In some cases a sagittal maxillary overgrowth can cause a facial deformity characterized by an acute nasal-labial angle, a protruded upper lip and a gummy smile. The patient typically present a 2nd class occlusion as is in mandibular hypoplasia, a condition with totally different clinical manifestations. The most commonly adopted surgical correction for a maxillary sagittal excess consist in a LeFortI osteotomy associated with bilateral first premolar extraction and bone segmentations. This as well as other similar techniques have inherent risks such as radicular lesions, periodontal resorptions, teeth pulp necrosis, pseudoarthrosis and avascular necrosis of the osteotomized bone. There are only few reports in the literature regarding the LeFortI osteotomy with posterior repositioning of the entire maxilla. This procedure allows the correction of the occlusal disturbance and does not present the risks of the other procedures. Posterior repositioning can be obtained by fracturing and posteriorly dislocating the pterigoid processes. This is described as a risky procedure but, in our experience, if performed trough particular technical steps, is to be considered as safe and quick. The authors present their clinical experience in selected cases treated by means of this technique.

In rari casi un'eccessiva crescita mascellare sagittale può causare una deformità del volto che si caratterizza per un angolo naso-labiale acuto, un'eccessiva protrusione del labbro superiore ed un sorriso gengivale. L'occlusione in questi pazienti è tipicamente di seconda classe come nell'iposviluppo mandibelare, condizione clinica con caratteristiche del tutto differenti. La soluzione chirurgica più comunemente adottata nell'eccesso mascellare sagittale consiste nell'estrazione dei primi premolari e nel retroposizionamento della prernaxìlla. Questa come altre tecniche simili presenta rischi intrinseci come sofferenze parodontali e radicolari, necrosi della polpa dentaria, pseudoartrosi e, raramente, necrosi avascolare dei frammenti osteotomizzati. In letterattura vi sono pochi articoli riguardanti l'osteotomia di LeFortI con riposizionamento posteriore dell'ntero mascellare. Questa procedura permette la contemporanea correzione della malocclusione ed è libera dalle complicanze delle altre procedure. Il riposizionamento posteriore può essere ottenuto dislocando posteriormente il mascellare posteriore dopo aver fratturato i processi pterigoidei. Quest'ultima viene descritta come una metodica rischiosa ma nella nostra esperienza, se effettuata con particolari accorgimenti tecnici, può essere considerata veloce e sicura. Gli autori presentano la loro esperinza clinica di casi selezionati trattati mediante questa procedura

Maxillary setback osteotomy with fracture of pterigoid processes / R. Brusati, F. Biglioli, L. Autelitano, G. Colletti. - In: RIVISTA ITALIANA DI CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE. - ISSN 1120-7558. - 16:(2005), pp. 3-8.

Maxillary setback osteotomy with fracture of pterigoid processes

R. Brusati
Primo
;
F. Biglioli
Secondo
;
G. Colletti
Ultimo
2005

Abstract

In some cases a sagittal maxillary overgrowth can cause a facial deformity characterized by an acute nasal-labial angle, a protruded upper lip and a gummy smile. The patient typically present a 2nd class occlusion as is in mandibular hypoplasia, a condition with totally different clinical manifestations. The most commonly adopted surgical correction for a maxillary sagittal excess consist in a LeFortI osteotomy associated with bilateral first premolar extraction and bone segmentations. This as well as other similar techniques have inherent risks such as radicular lesions, periodontal resorptions, teeth pulp necrosis, pseudoarthrosis and avascular necrosis of the osteotomized bone. There are only few reports in the literature regarding the LeFortI osteotomy with posterior repositioning of the entire maxilla. This procedure allows the correction of the occlusal disturbance and does not present the risks of the other procedures. Posterior repositioning can be obtained by fracturing and posteriorly dislocating the pterigoid processes. This is described as a risky procedure but, in our experience, if performed trough particular technical steps, is to be considered as safe and quick. The authors present their clinical experience in selected cases treated by means of this technique.
In rari casi un'eccessiva crescita mascellare sagittale può causare una deformità del volto che si caratterizza per un angolo naso-labiale acuto, un'eccessiva protrusione del labbro superiore ed un sorriso gengivale. L'occlusione in questi pazienti è tipicamente di seconda classe come nell'iposviluppo mandibelare, condizione clinica con caratteristiche del tutto differenti. La soluzione chirurgica più comunemente adottata nell'eccesso mascellare sagittale consiste nell'estrazione dei primi premolari e nel retroposizionamento della prernaxìlla. Questa come altre tecniche simili presenta rischi intrinseci come sofferenze parodontali e radicolari, necrosi della polpa dentaria, pseudoartrosi e, raramente, necrosi avascolare dei frammenti osteotomizzati. In letterattura vi sono pochi articoli riguardanti l'osteotomia di LeFortI con riposizionamento posteriore dell'ntero mascellare. Questa procedura permette la contemporanea correzione della malocclusione ed è libera dalle complicanze delle altre procedure. Il riposizionamento posteriore può essere ottenuto dislocando posteriormente il mascellare posteriore dopo aver fratturato i processi pterigoidei. Quest'ultima viene descritta come una metodica rischiosa ma nella nostra esperienza, se effettuata con particolari accorgimenti tecnici, può essere considerata veloce e sicura. Gli autori presentano la loro esperinza clinica di casi selezionati trattati mediante questa procedura
maxilla ; osteotomy ; fractures ; pterigoid processes
Settore MED/29 - Chirurgia Maxillofacciale
2005
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