Le cosiddette cornici dei novellieri del Cinquecento sono uno spazio privilegiato per valutare il complesso rapporto con il modello boccacciano. Il Decameron stesso facendo entrare l’attualità nel racconto suggerisce un’emulazione problematica: nei novellieri del XVI secolo alla peste trecentesca deve subentrare un evento storico contemporaneo. Lo spazio idillico del diporto sembra invece proporsi per un’imitazione fedele, dato il suo carattere di intangibilità al mutare delle vicende umane. Nel locus amoenus, al riparo dalla Storia, le brigate narrano per diletto ma anche per proporre un modello di civiltà alternativo alla brutalità contemporanea. Si propone qui una ricognizione delle rappresentazioni spaziali nelle cornici dei novellieri del secondo Cinquecento, con particolare attenzione alla dialettica tra contesti della civiltà del presente e topica della natura. Si intende offrire un repertorio in rapporto all’evento evento storico da cui scaturisce la narrazione, all’ambientazione della cornice e alla tipologia di narratori. Inoltre, nella consapevolezza dell’importanza del nesso tra stampa e novellistica nel Cinquecento, si offre qualche saggio dell’apparato iconografico, un altro importante specchio in cui si riflette la relazione tra società e natura.
Ri-creazione: fuggire la guerra per costruire l’utopia : storie di brigate cinquecentesche / S. Carapezza - In: Natura Società Letteratura / [a cura di] A. Campana, F. Giunta. - Roma : Adi editore, 2020. - ISBN 9788890790560. - pp. 1-14 (( Intervento presentato al 22. convegno Congresso dell’ADI tenutosi a Bologna nel 2018.
Ri-creazione: fuggire la guerra per costruire l’utopia : storie di brigate cinquecentesche
S. Carapezza
2020
Abstract
Le cosiddette cornici dei novellieri del Cinquecento sono uno spazio privilegiato per valutare il complesso rapporto con il modello boccacciano. Il Decameron stesso facendo entrare l’attualità nel racconto suggerisce un’emulazione problematica: nei novellieri del XVI secolo alla peste trecentesca deve subentrare un evento storico contemporaneo. Lo spazio idillico del diporto sembra invece proporsi per un’imitazione fedele, dato il suo carattere di intangibilità al mutare delle vicende umane. Nel locus amoenus, al riparo dalla Storia, le brigate narrano per diletto ma anche per proporre un modello di civiltà alternativo alla brutalità contemporanea. Si propone qui una ricognizione delle rappresentazioni spaziali nelle cornici dei novellieri del secondo Cinquecento, con particolare attenzione alla dialettica tra contesti della civiltà del presente e topica della natura. Si intende offrire un repertorio in rapporto all’evento evento storico da cui scaturisce la narrazione, all’ambientazione della cornice e alla tipologia di narratori. Inoltre, nella consapevolezza dell’importanza del nesso tra stampa e novellistica nel Cinquecento, si offre qualche saggio dell’apparato iconografico, un altro importante specchio in cui si riflette la relazione tra società e natura.File | Dimensione | Formato | |
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