Introduzione La cute è raramente considerata un substrato biologico utile per la tipizzazione del DNA quando il cadavere si trovi in uno stato trasformativo di mummificazione, corificazione o parziale scheletrizzazione. In questi casi il gold standard è l’utilizzo di ossa e denti quale sorgente di DNA. Questo studio valuta gli aspetti istomorfologici di campioni di cute corificata e mummificata valutandone la cromatina nucleare come possibile indicatore di una buona tipizzazione del DNA. Materiali e metodi Campioni di cute sono stati prelevati da 32 cadaveri con un PMI (Post Mortem Interval) compreso tra 4 ore e 17 anni e processati con colorazione istologica di Lillie. Su alcuni campioni è stata eseguita estrazione e tipizzazione del DNA. Risultati Le analisi istologiche volte all’evidenziazione della cromatina hanno fornito esito positivo in campioni mummificati o in parziale scheletrificazione, mentre si è avuto esito negativo in campioni in stato di trasformazione cadaverica umida, quali saponificazione o corificazione. Buoni/ottimi risultati alla tipizzazione genetica sono stati ottenuti su campioni di cute mummificata, mentre risultato parzialmente o totalmente negativo si è ottenuto su campioni di cute corificata con analogo PMI (circa 1 anno). Conclusioni Questi risultati evidenziano che in alcune aree di cute, anche da cadavere in avanzato stato di trasformazione postmortale, cromatina e DNA possano essere sufficientemente preservati tanto da risultare substrati alternativi ad ossa, denti o unghie per l’analisi del DNA.
La cute quale substrato alternativo per la tipizzazione del DNA in cadaveri in avanzato stadio trasformativo / P. Bailo, G. Gentile, M. Giriodi, P. Primignani, A. Piccinini. ((Intervento presentato al 2. convegno Convegno Intergruppi SIMLA tenutosi a Chia nel 2019.
La cute quale substrato alternativo per la tipizzazione del DNA in cadaveri in avanzato stadio trasformativo
P. Bailo;G. Gentile;M. Giriodi;A. Piccinini
2019
Abstract
Introduzione La cute è raramente considerata un substrato biologico utile per la tipizzazione del DNA quando il cadavere si trovi in uno stato trasformativo di mummificazione, corificazione o parziale scheletrizzazione. In questi casi il gold standard è l’utilizzo di ossa e denti quale sorgente di DNA. Questo studio valuta gli aspetti istomorfologici di campioni di cute corificata e mummificata valutandone la cromatina nucleare come possibile indicatore di una buona tipizzazione del DNA. Materiali e metodi Campioni di cute sono stati prelevati da 32 cadaveri con un PMI (Post Mortem Interval) compreso tra 4 ore e 17 anni e processati con colorazione istologica di Lillie. Su alcuni campioni è stata eseguita estrazione e tipizzazione del DNA. Risultati Le analisi istologiche volte all’evidenziazione della cromatina hanno fornito esito positivo in campioni mummificati o in parziale scheletrificazione, mentre si è avuto esito negativo in campioni in stato di trasformazione cadaverica umida, quali saponificazione o corificazione. Buoni/ottimi risultati alla tipizzazione genetica sono stati ottenuti su campioni di cute mummificata, mentre risultato parzialmente o totalmente negativo si è ottenuto su campioni di cute corificata con analogo PMI (circa 1 anno). Conclusioni Questi risultati evidenziano che in alcune aree di cute, anche da cadavere in avanzato stato di trasformazione postmortale, cromatina e DNA possano essere sufficientemente preservati tanto da risultare substrati alternativi ad ossa, denti o unghie per l’analisi del DNA.Pubblicazioni consigliate
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