L’importanza degli investimenti e dell’imprenditorialità svizzera nell’economia milanese ottocentesca ha proiettato fino ad ora un cono d’ombra sulla presenza elvetica nella città durante la prima età moderna. Il determinante contributo, sia finanziario che industriale, portato dagli imprenditori svizzeri nella prima fase dell’industrializzazione lombarda ha finito per catalizzare finora tutta l’attenzione dei ricercatori. A questa sottovalutazione (che pure ha finito per trascurare il ruolo degli svizzeri nella stessa formazione dello Stato regionale visconteo) si è aggiunta poi l’ostica dispersione delle fonti disponibili per la storia economica ambrosiana dell’età spagnola, che solo recentemente ha incominciato ad occuparsi del ruolo dei forestieri nell’economia del Ducato. Anche per il caso di Bergamo, dove la straordinaria documentazione relativa alla colonia svizzera riformata, costituita nel 1608, ha consentito di tracciare la storia della comunità elvetica fin dalle origini, il focus analitico è stato indirizzato, proprio dalla natura della stessa documentazione, sugli aspetti confessionali lasciando meno indagate le dinamiche economiche dell’età moderna. Di fatto, le prime evidenze che sono apparse seguendo alcune tracce archivistiche per il caso di Milano, approfondendone altre già note per il caso di Bergamo, consentono di portare alla luce la funzione che alcuni operatori dei territori svizzeri svolsero, durante il Seicento, nel consolidamento del modello di riorganizzazione economica (basato sul passaggio dalla centralità manifatturiera a quella finanziario-mercantile) all’interno del dominio spagnolo, e nella crescita in controtendenza (centrata sull’intensificazione produttiva e commerciale del settore tessile) della città della Serenissima. Ruolo che per la città ambrosiana si configurò nell’evoluzione della presenza svizzera da una funzione prettamente commerciale ad una più centrata sull’attività finanziaria e creditizia, mentre per la città orobica seguì un percorso inverso passando dall’iniziale offerta dei capitali zurighesi allo sviluppo di iniziative mercantili nel campo della seta, ponendosi così all’origine della genealogia di quel percorso di sviluppo bergamasco in cui, un secolo e mezzo dopo, i discendenti di questi primi confederati rivestiranno un ruolo tanto evidente quanto finalmente riconosciuto.

Dal commercio alla finanza e viceversa: la presenza svizzera a Milano e a Bergamo tra ‘500 e ‘600 / G. De Luca, M. Landoni (PERCORSI). - In: Banche e banchieri in Italia e in Svizzera : attività, istituzioni e dinamiche finanziarie tra 16. e 21. secolo / [a cura di] G. De Luca, M. Lorenzini, R. Romano. - Prima edizione. - Bologna : Il mulino, 2018. - ISBN 9788815263919. - pp. 37-49 (( convegno Atti del Convegno tenutosi a Milano e Lugano nel 2011.

Dal commercio alla finanza e viceversa: la presenza svizzera a Milano e a Bergamo tra ‘500 e ‘600

G. De Luca;
2018

Abstract

L’importanza degli investimenti e dell’imprenditorialità svizzera nell’economia milanese ottocentesca ha proiettato fino ad ora un cono d’ombra sulla presenza elvetica nella città durante la prima età moderna. Il determinante contributo, sia finanziario che industriale, portato dagli imprenditori svizzeri nella prima fase dell’industrializzazione lombarda ha finito per catalizzare finora tutta l’attenzione dei ricercatori. A questa sottovalutazione (che pure ha finito per trascurare il ruolo degli svizzeri nella stessa formazione dello Stato regionale visconteo) si è aggiunta poi l’ostica dispersione delle fonti disponibili per la storia economica ambrosiana dell’età spagnola, che solo recentemente ha incominciato ad occuparsi del ruolo dei forestieri nell’economia del Ducato. Anche per il caso di Bergamo, dove la straordinaria documentazione relativa alla colonia svizzera riformata, costituita nel 1608, ha consentito di tracciare la storia della comunità elvetica fin dalle origini, il focus analitico è stato indirizzato, proprio dalla natura della stessa documentazione, sugli aspetti confessionali lasciando meno indagate le dinamiche economiche dell’età moderna. Di fatto, le prime evidenze che sono apparse seguendo alcune tracce archivistiche per il caso di Milano, approfondendone altre già note per il caso di Bergamo, consentono di portare alla luce la funzione che alcuni operatori dei territori svizzeri svolsero, durante il Seicento, nel consolidamento del modello di riorganizzazione economica (basato sul passaggio dalla centralità manifatturiera a quella finanziario-mercantile) all’interno del dominio spagnolo, e nella crescita in controtendenza (centrata sull’intensificazione produttiva e commerciale del settore tessile) della città della Serenissima. Ruolo che per la città ambrosiana si configurò nell’evoluzione della presenza svizzera da una funzione prettamente commerciale ad una più centrata sull’attività finanziaria e creditizia, mentre per la città orobica seguì un percorso inverso passando dall’iniziale offerta dei capitali zurighesi allo sviluppo di iniziative mercantili nel campo della seta, ponendosi così all’origine della genealogia di quel percorso di sviluppo bergamasco in cui, un secolo e mezzo dopo, i discendenti di questi primi confederati rivestiranno un ruolo tanto evidente quanto finalmente riconosciuto.
Attività di prestito; Commercio; Milano; Bergamo; Lugano; secc. XVI-XVII
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
2018
Book Part (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
1 De Luca Landoni.pdf

accesso aperto

Tipologia: Post-print, accepted manuscript ecc. (versione accettata dall'editore)
Dimensione 432.25 kB
Formato Adobe PDF
432.25 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/572758
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact