The article focuses on the «state of the art» of the Italian multi-pillar pension structure, launched more than a quarter of a century ago with the Amato (1992-3) and Dini (1995) reforms, and then subsequently pursued by governments of different colours through a number of incremental measures. By both updating the statistical information on supplementary pensions in Italy and comparing the Italian multi-pillar pension systems with different multi-pillar structures in other countries, the article points out the risks for benefit adequacy as well as equity which stem from the poor dovetailing between the first and the supplementary pillars in Italy.

Obiettivo di questo contributo è riflettere su evoluzione, sfide e limiti della previdenza integrativa a quasi tre decenni dal lancio della riconfigurazione in senso multi-pilastro del sistema pensionistico italiano con la riforma Amato del 1992-3. A tal fine si adotterà una duplice prospettiva, sistemica e comparata. Adottare una prospettiva sistemica significa mettere a fuoco le interazioni tra il sistema di previdenza complementare e la previdenza pubblica, analizzando in maniera sistematica gli effetti, soprattutto sul piano distributivo, della previdenza complementare, nonché dell'interazione tra quest’ultima e il sistema pensionistico pubblico. L’approccio comparato consente invece, in primo luogo, di cogliere le peculiarità non solo della previdenza complementare, ma del più ampio sistema multi-pilastro verso cui il modello italiano sta muovendo - sia pur con estrema lentezza come si dirà sotto. In secondo luogo, il raffronto comparato con altri paesi europei ed economia avanzate permette di argomentare come tali peculiarità del “multi-pilastro all’italiana” non paiano efficaci rispetto ad una adeguata capacità di tutela della vecchiaia.

La previdenza complementare : limiti e sfide in una prospettiva sistemica e comparata / M. Jessoula. - In: LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI. - ISSN 1724-5389. - 2019:3(2019), pp. 45-61.

La previdenza complementare : limiti e sfide in una prospettiva sistemica e comparata

M. Jessoula
2019

Abstract

The article focuses on the «state of the art» of the Italian multi-pillar pension structure, launched more than a quarter of a century ago with the Amato (1992-3) and Dini (1995) reforms, and then subsequently pursued by governments of different colours through a number of incremental measures. By both updating the statistical information on supplementary pensions in Italy and comparing the Italian multi-pillar pension systems with different multi-pillar structures in other countries, the article points out the risks for benefit adequacy as well as equity which stem from the poor dovetailing between the first and the supplementary pillars in Italy.
Obiettivo di questo contributo è riflettere su evoluzione, sfide e limiti della previdenza integrativa a quasi tre decenni dal lancio della riconfigurazione in senso multi-pilastro del sistema pensionistico italiano con la riforma Amato del 1992-3. A tal fine si adotterà una duplice prospettiva, sistemica e comparata. Adottare una prospettiva sistemica significa mettere a fuoco le interazioni tra il sistema di previdenza complementare e la previdenza pubblica, analizzando in maniera sistematica gli effetti, soprattutto sul piano distributivo, della previdenza complementare, nonché dell'interazione tra quest’ultima e il sistema pensionistico pubblico. L’approccio comparato consente invece, in primo luogo, di cogliere le peculiarità non solo della previdenza complementare, ma del più ampio sistema multi-pilastro verso cui il modello italiano sta muovendo - sia pur con estrema lentezza come si dirà sotto. In secondo luogo, il raffronto comparato con altri paesi europei ed economia avanzate permette di argomentare come tali peculiarità del “multi-pilastro all’italiana” non paiano efficaci rispetto ad una adeguata capacità di tutela della vecchiaia.
pensioni; previdenza complementare; Italia; riforma
Settore SPS/04 - Scienza Politica
2019
https://www.ediesseonline.it/prodotto/rps-n-3-2019/
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