Il saggio indaga una importante questione di teoria della narrativa, finora curiosamente trascurata. Di rado, anzitutto, si ricorda che, a rigore, il punto di vista narrativo non è necessariamente un punto di "vista", ma una posizione percettiva, che può ricondursi anche agli altri quattro sensi. A partire da questa constatazione, è necessario sottolineare che, se il punto di vista visivo è comprensibilmente dominante, è tuttavia possibile mettere in scena un "punto di vista" o "punto percettivo" di tipo auditivo, come accade relativamente spesso, ma anche olfattivo, come pure accade relativamente meno spesso, e tuttavia sempre di più nella letteratura del XX secolo e oltre. E'''' possibile così cogliere, partendo dalla necessaria constatazione dell''''estrema variabilità del punto di vista, le peculiari tensioni di significato legate alla sottolineatura dell''''olfatto. In prima approssimazione, è evidente che la crescente attenzione all''''olfatto fa tutt''''uno con la riscoperta della corporeità, col "realismo creaturale" (Auebach) e con la rappresentazione del "basso corporeo" (Bachtin). Il che significa che il rilancio della dimensione olfattiva percorre, come un aspetto tutt''''altro che secondario, la storia stessa del romanzo moderno. In secondo luogo, l''''accentuazione della dimensione olfattiva fa tutt''''uno con un avvicinamento prospettico: in tal senso, appare chiaramente come una delle dimensioni attraverso cui la narrativa moderna tende a far prevalere lo "showing" sul "telling". Signicativamente, inoltre, sottolineare gli odori significa spessissimo sottolineare i cattivi odori: il che mostra non tanto e non solo la ricerca di una calcolata, provocatoria sgradevolezza, ma ancor più la curvatura etica data all''''espressione del disgusto fisico, evidentemente correlativo oggettivo di un disgusto morale, fino ai limiti della deformazione espressionistica. L''''accentuazione dei cattivi odori implica dunque una critica del mondo; ma al tempo stesso consente una valorizzazione della materiale ricchezza e della varietà del mondo. In ultima analisi, l''''accentuazione della dimensione olfattiva è un aspetto importante della sfida titanica, seducente e folle attraverso cui la letteratura cerca di simulare le percezioni reali, cioè in qualche modo prova a fingere di non essere letteratura, a trasformare il testo in un mondo, le parole in cose, le figure di carta in corpi reali.

Il punto di vista del naso : effetti di una focalizzazione molto corporea nella letteratura contemporanea / G. Turchetta - In: Sul corpo : Culture, Politiche, Estetiche / [a cura di] N. Vallorani, S. Bertacco. - Milano : Cisalpino, 2007 Nov. - ISBN 978-88-323-6084-4. - pp. 243-260

Il punto di vista del naso : effetti di una focalizzazione molto corporea nella letteratura contemporanea

G. Turchetta
Primo
2007

Abstract

Il saggio indaga una importante questione di teoria della narrativa, finora curiosamente trascurata. Di rado, anzitutto, si ricorda che, a rigore, il punto di vista narrativo non è necessariamente un punto di "vista", ma una posizione percettiva, che può ricondursi anche agli altri quattro sensi. A partire da questa constatazione, è necessario sottolineare che, se il punto di vista visivo è comprensibilmente dominante, è tuttavia possibile mettere in scena un "punto di vista" o "punto percettivo" di tipo auditivo, come accade relativamente spesso, ma anche olfattivo, come pure accade relativamente meno spesso, e tuttavia sempre di più nella letteratura del XX secolo e oltre. E'''' possibile così cogliere, partendo dalla necessaria constatazione dell''''estrema variabilità del punto di vista, le peculiari tensioni di significato legate alla sottolineatura dell''''olfatto. In prima approssimazione, è evidente che la crescente attenzione all''''olfatto fa tutt''''uno con la riscoperta della corporeità, col "realismo creaturale" (Auebach) e con la rappresentazione del "basso corporeo" (Bachtin). Il che significa che il rilancio della dimensione olfattiva percorre, come un aspetto tutt''''altro che secondario, la storia stessa del romanzo moderno. In secondo luogo, l''''accentuazione della dimensione olfattiva fa tutt''''uno con un avvicinamento prospettico: in tal senso, appare chiaramente come una delle dimensioni attraverso cui la narrativa moderna tende a far prevalere lo "showing" sul "telling". Signicativamente, inoltre, sottolineare gli odori significa spessissimo sottolineare i cattivi odori: il che mostra non tanto e non solo la ricerca di una calcolata, provocatoria sgradevolezza, ma ancor più la curvatura etica data all''''espressione del disgusto fisico, evidentemente correlativo oggettivo di un disgusto morale, fino ai limiti della deformazione espressionistica. L''''accentuazione dei cattivi odori implica dunque una critica del mondo; ma al tempo stesso consente una valorizzazione della materiale ricchezza e della varietà del mondo. In ultima analisi, l''''accentuazione della dimensione olfattiva è un aspetto importante della sfida titanica, seducente e folle attraverso cui la letteratura cerca di simulare le percezioni reali, cioè in qualche modo prova a fingere di non essere letteratura, a trasformare il testo in un mondo, le parole in cose, le figure di carta in corpi reali.
Settore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporanea
nov-2007
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