Literature in the Censors’ Hands. Gigliola Fragnito and the Lost Renaissance The author aims to discuss the recent book by Gigliola Fragnito, Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII), (Bologna, il Mulino 2019), dedicated to the control over literary texts by the ecclesiastical censorship (through the Central and Peripheral Inquisition, the Maestro del Sacro Palazzo and the Congregation of the Index) since the 1570s. Fragnito emphasises how this persecution of literature revealed an obsessive attention to identifying signs of anticlericalism, obscenity, or dangerous contaminations between the sacred and the profane in leisure.books. The article dwells on the consequences that this repressive action had on Italian culture in the long run, underlining its conditioning effects on the production and circulation of the book up to the end of the 18th century, as shown by the use of the false places of publication of some Latin authors, including Ovid and Catullus, considered obscene, or the difficult growth of some literary genres, including the novel.

L’autrice discute il recente libro di Gigliola Fragnito, Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII), (Bologna, Il Mulino, 2019), dedicato al controllo sui testi letterari esercitato dalla censura ecclesiastica (attraverso l’Inquisizione centrale e periferica, il Maestro del Sacro Palazzo e la Congregazione dell’Indice) a partire dagli anni settanta del cinquecento. Fragnito sottolinea come «l’accerchiamento della letteratura» riveli un’attenzione ossessiva a individuare nei libri di svago segni di anticlericalismo, oscenità, o pericolose contaminazioni tra sacro e profano. L’articolo si sofferma sulle conseguenze che tale azione repressiva ebbe sulla cultura italiana nel lungo periodo, sottolineando i condizionamenti sulla produzione e sulla circolazione del libro fino a tutto il settecento, come si può riscontrare dall’uso della falsa data per la pubblicazione di alcuni autori latini, tra cui Ovidio e Catullo, considerati osceni, o la difficoltà ad emergere di alcuni generi letterari, tra cui il romanzo.

La letteratura nelle mani dei censori. Gigliola Fragnito e il Rinascimento perduto / L. Braida. - In: SOCIETÀ E STORIA. - ISSN 0391-6987. - 170:(2020), pp. 795-806.

La letteratura nelle mani dei censori. Gigliola Fragnito e il Rinascimento perduto

L. Braida
2020

Abstract

Literature in the Censors’ Hands. Gigliola Fragnito and the Lost Renaissance The author aims to discuss the recent book by Gigliola Fragnito, Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII), (Bologna, il Mulino 2019), dedicated to the control over literary texts by the ecclesiastical censorship (through the Central and Peripheral Inquisition, the Maestro del Sacro Palazzo and the Congregation of the Index) since the 1570s. Fragnito emphasises how this persecution of literature revealed an obsessive attention to identifying signs of anticlericalism, obscenity, or dangerous contaminations between the sacred and the profane in leisure.books. The article dwells on the consequences that this repressive action had on Italian culture in the long run, underlining its conditioning effects on the production and circulation of the book up to the end of the 18th century, as shown by the use of the false places of publication of some Latin authors, including Ovid and Catullus, considered obscene, or the difficult growth of some literary genres, including the novel.
L’autrice discute il recente libro di Gigliola Fragnito, Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII), (Bologna, Il Mulino, 2019), dedicato al controllo sui testi letterari esercitato dalla censura ecclesiastica (attraverso l’Inquisizione centrale e periferica, il Maestro del Sacro Palazzo e la Congregazione dell’Indice) a partire dagli anni settanta del cinquecento. Fragnito sottolinea come «l’accerchiamento della letteratura» riveli un’attenzione ossessiva a individuare nei libri di svago segni di anticlericalismo, oscenità, o pericolose contaminazioni tra sacro e profano. L’articolo si sofferma sulle conseguenze che tale azione repressiva ebbe sulla cultura italiana nel lungo periodo, sottolineando i condizionamenti sulla produzione e sulla circolazione del libro fino a tutto il settecento, come si può riscontrare dall’uso della falsa data per la pubblicazione di alcuni autori latini, tra cui Ovidio e Catullo, considerati osceni, o la difficoltà ad emergere di alcuni generi letterari, tra cui il romanzo.
censura ecclesiastica; Stati italiani d'Antico Regime; Inquisizione, letteratura; espurgazione, pratiche di lettura
Settore M-STO/08 - Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia
2020
2020
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