Nel corpus lirico toscano del '200 sono presenti diversi esempi di contrasto tra gli amanti, significativi per estensione ed impegno retorico. Sulla scorta della corona guittoniana del codice Laurenziano, autori come Dante da Maiano, Chiaro Davanzati e Monte Andrea esprimono attraverso il dialogo diretto e lo scambio di versi i momenti più intensi e rappresentativi del rapporto amoroso: l'innamoramento e l'avvio della vicenda, le accuse reciproche, il rifiuto da parte del personaggio femminile e la disperazione di quello maschile. Si nota perciò la ricca varietà delle situazioni, cui corrisponde la molteplicità delle soluzioni metriche e strutturali, ispirate in parte alla tenzone occitanica, in parte alla risposta per le rime italiana; ampi inserti dialogati sono d'altronde presenti sia nella produzione trobadorica, sia in quella siciliana. Si intende dunque indagare il significato di simili scelte comunicative nella lirica toscana pre-stilnovistica, mettendo in luce la funzione espressiva del dialogo, sia come strumento di variatio rispetto alle consuetudini liriche, sia in quanto mezzo per rafforzare l'efficacia e l'evidenza di alcuni topoi derivati dalla concezione cortese. In questi contrasti, infatti, si riconosce una peculiare insistenza su immagini convenzionali, che l'elemento dialogico vivacizza senza oscurarne l'origine letteraria, e ancora su circostanze sottese ad episodi usuali nell'amor cortese, che in questi testi dallo statuto peculiare risultano esplicitate.
Esempi di contrasti amorosi e scambi dialogici nella lirica amorosa toscana duecentesca / G. Ravera - In: Le forme del comico / [a cura di] F. Castellano, I. Gambacorti, I. Macera, G. Tellini. - Prima edizione. - Firenze : Società editrice fiorentina, 2019. - ISBN 9788860325129. - pp. 857-867 (( Intervento presentato al 21. convegno Congresso dell’ADI tenutosi a Firenze nel 2017.
Esempi di contrasti amorosi e scambi dialogici nella lirica amorosa toscana duecentesca
G. Ravera
2019
Abstract
Nel corpus lirico toscano del '200 sono presenti diversi esempi di contrasto tra gli amanti, significativi per estensione ed impegno retorico. Sulla scorta della corona guittoniana del codice Laurenziano, autori come Dante da Maiano, Chiaro Davanzati e Monte Andrea esprimono attraverso il dialogo diretto e lo scambio di versi i momenti più intensi e rappresentativi del rapporto amoroso: l'innamoramento e l'avvio della vicenda, le accuse reciproche, il rifiuto da parte del personaggio femminile e la disperazione di quello maschile. Si nota perciò la ricca varietà delle situazioni, cui corrisponde la molteplicità delle soluzioni metriche e strutturali, ispirate in parte alla tenzone occitanica, in parte alla risposta per le rime italiana; ampi inserti dialogati sono d'altronde presenti sia nella produzione trobadorica, sia in quella siciliana. Si intende dunque indagare il significato di simili scelte comunicative nella lirica toscana pre-stilnovistica, mettendo in luce la funzione espressiva del dialogo, sia come strumento di variatio rispetto alle consuetudini liriche, sia in quanto mezzo per rafforzare l'efficacia e l'evidenza di alcuni topoi derivati dalla concezione cortese. In questi contrasti, infatti, si riconosce una peculiare insistenza su immagini convenzionali, che l'elemento dialogico vivacizza senza oscurarne l'origine letteraria, e ancora su circostanze sottese ad episodi usuali nell'amor cortese, che in questi testi dallo statuto peculiare risultano esplicitate.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Giulia Ravera - contributo adi 2017.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Publisher's version/PDF
Dimensione
279.98 kB
Formato
Adobe PDF
|
279.98 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.