Sono passati ormai 12 anni dall'indipendenza (febbraio 2008) e 21 dalla fine del conflitto con la Serbia, ma oggi il Kosovo è ancora sotto il controllo delle forze di polizia dell'Unione Europea (Eulex) e dell'Onu (Unmik e Kfor) : il processo di "normalizzazione" dei rapporti tra Belgrado e Pristina e di legittimazione internazionale dei confini in quest'area dei Balcani occidentali sta procedendo ma lentamente. Il teatro non può che essere protagonista assoluto in questo territorio in cui la divisione territoriale in forma di barricate e la difficile convivenza etnica e religiosa nel post war Kosovo viene definita shakespearianamente: Romeo and Juliettism. Il teatro è una naturale piattaforma di dialogo tra i popoli, un ponte tra culture che non si incontrerebbero mai, un luogo dove la «normalizzazione» -per dirla con i termini burocratici di Bruxelles-, imposta dall’alto, frutto di negoziati, bilaterali, o attraverso meccanismi di controllo di polizia internazionale passa, con assai migliore efficacia, da un genuino senso di ricerca collettiva di valori condivisi legati alla indipendenza, alla ricostruzione morale e civile oltre i separatismi e i nazionalismi.
Kartolina nga Kosova / A.M. Monteverdi - In: Tri Drama / Jeton Neziraj. - Prima edizione. - Prishtina : Qendra, 2020 Nov. - pp. 259-263
Kartolina nga Kosova
A.M. Monteverdi
2020
Abstract
Sono passati ormai 12 anni dall'indipendenza (febbraio 2008) e 21 dalla fine del conflitto con la Serbia, ma oggi il Kosovo è ancora sotto il controllo delle forze di polizia dell'Unione Europea (Eulex) e dell'Onu (Unmik e Kfor) : il processo di "normalizzazione" dei rapporti tra Belgrado e Pristina e di legittimazione internazionale dei confini in quest'area dei Balcani occidentali sta procedendo ma lentamente. Il teatro non può che essere protagonista assoluto in questo territorio in cui la divisione territoriale in forma di barricate e la difficile convivenza etnica e religiosa nel post war Kosovo viene definita shakespearianamente: Romeo and Juliettism. Il teatro è una naturale piattaforma di dialogo tra i popoli, un ponte tra culture che non si incontrerebbero mai, un luogo dove la «normalizzazione» -per dirla con i termini burocratici di Bruxelles-, imposta dall’alto, frutto di negoziati, bilaterali, o attraverso meccanismi di controllo di polizia internazionale passa, con assai migliore efficacia, da un genuino senso di ricerca collettiva di valori condivisi legati alla indipendenza, alla ricostruzione morale e civile oltre i separatismi e i nazionalismi.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Articolo in albanese sul drammaturgo Jeton Neziraj
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