This paper presents new data from the Peucetian site of Jazzo Fornasiello, a rich rural settlement at the border between the territories of Gravina in Puglia and Poggiorsini (Italy-Bari). It was discovered in 2006 and since 2009 extensive research has been carried out by the Università degli Studi di Milano. The archaeological campaigns have brought to light until now 19 well-preserved enchytrismòi, according to a burial custom, which is well attested for infants among the Peucetians. Some of these enchytrismòi were placed vertically in the ground, while others horizontally, whether in large outdoor spaces close to houses or just along the walls inside the rooms. None of the enchytrismòi but two (TT. I and VII) have provided ceramic grave goods, but zooarchaeological and botanical evidence indicates that these infants were not denied some different grave offerings, such as food and branches of evergreen trees (silver fir, juniper and oak), intentionally put inside child burials, probably in close relation to their symbolic value.

Il presente contributo ha quale oggetto le sepolture infantili rinvenute nell’insediamento peuceta di Jazzo Fornasiello, sito ai confini tra il territorio di Gravina in Puglia e quello di Poggiorsini (Bari). L’insediamento, scoperto già nel 2006, ma scavato annualmente dall’Università degli Studi di Milano dal 2009, si caratterizza per essere un ricco villaggio a vocazione agricolo-pastorale, frequentato in modo continuativo dai Peuceti tra VI e primi decenni del III sec. a.C. Le sepolture infantili, tutte enchytrismòi (in totale 19), sono state prelevate in blocco e sottoposte a microscavo di laboratorio. Questo ha consentito, non solo di recuperare i dati scheletrici al fine di delineare un profilo antropologico dei piccoli Peuceti che vissero a Jazzo Fornasiello tra VI e inizi III sec. a.C., ma anche di aprire nuovi scenari in merito ai pietosi rituali con i quali i subadulti (feti, neonati e infanti di pochi anni) vennero sepolti; appare evidente infatti che i piccoli individui in oggetto, seppur quasi sempre sepolti senza corredo ceramico, furono accompagnati ‘in morte’ da offerte di cibo e da rametti di piante sempreverdi e/o profumate (quercia, abete bianco, ginepro, maloidee), il cui legame con la sfera infantile, non privo di confronti in area italica, può essere recuperato a livello simbolico.

Mors immatura in Peucezia : i bambini di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia – BA) / C. Lambrugo, A. Mazzucchi, M. Zana, M. Caccianiga (MATERIA E ARTE). - In: Una favola breve : archeologia e antropologia per la storia dell’infanzia / [a cura di] C. Lambrugo. - Prima edizione. - Sesto Fiorentino : All'insegna del Giglio, 2019 Jun. - ISBN 9788878148901. - pp. 117-129

Mors immatura in Peucezia : i bambini di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia – BA)

C. Lambrugo;M. Caccianiga
2019

Abstract

This paper presents new data from the Peucetian site of Jazzo Fornasiello, a rich rural settlement at the border between the territories of Gravina in Puglia and Poggiorsini (Italy-Bari). It was discovered in 2006 and since 2009 extensive research has been carried out by the Università degli Studi di Milano. The archaeological campaigns have brought to light until now 19 well-preserved enchytrismòi, according to a burial custom, which is well attested for infants among the Peucetians. Some of these enchytrismòi were placed vertically in the ground, while others horizontally, whether in large outdoor spaces close to houses or just along the walls inside the rooms. None of the enchytrismòi but two (TT. I and VII) have provided ceramic grave goods, but zooarchaeological and botanical evidence indicates that these infants were not denied some different grave offerings, such as food and branches of evergreen trees (silver fir, juniper and oak), intentionally put inside child burials, probably in close relation to their symbolic value.
Il presente contributo ha quale oggetto le sepolture infantili rinvenute nell’insediamento peuceta di Jazzo Fornasiello, sito ai confini tra il territorio di Gravina in Puglia e quello di Poggiorsini (Bari). L’insediamento, scoperto già nel 2006, ma scavato annualmente dall’Università degli Studi di Milano dal 2009, si caratterizza per essere un ricco villaggio a vocazione agricolo-pastorale, frequentato in modo continuativo dai Peuceti tra VI e primi decenni del III sec. a.C. Le sepolture infantili, tutte enchytrismòi (in totale 19), sono state prelevate in blocco e sottoposte a microscavo di laboratorio. Questo ha consentito, non solo di recuperare i dati scheletrici al fine di delineare un profilo antropologico dei piccoli Peuceti che vissero a Jazzo Fornasiello tra VI e inizi III sec. a.C., ma anche di aprire nuovi scenari in merito ai pietosi rituali con i quali i subadulti (feti, neonati e infanti di pochi anni) vennero sepolti; appare evidente infatti che i piccoli individui in oggetto, seppur quasi sempre sepolti senza corredo ceramico, furono accompagnati ‘in morte’ da offerte di cibo e da rametti di piante sempreverdi e/o profumate (quercia, abete bianco, ginepro, maloidee), il cui legame con la sfera infantile, non privo di confronti in area italica, può essere recuperato a livello simbolico.
Peucezia; Jazzo Fornasiello; abitato; tombe infantili
Settore L-ANT/07 - Archeologia Classica
Settore BIO/08 - Antropologia
giu-2019
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