Il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro e delle pari opportunità è un tema molto attuale e di alto valore civile; la normativa Europea e quella Italiana li tengono in grande considerazione. Le riforme della Sanità e le importanti conquiste della professione infermieristica hanno cambiato il contesto di vita e di lavoro di questo personale, come pure le sue prospettive. Purtroppo i cambiamenti, anche quando positivi, possono diventare una fonte di stress ed assumere connotazioni negative se non sono finalizzati anche alla salute ed al benessere dei lavoratori. La professione infermieristica riguarda soprattutto il sesso femminile, da sempre considerato più vulnerabile dal punto di vista del rischio muscolo scheletrico, mentale ed uro-genitale a causa del doppio lavoro (ufficio – casa) e del suo impegno in contesti funzionali concepiti soprattutto per una mentalità maschile. Questo studio riguarda il personale di 6 strutture sanitarie del Lazio, scelte in base alla distribuzione sul territorio e alla disponibilità delle strutture stesse. Il campione d’infermieri e stato selezionato secondo il metodo di campionamento casuale semplice. Il tasso di partecipazione è stato notevole, in ogni struttura superiore all’80%. In totale 673 infermieri hanno risposto ad un questionario simile a quello realizzato dall’indagine europea Nurses’Early Exit Study (NEXT) in grado di raccogliere dati su la percezione delle condizioni di lavoro, di salute e benessere psicosociale. A questo strumento è stato aggiunto un approfondimento sui rischi e sulla percezione delle misure di sicurezza attivate in queste strutture. La somministrazione del questionario, dopo consenso informato, ha rispettato i criteri di anonimato e privacy. Il campione è risultato composto quasi esclusivamente da donne (98.32%), per la maggior parte di origine italiana (97,22%) di età in media intorno ai 42 anni, attive come staff infermieristico (85,29%) e impiegate full time (97,42%). Come prevedibile queste infermiere oltre al lavoro sono coinvolte nella cura della casa (73,77%), nell’assistenza dei figli (74,48%) e nella cura di parenti handicappati od anziani (13,83%) e hanno molte difficoltà a conciliare i problemi di casa con le esigenze di lavoro anche più di quanto evidenziato dallo studio NEXT condotto in Italia nel 2002/2003. Complessivamente hanno dimostrato d’avere una buona consapevolezza dei rischi a cui sono esposte, in particolare per quanto riguarda il rischio biologico (83,62%), la movimentazione manuale dei carichi (65,05%) ed il rischio organizzativo (62,98%). Le misure preventive sono invece percepite come sporadiche e spesso non esaustive. L’impressione di avere poche possibilità di realizzarsi sul lavoro, di non poter far molto per influenzare l’organizzazione del proprio lavoro e di svolgere compiti spesso non pertinenti con la propria professionalità (66,40%) si accompagna a un basso attaccamento alla professione (media=4,00±0,85) e alla propria struttura di riferimento. L’esaurimento emotivo (burn-out) e la disabilità associata a disturbi muscoloscheletrici sono più alti dei risultati NEXT, la percezione della capacità lavorativa così come misurata dal “work ability index” è risultata piuttosto bassa (45,98% mediocre - 4,77% scadente). In particolare questo ultimo indice è noto, in letteratura, per le sue capacità predittive di pensionamento anticipato e malattia e quindi va letto come segnale di possibile rischio “turnover”. Complessivamente, essendo l’età 40-49 anni particolarmente rappresentata in questo campione, i risultati possono essere letti come difficoltà di questo personale a valorizzarsi all’interno dei cambiamenti in corso nella Sanità e nella professione e a proiettarsi verso il futuro. Sono quindi necessari interventi che sappiano gestire il problema dell’invecchiamento sul lavoro, sostenendo le capacità lavorative e valorizzando l’impegno del personale più anziano.

La condizione del personale infermieristico femminile nelle strutture del Lazio: la percezione della sicurezza nel posto di lavoro / D. Camerino, S. Sartori, M. Sandri. - [s.l] : null, 2008.

