In questo saggio è presentata la tecnica di insegnamento delle costruzioni dei verbi giapponesi che l’autore utilizza durante le lezioni di grammatica giapponese a partire dall’introduzione generale fatta in apertura del corso di Lingua giapponese 1. Questa tecnica, di grande potere euristico, si fonda sulle nozioni di ruolo semantico e di caso superficiale, usate in congiunzione con due tipi di grafici, lo ‘schema a palloncini’, così intenzionalmente chiamato perché è formato da un ovale contenente il verbo cui sono connessi altri ovali riportanti ciascuno un argomento; e una griglia o grafico tabellare, che mette in relazione bidimensionale verbo, relazioni grammaticali, e marche di caso superficiale. Lo scopo primario di questi grafici è presentare le informazioni relative alle strutture argomentali di verbi e aggettivi in modo organizzato e ordinato. Entrambi permettono di raccogliere in un unico schema tutte le possibili costruzioni di un predicato o di una classe di predicati; mentre la tabella è particolarmente indicata a mostrare insieme le costruzioni alternative di un dato predicato, i cambi di valenza, e tutte le costruzioni di quei predicati che descrivono uno stesso event token (come le coppie di predicati conversivi) o uno stesso event type (come le coppie minime di predicati transitivo / inaccusativo). Con l’utilizzo di entrambi gli schemi è possibile rappresentare visualmente tutte le alternanze di un dato verbo ma anche, insieme, tutti i verbi che descrivono uno stesso tipo di evento, mostrando come la marcatura superficiale di ciascun sintagma nominale sia riconducibile al ruolo semantico che esprime. Ciò è ottenuto senza sviluppare regole di mappatura che prescrivano una relazione di uno a uno tra casi e ruoli. Per raggiungere questo risultato, i ruoli semantici sono considerati come “descrizioni delle distinte modalità di partecipazione in un evento delle entità che vi sono coinvolte”, rendendoli una funzione dell’evento e non del predicato che lo descrive. Con questo metodo, che presuppone una lista chiusa e ben ponderata di ruoli semantici, gli studenti imparano a prevedere le strutture argomentali mediante le quali sono costruiti linguisticamente tutti i tipi di eventi.
Casi, ruoli semantici e schemi grafici nell'insegnamento dei verbi giapponesi / S. dalla Chiesa (I QUADERNI DI PHOENIX). - In: Un' isola in levante : saggi sul Giappone in onore di Adriana Boscaro / [a cura di] L. Bienati, M. Mastrangelo. - Napoli : Scriptaweb, 2010. - ISBN 9788863811070. - pp. 405-422
Casi, ruoli semantici e schemi grafici nell'insegnamento dei verbi giapponesi
S. dalla ChiesaPrimo
2010
Abstract
In questo saggio è presentata la tecnica di insegnamento delle costruzioni dei verbi giapponesi che l’autore utilizza durante le lezioni di grammatica giapponese a partire dall’introduzione generale fatta in apertura del corso di Lingua giapponese 1. Questa tecnica, di grande potere euristico, si fonda sulle nozioni di ruolo semantico e di caso superficiale, usate in congiunzione con due tipi di grafici, lo ‘schema a palloncini’, così intenzionalmente chiamato perché è formato da un ovale contenente il verbo cui sono connessi altri ovali riportanti ciascuno un argomento; e una griglia o grafico tabellare, che mette in relazione bidimensionale verbo, relazioni grammaticali, e marche di caso superficiale. Lo scopo primario di questi grafici è presentare le informazioni relative alle strutture argomentali di verbi e aggettivi in modo organizzato e ordinato. Entrambi permettono di raccogliere in un unico schema tutte le possibili costruzioni di un predicato o di una classe di predicati; mentre la tabella è particolarmente indicata a mostrare insieme le costruzioni alternative di un dato predicato, i cambi di valenza, e tutte le costruzioni di quei predicati che descrivono uno stesso event token (come le coppie di predicati conversivi) o uno stesso event type (come le coppie minime di predicati transitivo / inaccusativo). Con l’utilizzo di entrambi gli schemi è possibile rappresentare visualmente tutte le alternanze di un dato verbo ma anche, insieme, tutti i verbi che descrivono uno stesso tipo di evento, mostrando come la marcatura superficiale di ciascun sintagma nominale sia riconducibile al ruolo semantico che esprime. Ciò è ottenuto senza sviluppare regole di mappatura che prescrivano una relazione di uno a uno tra casi e ruoli. Per raggiungere questo risultato, i ruoli semantici sono considerati come “descrizioni delle distinte modalità di partecipazione in un evento delle entità che vi sono coinvolte”, rendendoli una funzione dell’evento e non del predicato che lo descrive. Con questo metodo, che presuppone una lista chiusa e ben ponderata di ruoli semantici, gli studenti imparano a prevedere le strutture argomentali mediante le quali sono costruiti linguisticamente tutti i tipi di eventi.File | Dimensione | Formato | |
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