The poet and courtier Antonio Cornazano arrives in Milan, at the court of Francesco Sforza, after a period in Siena, where - according to him - he learns the Tuscan language. Between 1451 and 1459 he writes a poem in terza rima about the Duke of Milan (Sforziade or Sforzeide). Cornazano comes from Piacenza: because of his origin, the poem gives prominence to the events concerning the hometown; there is also memories of the writer’s period in Rome. This essay introduces the poem, still little studied by scholars, highlighting the multiple writer’s aims: encomiastic purposes, literary ambitions, autobiographical implications. Spring up the suggestions from many cultural centers of Italy and the role of propaganda into the work. An essay on the features (including linguistic ones) of the poem comes out by analyzing an episode of the last book, the battle of Borgomanero, in synopsis with the parallel episode in the Giovanni Simonetta’s Commentarii translated by Landino, in the Bernardino Corio’s Patria Historia and in the Life of Bartolomeo Colleoni in Latin by Cornazano himself.

Il letterato piacentino Antonio Cornazano approda a Milano, alla corte di Francesco Sforza, dopo un soggiorno a Siena, dove – a suo dire – apprende la lingua toscana. Tra il 1451 e il 1459 compone un poema in terzine in onore del signore della città (Sforziade o Sforzeide). La provenienza piacentina determina il peculiare interesse per gli eventi della storia della città natale; nel poema inoltre c’è traccia del soggiorno romano dello scrittore. Si delinea qui una presentazione dell’opera, ancora poco studiata dalla critica, ponendo in risalto la convergenza di motivi diversi nelle intenzioni dell’autore: ragioni encomiastiche, ambizioni letterarie, suggestioni autobiografiche. Emergono gli apporti che giungono da centri culturali diversi e insieme il carattere propagandistico della narrazione di Cornazano. Si offre un saggio delle caratteristiche (anche linguistiche) del poema analizzandone un episodio dell’ultimo libro, il racconto della battaglia di Borgomanero, in sinossi con l’episodio corrispondente nei Commentarii di Giovanni Simonetta tradotti da Landino, nella Patria Historia di Bernardino Corio e nella Vita di Bartolomeo Colleoni in latino dello stesso Cornazano.

Un poema epico in "lingua toscana" alla corte milanese: la "Sforziade" di Antonio Cornazano / S. Carapezza (FUORI COLLANA). - In: Rinascimenti in transito a Milano (1450-1525) / [a cura di] G. Baldassari, G. Barucci, S. Carapezza, M. Comelli. - Milano : Università degli Studi di Milano, 2021. - ISBN 9788855265263. - pp. 1-32 [10.13130/quadernidigargnano-fc-01-02]

Un poema epico in "lingua toscana" alla corte milanese: la "Sforziade" di Antonio Cornazano

S. Carapezza
2021

Abstract

The poet and courtier Antonio Cornazano arrives in Milan, at the court of Francesco Sforza, after a period in Siena, where - according to him - he learns the Tuscan language. Between 1451 and 1459 he writes a poem in terza rima about the Duke of Milan (Sforziade or Sforzeide). Cornazano comes from Piacenza: because of his origin, the poem gives prominence to the events concerning the hometown; there is also memories of the writer’s period in Rome. This essay introduces the poem, still little studied by scholars, highlighting the multiple writer’s aims: encomiastic purposes, literary ambitions, autobiographical implications. Spring up the suggestions from many cultural centers of Italy and the role of propaganda into the work. An essay on the features (including linguistic ones) of the poem comes out by analyzing an episode of the last book, the battle of Borgomanero, in synopsis with the parallel episode in the Giovanni Simonetta’s Commentarii translated by Landino, in the Bernardino Corio’s Patria Historia and in the Life of Bartolomeo Colleoni in Latin by Cornazano himself.
Il letterato piacentino Antonio Cornazano approda a Milano, alla corte di Francesco Sforza, dopo un soggiorno a Siena, dove – a suo dire – apprende la lingua toscana. Tra il 1451 e il 1459 compone un poema in terzine in onore del signore della città (Sforziade o Sforzeide). La provenienza piacentina determina il peculiare interesse per gli eventi della storia della città natale; nel poema inoltre c’è traccia del soggiorno romano dello scrittore. Si delinea qui una presentazione dell’opera, ancora poco studiata dalla critica, ponendo in risalto la convergenza di motivi diversi nelle intenzioni dell’autore: ragioni encomiastiche, ambizioni letterarie, suggestioni autobiografiche. Emergono gli apporti che giungono da centri culturali diversi e insieme il carattere propagandistico della narrazione di Cornazano. Si offre un saggio delle caratteristiche (anche linguistiche) del poema analizzandone un episodio dell’ultimo libro, il racconto della battaglia di Borgomanero, in sinossi con l’episodio corrispondente nei Commentarii di Giovanni Simonetta tradotti da Landino, nella Patria Historia di Bernardino Corio e nella Vita di Bartolomeo Colleoni in latino dello stesso Cornazano.
Cornazano; Francesco Sforza; Milano; Quattrocento; epica; Visconti; Rinascimento
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
2021
https://riviste.unimi.it/quadernidigargnano/article/view/16057
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