Introduzione: Gran parte del sistema nervoso centrale è deputata alla funzione visiva; risulta pertanto chiaro come un danno cerebrale avvenuto in epoca perinatale possa esitare anche in alterazioni del funzionamento visivo. Si definisce “disturbo visivo di origine centrale-CVI” l’insieme dei deficit della funzione visiva derivanti da un danno o da un malfunzionamento della via visiva retrogenicolata (1-3) la cui causa più frequente è un evento ipossico-ischemico avvenuto nel periodo perinatale (3-9). All’interno dell’ampio spettro clinico del CVI si riconoscono le alterazioni delle funzioni visive di base, ovvero della fissazione, dell’inseguimento lento e dei movimenti saccadici. È noto che problematiche visive possono interferire con la normale traiettoria evolutiva dei soggetti comportando deviazioni nello sviluppo psicomotorio e deficit cognitivi (10-12). A differenza di quanto accade nella popolazione adulta (6), un danno cerebrale che si verifica nell’età pediatrica comporta solitamente un difetto visivo con tuttavia una funzionalità visiva residua e con possibilità di miglioramento (3), grazie ai meccanismi di plasticità e riorganizzazione neuronale, che sono più potenti nello sviluppo precoce (13). Risulta quindi fondamentale riconoscere precocemente e quantificare eventuali deficit funzionali visivi al fine di poter mettere in atto protocolli riabilitativi finalizzati al miglioramento della traiettoria evolutiva dei bambini. L’obiettivo primario di questo studio sperimentale è quello di strutturare un metodo di indagine volto all’analisi quantitativa delle funzioni visive di base utilizzabile in un’ampia fascia di età. Gli obiettivi secondari sono di applicare il metodo a un gruppo di soggetti potenzialmente a rischio per la presenza di CVI e di confrontare i risultati ottenuti con quelli di un gruppo di soggetti a sviluppo tipico. Metodo: abbiamo realizzato un paradigma ad hoc per lo studio della fissazione, dell’inseguimento e dei movimenti saccadici in linea con la valutazione clinica effettuata di routine nel nostro Centro. Sono stati reclutati 30 bambini con diagnosi di encefalopatia ipossico-ischemica (21 maschi; età media 4aa e1 m, ds ±2aa e 7 m) e 31 bambini a sviluppo tipico (16 maschi; età media 4aa, 9 m, ds ±2 aa e 3 m). Sono quindi stati registrati i movimenti oculari di ciascun soggetto mediante un sistema di eye-tracking (Eyelink 1000 Plus ©). Risultati: È stato possibile analizzare il comportamento visivo attraverso mappe di calore. È attualmente in corso la rielaborazione dei dati quantitativi di ciascun trial. I parametri in analisi per il processo di fissazione sono il tempo totale in cui il soggetto ha mantenuto lo sguardo sul target visivo, il tempo massimo di fissazione continuativa sul target e il numero di volte in cui lo sguardo è stato distolto dal target. Per lo studio dei movimenti saccadici consideriamo la latenza saccadica, il picco di velocità saccadica e la precisione della saccade. Per l’inseguimento lento il tempo in cui il soggetto ha mantenuto lo sguardo sul target, la fissazione più lunga avvenuta sul target e il Gain (velocità spostamento dello sguardo/velocità di spostamento del target). Verrà effettuato il confronto dei parametri soprariportati tra il gruppo dei casi e il gruppo dei controlli. Conclusioni: la somministrazione del protocollo sperimentale ha permesso di ottenere informazioni estremamente dettagliate rispetto al funzionamento visivo dei bambini sottoposti all’indagine, non accessibili alla semplice valutazione clinica. Questo studio ha dunque posto le basi per rendere maggiormente precisa l’attuale valutazione neuroftalmologica. L’ambizione è quella di poter applicare questo metodo a tutta la popolazione di bambini a rischio di CVI sia per diagnosticare e quantificare un eventuale deficit visivo, sia per valutare il funzionamento visivo prima e dopo un percorso di riabilitazione visiva.

Analisi delle funzioni visive di base mediante tecnologia di eye-tracking: studio pilota su un gruppo di pazienti con diagnosi di encefalopatia ipossico-ischemica / L. Turetti, J. Galli, A. Rossi, M.P. Lanaro, A. Rizzi, E. Fazzi. ((Intervento presentato al convegno Forum Giovani Ricercatori SIRP tenutosi a Brescia nel 2019.

