Nell’azione di contrasto dell’epidemia in atto la medicina e la scienza sono, giustamente, in prima linea. Non potrebbe non essere così, a fronte di un’emergenza sanitaria, che mette a rischio la vita e la salute di un numero indeterminato e impressionante di esseri umani. Secondo dati dell’O.M.S., il 1° aprile 2020 la pandemia è diffusa in 205 paesi, il virus ha contagiato 827.419 persone e ne ha uccise 40.777. Il nostro paese, a quella data, è al secondo posto per numero di contagi (105.792, pari al 13% di quelli globali), dietro agli Stati Uniti ed ha il triste primato dei decessi (12.430, pari complessivamente al 30%). In prima linea, assieme agli operatori sanitari, sono però in tutto il mondo anche i governi e le autorità, sanitarie e di pubblica sicurezza, impegnate nella gestione dell’emergenza sul territorio dei diversi paesi coinvolti. Per tale via il diritto – nella sua dimensione tanto regolativa quanto di law enforcement – occupa un ruolo centrale, sinergico rispetto a quello della scienza. Uno dei temi di più grande interesse a livello globale – quello appunto dei rapporti tra diritto e scienza – viene oggi a intrecciarsi con un altro tema altrettanto moderno – quello del diritto dell’emergenza. Il diritto si sta infatti confrontando oggi con un’emergenza sanitaria, ed è chiamato a intervenire su un fenomeno che la scienza e la medicina stanno cercando di comprendere e di arginare, nel tentativo di salvare la vita e tutelare la salute del numero più elevato possibile di persone. Inquadrare l’attività di gestione normativa della pandemia nella prospettiva del diritto dell’emergenza è di cruciale importanza per garantire il rispetto di diritti fondamentali, che inevitabilmente subiscono limitazioni. Contenere la diffusione del coronavirus richiede di evitare il più possibile i contatti sociali, trasmettendosi il virus, con estrema facilità, da un individuo all’altro. Le azioni intraprese, in Italia come in altri paesi, prevedono l’adozione di misure che limitano l’esercizio di diritti e libertà fondamentali: libertà personale, libertà di circolazione, libertà di riunione, libertà di iniziativa economica, ecc. Così come il diritto del terrorismo o della criminalità organizzata, il diritto del coronavirus è un diritto dell’emergenza, che comprime libertà fondamentali. Ciò significa che anche a fronte dell’epidemia in atto si pone il problema dei confini entro i quali la limitazione, se non la privazione di quelle libertà, può dirsi compatibile con i principi superiori del sistema, previsti dalle costituzioni e dalle carte internazionali sui diritti umani. Non è difficile pronosticare che sarà questo uno dei principali temi di riflessione e di indagine nei prossimi anni, a livello globale, nella comunità dei giuristi, accademici e non. Il dibattito, d’altra parte, si è già avviato, in tutto il mondo, in occasione dell’adozione delle prime misure di contenimento della diffusione del COVID-19.
I diritti fondamentali alla prova del coronavirus. Perché è necessaria una legge sulla quarantena / G.L. Gatta. - In: SISTEMA PENALE. - ISSN 2704-8098. - (2020 Apr 02).
I diritti fondamentali alla prova del coronavirus. Perché è necessaria una legge sulla quarantena
G.L. Gatta
2020
Abstract
Nell’azione di contrasto dell’epidemia in atto la medicina e la scienza sono, giustamente, in prima linea. Non potrebbe non essere così, a fronte di un’emergenza sanitaria, che mette a rischio la vita e la salute di un numero indeterminato e impressionante di esseri umani. Secondo dati dell’O.M.S., il 1° aprile 2020 la pandemia è diffusa in 205 paesi, il virus ha contagiato 827.419 persone e ne ha uccise 40.777. Il nostro paese, a quella data, è al secondo posto per numero di contagi (105.792, pari al 13% di quelli globali), dietro agli Stati Uniti ed ha il triste primato dei decessi (12.430, pari complessivamente al 30%). In prima linea, assieme agli operatori sanitari, sono però in tutto il mondo anche i governi e le autorità, sanitarie e di pubblica sicurezza, impegnate nella gestione dell’emergenza sul territorio dei diversi paesi coinvolti. Per tale via il diritto – nella sua dimensione tanto regolativa quanto di law enforcement – occupa un ruolo centrale, sinergico rispetto a quello della scienza. Uno dei temi di più grande interesse a livello globale – quello appunto dei rapporti tra diritto e scienza – viene oggi a intrecciarsi con un altro tema altrettanto moderno – quello del diritto dell’emergenza. Il diritto si sta infatti confrontando oggi con un’emergenza sanitaria, ed è chiamato a intervenire su un fenomeno che la scienza e la medicina stanno cercando di comprendere e di arginare, nel tentativo di salvare la vita e tutelare la salute del numero più elevato possibile di persone. Inquadrare l’attività di gestione normativa della pandemia nella prospettiva del diritto dell’emergenza è di cruciale importanza per garantire il rispetto di diritti fondamentali, che inevitabilmente subiscono limitazioni. Contenere la diffusione del coronavirus richiede di evitare il più possibile i contatti sociali, trasmettendosi il virus, con estrema facilità, da un individuo all’altro. Le azioni intraprese, in Italia come in altri paesi, prevedono l’adozione di misure che limitano l’esercizio di diritti e libertà fondamentali: libertà personale, libertà di circolazione, libertà di riunione, libertà di iniziativa economica, ecc. Così come il diritto del terrorismo o della criminalità organizzata, il diritto del coronavirus è un diritto dell’emergenza, che comprime libertà fondamentali. Ciò significa che anche a fronte dell’epidemia in atto si pone il problema dei confini entro i quali la limitazione, se non la privazione di quelle libertà, può dirsi compatibile con i principi superiori del sistema, previsti dalle costituzioni e dalle carte internazionali sui diritti umani. Non è difficile pronosticare che sarà questo uno dei principali temi di riflessione e di indagine nei prossimi anni, a livello globale, nella comunità dei giuristi, accademici e non. Il dibattito, d’altra parte, si è già avviato, in tutto il mondo, in occasione dell’adozione delle prime misure di contenimento della diffusione del COVID-19.File | Dimensione | Formato | |
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