Fin dall’antichità il travaglio di parto è stato considerato un evento imprevedibile e incontrollabile; con il passare dei secoli si è cercato di conoscerlo, ma ancora oggi mantiene un alone di mistero. È proprio per questa sua imprevedibilità che, da sempre, il monitoraggio della progressione del travaglio è stato un mezzo per cercare di tenere sotto controllo questa “forza naturale”. L’obiettivo del monitoraggio del travaglio è quello di individuare il più precocemente possibile le anomalie, in modo tale da prevenire esiti negativi, sia per quanto riguarda la madre, sia per quanto riguarda il feto. Il partogramma consiste in una registrazione grafica dei fenomeni del travaglio e del parto: è un metodo efficace per rappresentare la progressione del travaglio. Dopo aver analizzato i vari tipi di partogramma oggi in uso, viene proposta un’indagine conoscitiva presso punti nascita della città di Milano al personale sanitario medico e ostetrico relativa alla conoscenza ed all’utilizzo del partogramma durante la loro assistenza in sala parto. I risultati dell’indagine fanno emergere una buona conoscenza dello strumento, ma un utilizzo limitato durante l’attività di tali operatori. Infatti presso il primo punto nascita la quasi totalità delle ostetriche e la totalità dei medici intervistati, non compila mai il partogramma, non perché non lo ritenga utile, ma perché essendo questa l’usanza, ci si adegua alle abitudini generali. Tra le ostetriche, però, è spesso emersa un’approvazione nei confronti del suo utilizzo durante la pratica quotidiana, a patto che, il partogramma attualmente presente in cartella clinica, venga rivisto e “modernizzato”. Presso il secondo punto nascita la quasi totalità delle ostetriche compila il partogramma (anche se con abitudini diverse), mentre la maggior parte dei medici, nonostante non lo compili, fa comunque affidamento al partogramma compilato dall’ostetrica. Dalle interviste è risultato che il partogramma, in uso presso questo centro, è un po’ “povero” di parametri, ma, probabilmente, è proprio per questa sua semplicità e “velocità di compilazione” che viene utilizzato da un certo numero di operatori.

IL PARTOGRAMMA: strumento guida per l’assistenza al travaglio e al parto. Indagine conoscitiva sulla sua utilità presso la Clinica Ostetrica L. Mangiagalli e l’Ospedale V. Buzzi / S.M. Moretti, L. Malgrati, D. Calistri. - [s.l] : null, 2009 Jun 30.

IL PARTOGRAMMA: strumento guida per l’assistenza al travaglio e al parto. Indagine conoscitiva sulla sua utilità presso la Clinica Ostetrica L. Mangiagalli e l’Ospedale V. Buzzi

L. Malgrati
Secondo
;
D. Calistri
Ultimo
2009

Abstract

Fin dall’antichità il travaglio di parto è stato considerato un evento imprevedibile e incontrollabile; con il passare dei secoli si è cercato di conoscerlo, ma ancora oggi mantiene un alone di mistero. È proprio per questa sua imprevedibilità che, da sempre, il monitoraggio della progressione del travaglio è stato un mezzo per cercare di tenere sotto controllo questa “forza naturale”. L’obiettivo del monitoraggio del travaglio è quello di individuare il più precocemente possibile le anomalie, in modo tale da prevenire esiti negativi, sia per quanto riguarda la madre, sia per quanto riguarda il feto. Il partogramma consiste in una registrazione grafica dei fenomeni del travaglio e del parto: è un metodo efficace per rappresentare la progressione del travaglio. Dopo aver analizzato i vari tipi di partogramma oggi in uso, viene proposta un’indagine conoscitiva presso punti nascita della città di Milano al personale sanitario medico e ostetrico relativa alla conoscenza ed all’utilizzo del partogramma durante la loro assistenza in sala parto. I risultati dell’indagine fanno emergere una buona conoscenza dello strumento, ma un utilizzo limitato durante l’attività di tali operatori. Infatti presso il primo punto nascita la quasi totalità delle ostetriche e la totalità dei medici intervistati, non compila mai il partogramma, non perché non lo ritenga utile, ma perché essendo questa l’usanza, ci si adegua alle abitudini generali. Tra le ostetriche, però, è spesso emersa un’approvazione nei confronti del suo utilizzo durante la pratica quotidiana, a patto che, il partogramma attualmente presente in cartella clinica, venga rivisto e “modernizzato”. Presso il secondo punto nascita la quasi totalità delle ostetriche compila il partogramma (anche se con abitudini diverse), mentre la maggior parte dei medici, nonostante non lo compili, fa comunque affidamento al partogramma compilato dall’ostetrica. Dalle interviste è risultato che il partogramma, in uso presso questo centro, è un po’ “povero” di parametri, ma, probabilmente, è proprio per questa sua semplicità e “velocità di compilazione” che viene utilizzato da un certo numero di operatori.
30-giu-2009
partogramma ; assistenza ostetrica
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
IL PARTOGRAMMA: strumento guida per l’assistenza al travaglio e al parto. Indagine conoscitiva sulla sua utilità presso la Clinica Ostetrica L. Mangiagalli e l’Ospedale V. Buzzi / S.M. Moretti, L. Malgrati, D. Calistri. - [s.l] : null, 2009 Jun 30.
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