La nutrizione materna ha un ruolo centrale nel determinare la salute nel corso dell’intero ciclo della vita e attraverso le generazioni. Molti dei fattori ambientali, in particolare la nutrizione materna, che intervengono prima, durante e dopo la gravidanza sul sistema madre-placenta-feto, agiscono sull’aspetto bioenergetico e l’epigenetica placentare e fetale. I “primi 1000 giorni”, dal concepimento ai due anni di vita, sono infatti il momento di maggiore sensibilità dell’individuo verso gli stimoli esterni. In questo periodo l’organismo umano è soggetto ad una vera e propria programmazione del suo sviluppo (“developmental programming”), grazie alla quale uno specifico genotipo produrrà fenotipi differenti in base agli stimoli esterni ricevuti. Questo è quanto descritto dalla teoria DOHaD (Developmental Origin of Health and Disease), confermata negli ultimi anni da innumerevoli studi, secondo la quale il rischio di patologie nell’adulto è modulato da fattori che agiscono sin da prima del concepimento sui genitori, e poi in utero e nei primi due anni di vita del bambino. Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di studi scientifici ha dimostrato che la nutrizione materna è uno dei fattori principali attraverso cui il developmental programming si attua. Questo ha portato ad una progressiva sensibilizzazione da parte degli studiosi e degli operatori del Sistema Sanitario, per promuovere una corretta nutrizione nei primi 1000 giorni, che rappresentano una opportunità per la salute futura del nascituro. La nutrizione della donna è dunque una delle maggiori sfide della Sanità Pubblica, in quanto non coinvolge solo la salute della donna, ma anche quella delle future generazioni.
Nutrizione perinatale e programmazione della salute dell’adulto / C. Mando'. ((Intervento presentato al convegno Epigenetica, il welfare da 0 ai primi 1000 giorni di vita tenutosi a Bologna nel 2019.
Nutrizione perinatale e programmazione della salute dell’adulto
C. Mando'
2019
Abstract
La nutrizione materna ha un ruolo centrale nel determinare la salute nel corso dell’intero ciclo della vita e attraverso le generazioni. Molti dei fattori ambientali, in particolare la nutrizione materna, che intervengono prima, durante e dopo la gravidanza sul sistema madre-placenta-feto, agiscono sull’aspetto bioenergetico e l’epigenetica placentare e fetale. I “primi 1000 giorni”, dal concepimento ai due anni di vita, sono infatti il momento di maggiore sensibilità dell’individuo verso gli stimoli esterni. In questo periodo l’organismo umano è soggetto ad una vera e propria programmazione del suo sviluppo (“developmental programming”), grazie alla quale uno specifico genotipo produrrà fenotipi differenti in base agli stimoli esterni ricevuti. Questo è quanto descritto dalla teoria DOHaD (Developmental Origin of Health and Disease), confermata negli ultimi anni da innumerevoli studi, secondo la quale il rischio di patologie nell’adulto è modulato da fattori che agiscono sin da prima del concepimento sui genitori, e poi in utero e nei primi due anni di vita del bambino. Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di studi scientifici ha dimostrato che la nutrizione materna è uno dei fattori principali attraverso cui il developmental programming si attua. Questo ha portato ad una progressiva sensibilizzazione da parte degli studiosi e degli operatori del Sistema Sanitario, per promuovere una corretta nutrizione nei primi 1000 giorni, che rappresentano una opportunità per la salute futura del nascituro. La nutrizione della donna è dunque una delle maggiori sfide della Sanità Pubblica, in quanto non coinvolge solo la salute della donna, ma anche quella delle future generazioni.File | Dimensione | Formato | |
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