This Mondi Migranti dossier aims to attract attention towards religious phenomena associated with migrations, starting with the affirmation of the extent to which they are important for – and influence – integration processes in host societies. The reflection is based on the assertion that religion is never just religion: it involves various implications interweaving with the subjective dimension and that of collective life. The subjective dimension is associated with the cultural: in religious practice, the immigrant find out symbols, rituals, devotions and familiar words which are a reminders of the past, keep his/her – often troubled – life afloat in the present and induce hope for the future. A further crucial function derives from the sense of solidarity of religious communities in emigration: the promotion of forms of reciprocal assistance and supporting brethren in difficulty. Despite their scarcity of means, immigrant communities carry out various informal welfare activities, doing their best to respond to participants’ needs

Questo fascicolo di Mondi Migranti intende stimolare l’attenzione verso i fenomeni religiosi connessi all’immigrazione, partendo dalla constatazione di quanto siano rilevanti per gli interessati e di quanto influenzino i processi d’integrazione nelle società riceventi. La riflessione prende le mosse dalla constatazione che la religione non è mai soltanto religione. Coinvolge svariati risvolti che s’intrecciano con la dimensione soggettiva e con quella della vita collettiva. Anzitutto, sul piano soggettivo per un migrante la pratica religiosa rappresenta un elemento di consistenza personale. Alla dimensione soggettiva si associa quella culturale: nella pratica religiosa l’immigrato ritrova simboli, riti, devozioni, parole che gli sono familiari e in cui riconosce un significato che sostiene la sua vita, spesso travagliata, nella società in cui ora abita. Richiamando il passato, l’esperienza religiosa sostiene il presente e alimenta la speranza nel futuro. Dal senso di solidarietà deriva un’altra cruciale funzione delle comunità religiose in emigrazione: la promozione di forme di mutuo aiuto e di sostegno ai confratelli in difficoltà. Malgrado la povertà dei mezzi, le comunità degli immigrati realizzano diverse pratiche di welfare informale, con cui s’ingegnano a rispondere a diverse necessità dei partecipanti.

Fedi in movimento : luoghi, aggregazioni e identità religiose in emigrazione / M. Ambrosini, R. Ricucci. - In: MONDI MIGRANTI. - ISSN 1972-4888. - 14:1(2020 Apr), pp. 19-30. [10.3280/MM2020-001002]

Fedi in movimento : luoghi, aggregazioni e identità religiose in emigrazione

M. Ambrosini
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
2020

Abstract

This Mondi Migranti dossier aims to attract attention towards religious phenomena associated with migrations, starting with the affirmation of the extent to which they are important for – and influence – integration processes in host societies. The reflection is based on the assertion that religion is never just religion: it involves various implications interweaving with the subjective dimension and that of collective life. The subjective dimension is associated with the cultural: in religious practice, the immigrant find out symbols, rituals, devotions and familiar words which are a reminders of the past, keep his/her – often troubled – life afloat in the present and induce hope for the future. A further crucial function derives from the sense of solidarity of religious communities in emigration: the promotion of forms of reciprocal assistance and supporting brethren in difficulty. Despite their scarcity of means, immigrant communities carry out various informal welfare activities, doing their best to respond to participants’ needs
Questo fascicolo di Mondi Migranti intende stimolare l’attenzione verso i fenomeni religiosi connessi all’immigrazione, partendo dalla constatazione di quanto siano rilevanti per gli interessati e di quanto influenzino i processi d’integrazione nelle società riceventi. La riflessione prende le mosse dalla constatazione che la religione non è mai soltanto religione. Coinvolge svariati risvolti che s’intrecciano con la dimensione soggettiva e con quella della vita collettiva. Anzitutto, sul piano soggettivo per un migrante la pratica religiosa rappresenta un elemento di consistenza personale. Alla dimensione soggettiva si associa quella culturale: nella pratica religiosa l’immigrato ritrova simboli, riti, devozioni, parole che gli sono familiari e in cui riconosce un significato che sostiene la sua vita, spesso travagliata, nella società in cui ora abita. Richiamando il passato, l’esperienza religiosa sostiene il presente e alimenta la speranza nel futuro. Dal senso di solidarietà deriva un’altra cruciale funzione delle comunità religiose in emigrazione: la promozione di forme di mutuo aiuto e di sostegno ai confratelli in difficoltà. Malgrado la povertà dei mezzi, le comunità degli immigrati realizzano diverse pratiche di welfare informale, con cui s’ingegnano a rispondere a diverse necessità dei partecipanti.
immigrazione; religione; Italia; cristianesimo; islam
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/08 - Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
Settore SPS/10 - Sociologia dell'Ambiente e del Territorio
apr-2020
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