Il presente capitolo prende in considerazione diversi aspetti relativi alla salute degli immigrati in Italia in una situazione che negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione su una categoria di migranti diversa rispetto a quella dei decenni precedenti, vale a dire i richiedenti e titolari di prote-zione internazionale per motivi umanitari. Alla luce di tale mutamento ‒ cui è seguita nell’attuale legislatura, per opera del governo Conte e per la volontà politica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la legge 132/2018 chiamata legge di sicurezza ‒ il paragrafo che segue si concentra proprio sugli effetti reali e potenziali che tale legge procura sulla garanzia del diritto alla salute dei migranti e sulla salute collettiva dell’intera popo-lazione. A tal fine, si entra nel merito delle conseguenze delle condizioni sanitarie a fronte dell’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, della riforma del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) e delle possibili vulnerabilità soprattutto di carattere mentale. Il dibattito pubblico ha innescato una situazione conflittuale tra i diversi attori che ha inciso profondamente sull’andamento del processo decisionale a tutti i livelli istituzionali. Successivamente, come nei precedenti rapporti, si analizzano le condi-zioni di salute della popolazione straniera, quest’anno con un focus riguar-dante la “regione” europea attraverso l’analisi di 10mila documenti tra studi e ricerche in ordine alle seguenti patologie: malattie infettive, malat-tie non trasmissibili, malattie mentali e materno-infantili. Nel terzo para-grafo, tenendo conto delle principali fonti istituzionali e dei principali enti di ricerca (a partire dall’Istat), si analizza la salute della popolazione stra-niera in Italia facendo riferimento ai ricoveri ospedalieri (sia in degenza ordinaria sia in day hospital), alle condizioni di salute di coloro senza re-golare permesso di soggiorno e tutte le problematiche anche di carattere sociale e giuridico che tale status comporta, alla salute mentale che sta diventando un problema emergenziale piuttosto grave soprattutto per co-loro che sono in una situazione di vulnerabilità. Infine, tenendo conto di uno dei Sustainable Development Goals lanciati dalle Nazioni Unite per il 2030, si sostiene che l’importanza della tutela della salute per i migranti sia fondamentale per la realizzazione dei loro progetti di vita e per una maggior tutela della salute collettiva anche da parte della comunità ospi-tante. Al fine di realizzare la promozione della salute anche per una cate-goria di persone svantaggiate, è opportuno, come ribadito in tutti i rapporti precedenti, investire sull’accesso ai servizi sanitari per poter garantire fino in fondo il diritto alla salute come diritto umano e sociale.

La salute / N. Pasini, V. Merotta (ISMU INIZIATIVE E STUDI SULLA MULTIETNICITÀ). - In: Venticinquesimo Rapporto sulle migrazioni 2019 / [a cura di] V. Cesareo. - Prima edizione. - Milano : Franco Angeli, 2019. - ISBN 9788891790460. - pp. 191-209

La salute

N. Pasini
;
2019

Abstract

Il presente capitolo prende in considerazione diversi aspetti relativi alla salute degli immigrati in Italia in una situazione che negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione su una categoria di migranti diversa rispetto a quella dei decenni precedenti, vale a dire i richiedenti e titolari di prote-zione internazionale per motivi umanitari. Alla luce di tale mutamento ‒ cui è seguita nell’attuale legislatura, per opera del governo Conte e per la volontà politica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la legge 132/2018 chiamata legge di sicurezza ‒ il paragrafo che segue si concentra proprio sugli effetti reali e potenziali che tale legge procura sulla garanzia del diritto alla salute dei migranti e sulla salute collettiva dell’intera popo-lazione. A tal fine, si entra nel merito delle conseguenze delle condizioni sanitarie a fronte dell’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, della riforma del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) e delle possibili vulnerabilità soprattutto di carattere mentale. Il dibattito pubblico ha innescato una situazione conflittuale tra i diversi attori che ha inciso profondamente sull’andamento del processo decisionale a tutti i livelli istituzionali. Successivamente, come nei precedenti rapporti, si analizzano le condi-zioni di salute della popolazione straniera, quest’anno con un focus riguar-dante la “regione” europea attraverso l’analisi di 10mila documenti tra studi e ricerche in ordine alle seguenti patologie: malattie infettive, malat-tie non trasmissibili, malattie mentali e materno-infantili. Nel terzo para-grafo, tenendo conto delle principali fonti istituzionali e dei principali enti di ricerca (a partire dall’Istat), si analizza la salute della popolazione stra-niera in Italia facendo riferimento ai ricoveri ospedalieri (sia in degenza ordinaria sia in day hospital), alle condizioni di salute di coloro senza re-golare permesso di soggiorno e tutte le problematiche anche di carattere sociale e giuridico che tale status comporta, alla salute mentale che sta diventando un problema emergenziale piuttosto grave soprattutto per co-loro che sono in una situazione di vulnerabilità. Infine, tenendo conto di uno dei Sustainable Development Goals lanciati dalle Nazioni Unite per il 2030, si sostiene che l’importanza della tutela della salute per i migranti sia fondamentale per la realizzazione dei loro progetti di vita e per una maggior tutela della salute collettiva anche da parte della comunità ospi-tante. Al fine di realizzare la promozione della salute anche per una cate-goria di persone svantaggiate, è opportuno, come ribadito in tutti i rapporti precedenti, investire sull’accesso ai servizi sanitari per poter garantire fino in fondo il diritto alla salute come diritto umano e sociale.
immigrazione; salute; stranieri; SPRAR; Italia; Europa; OMS; irregolari; diritti
Settore SPS/04 - Scienza Politica
2019
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