La condizione del personale infermieristico femminile nelle strutture del Lazio: la percezione della sicurezza nel posto di lavoro

D. Camerino
Primo
;
S. Sartori
Secondo
;
2008

Abstract

Il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro e delle pari opportunità è un tema molto attuale e di alto valore civile; la normativa Europea e quella Italiana li tengono in grande considerazione. Le riforme della Sanità e le importanti conquiste della professione infermieristica hanno cambiato il contesto di vita e di lavoro di questo personale, come pure le sue prospettive. Purtroppo i cambiamenti, anche quando positivi, possono diventare una fonte di stress ed assumere connotazioni negative se non sono finalizzati anche alla salute ed al benessere dei lavoratori. La professione infermieristica riguarda soprattutto il sesso femminile, da sempre considerato più vulnerabile dal punto di vista del rischio muscolo scheletrico, mentale ed uro-genitale a causa del doppio lavoro (ufficio – casa) e del suo impegno in contesti funzionali concepiti soprattutto per una mentalità maschile. Questo studio riguarda il personale di 6 strutture sanitarie del Lazio, scelte in base alla distribuzione sul territorio e alla disponibilità delle strutture stesse. Il campione d’infermieri e stato selezionato secondo il metodo di campionamento casuale semplice. Il tasso di partecipazione è stato notevole, in ogni struttura superiore all’80%. In totale 673 infermieri hanno risposto ad un questionario simile a quello realizzato dall’indagine europea Nurses’Early Exit Study (NEXT) in grado di raccogliere dati su la percezione delle condizioni di lavoro, di salute e benessere psicosociale. A questo strumento è stato aggiunto un approfondimento sui rischi e sulla percezione delle misure di sicurezza attivate in queste strutture. La somministrazione del questionario, dopo consenso informato, ha rispettato i criteri di anonimato e privacy. Il campione è risultato composto quasi esclusivamente da donne (98.32%), per la maggior parte di origine italiana (97,22%) di età in media intorno ai 42 anni, attive come staff infermieristico (85,29%) e impiegate full time (97,42%). Come prevedibile queste infermiere oltre al lavoro sono coinvolte nella cura della casa (73,77%), nell’assistenza dei figli (74,48%) e nella cura di parenti handicappati od anziani (13,83%) e hanno molte difficoltà a conciliare i problemi di casa con le esigenze di lavoro anche più di quanto evidenziato dallo studio NEXT condotto in Italia nel 2002/2003. Complessivamente hanno dimostrato d’avere una buona consapevolezza dei rischi a cui sono esposte, in particolare per quanto riguarda il rischio biologico (83,62%), la movimentazione manuale dei carichi (65,05%) ed il rischio organizzativo (62,98%). Le misure preventive sono invece percepite come sporadiche e spesso non esaustive. L’impressione di avere poche possibilità di realizzarsi sul lavoro, di non poter far molto per influenzare l’organizzazione del proprio lavoro e di svolgere compiti spesso non pertinenti con la propria professionalità (66,40%) si accompagna a un basso attaccamento alla professione (media=4,00±0,85) e alla propria struttura di riferimento. L’esaurimento emotivo (burn-out) e la disabilità associata a disturbi muscoloscheletrici sono più alti dei risultati NEXT, la percezione della capacità lavorativa così come misurata dal “work ability index” è risultata piuttosto bassa (45,98% mediocre - 4,77% scadente). In particolare questo ultimo indice è noto, in letteratura, per le sue capacità predittive di pensionamento anticipato e malattia e quindi va letto come segnale di possibile rischio “turnover”. Complessivamente, essendo l’età 40-49 anni particolarmente rappresentata in questo campione, i risultati possono essere letti come difficoltà di questo personale a valorizzarsi all’interno dei cambiamenti in corso nella Sanità e nella professione e a proiettarsi verso il futuro. Sono quindi necessari interventi che sappiano gestire il problema dell’invecchiamento sul lavoro, sostenendo le capacità lavorative e valorizzando l’impegno del personale più anziano.
2008
Settore MED/44 - Medicina del Lavoro
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Working Paper
La condizione del personale infermieristico femminile nelle strutture del Lazio: la percezione della sicurezza nel posto di lavoro / D. Camerino, S. Sartori, M. Sandri. - [s.l] : null, 2008.
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