Gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena (LC-PUFA) della famiglia omega-3, principalmente l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesanoico (DHA), sono implicati in numerose reazioni biologiche, tra cui la modulazione del processo infiammatorio, interferendo nella produzione eicosanoidi. Per questo motivo sono stati proposti per la cura di patologie correlate a un meccanismo infiammatorio cronico (artrite reumatoide, colon irritabile, asma), per la prevenzione del rischio aterogeno cardiovascolare, più recentemente di quello aritmogeno e anche per la prevenzione di sindromi psichiatriche (depressione). Per alcuni di questi scopi sono necessari ulteriori studi che chiariscano il beneficio portato da queste sostanze, per altri, come l’utilizzo in ambito cardiologico, rappresentano una realtà ben consolidata. Per quanto riguarda l’ambito ostetrico e pediatrico il DHA, contenuto nel pesce, si è dimostrato capace di influenzare la durata della gravidanza e la crescita fetale e neonatale con notevoli ripercussioni sullo sviluppo neurologico e visivo del bambino. Molti studi hanno riportato una relazione positiva tra un più alto consumo di pesce da parte delle donne e un ridotto rischio di parto pre-termine, di basso peso alla nascita, un miglioramento cognitivo, della coordinazione e del comportamento neonatale. La fonte di LC-PUFA per il feto è rappresentata dalla madre che con una corretta dieta può fornire un quantitativo idoneo di DHA e altri LC-PUFA. Ciò prosegue durante l’allattamento durante il quale la quantità di DHA contenuta nel latte materno è direttamente proporzionale alla quantità assunta con la dieta.

Ruolo degli acidi grassi omega-3 LC-PUFA in gravidanza e allattamento / G. Alvino, I. Cetin. - In: IL GINECOLOGO. - ISSN 1827-7152. - 3:1(2008 Mar), pp. 1-9.

Ruolo degli acidi grassi omega-3 LC-PUFA in gravidanza e allattamento

G. Alvino
Primo
;
I. Cetin
Ultimo
2008

Abstract

Gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena (LC-PUFA) della famiglia omega-3, principalmente l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesanoico (DHA), sono implicati in numerose reazioni biologiche, tra cui la modulazione del processo infiammatorio, interferendo nella produzione eicosanoidi. Per questo motivo sono stati proposti per la cura di patologie correlate a un meccanismo infiammatorio cronico (artrite reumatoide, colon irritabile, asma), per la prevenzione del rischio aterogeno cardiovascolare, più recentemente di quello aritmogeno e anche per la prevenzione di sindromi psichiatriche (depressione). Per alcuni di questi scopi sono necessari ulteriori studi che chiariscano il beneficio portato da queste sostanze, per altri, come l’utilizzo in ambito cardiologico, rappresentano una realtà ben consolidata. Per quanto riguarda l’ambito ostetrico e pediatrico il DHA, contenuto nel pesce, si è dimostrato capace di influenzare la durata della gravidanza e la crescita fetale e neonatale con notevoli ripercussioni sullo sviluppo neurologico e visivo del bambino. Molti studi hanno riportato una relazione positiva tra un più alto consumo di pesce da parte delle donne e un ridotto rischio di parto pre-termine, di basso peso alla nascita, un miglioramento cognitivo, della coordinazione e del comportamento neonatale. La fonte di LC-PUFA per il feto è rappresentata dalla madre che con una corretta dieta può fornire un quantitativo idoneo di DHA e altri LC-PUFA. Ciò prosegue durante l’allattamento durante il quale la quantità di DHA contenuta nel latte materno è direttamente proporzionale alla quantità assunta con la dieta.
Settore MED/40 - Ginecologia e Ostetricia
mar-2008
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