari con problematiche riproduttive e quindi particolarmente sensibili al tema della fertilità e della salute riproduttiva, un basso livello informativo sulla fertilità e la riproduzione assistita. Tale indagine evidenzia la necessità di implementare programmi diffusi di informazione ed educazione della popolazione, in particolare dei soggetti infertili o a rischio di infertilità, come peraltro stabilito dalla Legge 40. La scarsa conoscenza predispone le coppie a maggiori aspettative riguardo le possibilità di riuscita delle tecniche e le rende più suscettibili di delusione e disagio.
2009
midwife ; infertility
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
Conoscenze, comportamenti e aspettative tra le coppie infertili. Indagine conoscitiva e proposte di miglioramento del servizio offerto all'ospedale Microcitemico di Cagliari / S. Ollargiu, S. Zorzan, P.A. Mauri. - Università degli Studi di Milano : Università degli Studi di Milano, 2009.
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