La prima guerra mondiale induce profonde modificazioni nelle condizioni sanitare e sociali della popolazione milanese provocando un peggioramento generale del tenore di vita e della salute dei cittadini, alimentando la recrudescenza di malattie che ormai si credevano sotto controllo e aprendo la via al dilagare di nuove manifestazioni patologiche che raggiungono il culmine con lo scoppio dell’epidemia influenzale di “spagnola” nell’autunno del 1918. In soli 120 giorni, da ottobre 1918 a gennaio 1919 la pandemia influenzale contagiò, nel mondo, oltre un miliardo di persone provocando la morte di oltre 20 milioni di malati (alcune stime più recenti ipotizzano la cifra di 40 milioni) e superando in mortalità qualsiasi altra malattia epidemica. La città di Milano, così come l’Europa e il resto del mondo, fu duramente colpita con oltre 850 morti per influenza o complicazioni polmonari già a settembre 1918, quasi 3.000 morti nel solo mese di ottobre, quasi 800 a novembre e oltre 900 nel successivo mese di dicembre. Un totale di oltre 5.550 in 120 giorni. Da parte di molti studiosi si sottolinea come la caratteristica più sconcertante della spagnola fu la sua labilità, il fatto che una volta passata non ne rimase traccia. La ricerca si prefigge di delineare il quadro qualitativo e quantitalivo della morbilità e della mortalità nella città di Milano nel biennio 1918-1919 nonchè le implicazioni di natura demografica, sociale ed economica collegate alla diffusione del morbo.

La gran morìa : l'epidemia di "spagnola" a Milano nell'inverno del 1918 / M. Bergaglio - In: Un geografo per il mondo : studi in onore di Giacomo Corna Pellegrini / [a cura di] E. Bianchi. - Milano : Cisalpino, 2006. - ISBN 9788832360547.

La gran morìa : l'epidemia di "spagnola" a Milano nell'inverno del 1918

M. Bergaglio
Primo
2006

Abstract

La prima guerra mondiale induce profonde modificazioni nelle condizioni sanitare e sociali della popolazione milanese provocando un peggioramento generale del tenore di vita e della salute dei cittadini, alimentando la recrudescenza di malattie che ormai si credevano sotto controllo e aprendo la via al dilagare di nuove manifestazioni patologiche che raggiungono il culmine con lo scoppio dell’epidemia influenzale di “spagnola” nell’autunno del 1918. In soli 120 giorni, da ottobre 1918 a gennaio 1919 la pandemia influenzale contagiò, nel mondo, oltre un miliardo di persone provocando la morte di oltre 20 milioni di malati (alcune stime più recenti ipotizzano la cifra di 40 milioni) e superando in mortalità qualsiasi altra malattia epidemica. La città di Milano, così come l’Europa e il resto del mondo, fu duramente colpita con oltre 850 morti per influenza o complicazioni polmonari già a settembre 1918, quasi 3.000 morti nel solo mese di ottobre, quasi 800 a novembre e oltre 900 nel successivo mese di dicembre. Un totale di oltre 5.550 in 120 giorni. Da parte di molti studiosi si sottolinea come la caratteristica più sconcertante della spagnola fu la sua labilità, il fatto che una volta passata non ne rimase traccia. La ricerca si prefigge di delineare il quadro qualitativo e quantitalivo della morbilità e della mortalità nella città di Milano nel biennio 1918-1919 nonchè le implicazioni di natura demografica, sociale ed economica collegate alla diffusione del morbo.
Popolazione ; Mortalità ; Spagnola, Influenza 1918
Settore M-GGR/01 - Geografia
2006
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