In occasione della personale di Giuseppe Capogrossi alla Galleria L'Attico di Roma dal 10 al 30 marzo 1962, venne pubblicato un catalogo ideato dal poeta Emilio Villa, con due suoi testi. Il primo, steso in occasione della mostra, presenta una seconda parte ideata e scritta in latino nei primi anni Cinquanta come lettura fonetica delle strutture segniche di Capogrossi; il secondo, in francese, datato settembre 1953, è anch'esso pensato come lettura fonetica. Entrambi ben esemplificano l'estremizzazione dell'andamento paratattico e per accumulo immaginifico proprio di Villa attraverso una sperimentazione plirilinguistica e poetica applicata alla critica d'arte. Villa ricrea verbalmente e visivamente le articolazioni segniche delle Superfici di Capogrossi: da un lato ogni fonema corrisponde al segno grafico, dall'altro le iterazioni, articolazioni e deformazioni lessicali nella pagina riflettono la mobilità illimitata dei segni nello spazio della superficie pittorica. Partendo da un'analisi dei riferimenti visivi e culturali alla base della ricerca artistica di Capogrossi, ci si è concentrati sull'interesse per l'arte primitica e preistorica che a cavallo tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta animava gli ambienti artisitici e culturali romani frequentati dagli stessi Villa e Capogrossi.

Emilio Villa : lettura fonetica delle Superfici di Capogrossi / D. Colombo. - In: L'UOMO NERO. - ISSN 1828-4663. - 2:3(2005 Sep), pp. 323-347.

Emilio Villa : lettura fonetica delle Superfici di Capogrossi

D. Colombo
Primo
2005

Abstract

In occasione della personale di Giuseppe Capogrossi alla Galleria L'Attico di Roma dal 10 al 30 marzo 1962, venne pubblicato un catalogo ideato dal poeta Emilio Villa, con due suoi testi. Il primo, steso in occasione della mostra, presenta una seconda parte ideata e scritta in latino nei primi anni Cinquanta come lettura fonetica delle strutture segniche di Capogrossi; il secondo, in francese, datato settembre 1953, è anch'esso pensato come lettura fonetica. Entrambi ben esemplificano l'estremizzazione dell'andamento paratattico e per accumulo immaginifico proprio di Villa attraverso una sperimentazione plirilinguistica e poetica applicata alla critica d'arte. Villa ricrea verbalmente e visivamente le articolazioni segniche delle Superfici di Capogrossi: da un lato ogni fonema corrisponde al segno grafico, dall'altro le iterazioni, articolazioni e deformazioni lessicali nella pagina riflettono la mobilità illimitata dei segni nello spazio della superficie pittorica. Partendo da un'analisi dei riferimenti visivi e culturali alla base della ricerca artistica di Capogrossi, ci si è concentrati sull'interesse per l'arte primitica e preistorica che a cavallo tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta animava gli ambienti artisitici e culturali romani frequentati dagli stessi Villa e Capogrossi.
Emilio Villa ; Giuseppe Capogrossi ; critica d'arte ; sperimentazione plurilinguistica ; anni Cinquanta ; preistoria ; primitivismo ; Corrado Cagli ; Sebastian Matta ; Gruppo Origine ; Fondazione Origine ; MASP ; Pietro Maria Bardi ; Alberto Carlo Blanc
set-2005
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