Analisi delle funzioni visive di base mediante tecnologia di eye-tracking: studio pilota su un gruppo di pazienti con diagnosi di encefalopatia ipossico-ischemica

M.P. Lanaro;A. Rizzi;
2019

Abstract

Introduzione: Gran parte del sistema nervoso centrale è deputata alla funzione visiva; risulta pertanto chiaro come un danno cerebrale avvenuto in epoca perinatale possa esitare anche in alterazioni del funzionamento visivo. Si definisce “disturbo visivo di origine centrale-CVI” l’insieme dei deficit della funzione visiva derivanti da un danno o da un malfunzionamento della via visiva retrogenicolata (1-3) la cui causa più frequente è un evento ipossico-ischemico avvenuto nel periodo perinatale (3-9). All’interno dell’ampio spettro clinico del CVI si riconoscono le alterazioni delle funzioni visive di base, ovvero della fissazione, dell’inseguimento lento e dei movimenti saccadici. È noto che problematiche visive possono interferire con la normale traiettoria evolutiva dei soggetti comportando deviazioni nello sviluppo psicomotorio e deficit cognitivi (10-12). A differenza di quanto accade nella popolazione adulta (6), un danno cerebrale che si verifica nell’età pediatrica comporta solitamente un difetto visivo con tuttavia una funzionalità visiva residua e con possibilità di miglioramento (3), grazie ai meccanismi di plasticità e riorganizzazione neuronale, che sono più potenti nello sviluppo precoce (13). Risulta quindi fondamentale riconoscere precocemente e quantificare eventuali deficit funzionali visivi al fine di poter mettere in atto protocolli riabilitativi finalizzati al miglioramento della traiettoria evolutiva dei bambini. L’obiettivo primario di questo studio sperimentale è quello di strutturare un metodo di indagine volto all’analisi quantitativa delle funzioni visive di base utilizzabile in un’ampia fascia di età. Gli obiettivi secondari sono di applicare il metodo a un gruppo di soggetti potenzialmente a rischio per la presenza di CVI e di confrontare i risultati ottenuti con quelli di un gruppo di soggetti a sviluppo tipico. Metodo: abbiamo realizzato un paradigma ad hoc per lo studio della fissazione, dell’inseguimento e dei movimenti saccadici in linea con la valutazione clinica effettuata di routine nel nostro Centro. Sono stati reclutati 30 bambini con diagnosi di encefalopatia ipossico-ischemica (21 maschi; età media 4aa e1 m, ds ±2aa e 7 m) e 31 bambini a sviluppo tipico (16 maschi; età media 4aa, 9 m, ds ±2 aa e 3 m). Sono quindi stati registrati i movimenti oculari di ciascun soggetto mediante un sistema di eye-tracking (Eyelink 1000 Plus ©). Risultati: È stato possibile analizzare il comportamento visivo attraverso mappe di calore. È attualmente in corso la rielaborazione dei dati quantitativi di ciascun trial. I parametri in analisi per il processo di fissazione sono il tempo totale in cui il soggetto ha mantenuto lo sguardo sul target visivo, il tempo massimo di fissazione continuativa sul target e il numero di volte in cui lo sguardo è stato distolto dal target. Per lo studio dei movimenti saccadici consideriamo la latenza saccadica, il picco di velocità saccadica e la precisione della saccade. Per l’inseguimento lento il tempo in cui il soggetto ha mantenuto lo sguardo sul target, la fissazione più lunga avvenuta sul target e il Gain (velocità spostamento dello sguardo/velocità di spostamento del target). Verrà effettuato il confronto dei parametri soprariportati tra il gruppo dei casi e il gruppo dei controlli. Conclusioni: la somministrazione del protocollo sperimentale ha permesso di ottenere informazioni estremamente dettagliate rispetto al funzionamento visivo dei bambini sottoposti all’indagine, non accessibili alla semplice valutazione clinica. Questo studio ha dunque posto le basi per rendere maggiormente precisa l’attuale valutazione neuroftalmologica. L’ambizione è quella di poter applicare questo metodo a tutta la popolazione di bambini a rischio di CVI sia per diagnosticare e quantificare un eventuale deficit visivo, sia per valutare il funzionamento visivo prima e dopo un percorso di riabilitazione visiva.
10-ott-2019
Settore MED/39 - Neuropsichiatria Infantile
Analisi delle funzioni visive di base mediante tecnologia di eye-tracking: studio pilota su un gruppo di pazienti con diagnosi di encefalopatia ipossico-ischemica / L. Turetti, J. Galli, A. Rossi, M.P. Lanaro, A. Rizzi, E. Fazzi. ((Intervento presentato al convegno Forum Giovani Ricercatori SIRP tenutosi a Brescia nel 2019.
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