E' stata documentata la vocazionalità dell’area della provincia di Varese, per la quale è stato richiesto ed ottenuto il riconoscimento dell’IGT. L’analisi delle fonti storiche, ha ampiamente documentano la diffusione della viticoltura nell’area fin dall’epoca pre-romana, e il suo divenire nel corso della storia. La viticoltura varesina non solo era ampiamente diffusa, ma godeva di buona reputazione sui mercati regionali. Si dispone inoltre di un’accurata messe di informazioni circa il modello viticolo e la base ampelografica in essere fino alla fine del XIX secolo. Su tali basi è stata confermata l’omologia della viticoltura varesina con quello delle province limitrofe, lombarde e piemontesi, che anche attualmente risultano zone vitivinicole vitali. Lo studio quindi ha affrontato le risorse ambientali locali e la loro idoneità per una viticoltura di qualità. Il clima, di tipo insubrico, è risultato idoneo per la gran parte della provincia, in relazione alle risorse radiative e termiche. Le risorse pluviometriche appaiono limitare, perché eccessive, la possibilità di una viticoltura di qualità, nella fascia settentrionale della provincia. I suoli sono stati valutati in relazione alle proprietà funzionali che più interessano la loro potenzialità vitivinicola quali: spessore, tessitura, presenza di scheletro, reazione, capacità per l’acqua. Dall’analisi congiunta delle risorse pedologiche e climatiche, secondo un modello di stima della vocazionalità viticola, è risultato come buona parte dei territori comunali della provincia, possano considerarsi potenzialmente vocati alla viticoltura di qualità. Nel corso del triennio di indagine (2001-2003), sono stati esaminati i vigneti più rappresentativi della zona, al fine di valutarne il reale stato vegeto-produttivo. Sono stati analizzate le uve alla vendemmia, sono state realizzate microvinificazioni delle uve dei singoli vigneti in condizioni standard, sono quindi stati analizzati i vini sia per via chimica che sensoriale. Ciò ha consentito di tracciare un profilo più che soddisfacente circa la situazione della viticoltura varesina e delle sue potenzialità qualitative. Il valore attuale e potenziale delle produzioni enologiche è anche testimoniato dalla domanda che la ristorazione locale esercita nei confronti della attuale produzione e che ne consente una commercializzazione certa e remunerativa. Sulla base dell’indagine agroclimatica e pedopaesaggistica, sono stati definite quattro aree di diversa vocazionalità (Fig. 1) La parte sud orientale della provincia è stata esclusa dal IGT perché molto urbanizzata. Tutti questi elementi hanno quindi consentito di stilare una proposta di disciplinare per l’IGT Ronchi Varesini che è stata recepita dalla Commissione ministeriale competente ratificata con il Decreto del Ministero delle politiche agricole dell’11 ottobre 2005 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 21 ottobre 2005 n. 246.

L’IGT (Indicazione geografica tipica) Ronchi varesini per la rinascita della viticoltura varesina / O. Failla. - In: BULLETTINO DELL'AGRICOLTURA. ATTI DELLA SOCIETÀ AGRARIA DI LOMBARDIA. - ISSN 1591-4445. - 146:1(2007), pp. 65-71. ((Intervento presentato al convegno La provincia di Varese: agriturismo, vitivinicoltura e piante ornamentali tenutosi a Angera nel 2006.

L’IGT (Indicazione geografica tipica) Ronchi varesini per la rinascita della viticoltura varesina.

O. Failla
Primo
2007

Abstract

E' stata documentata la vocazionalità dell’area della provincia di Varese, per la quale è stato richiesto ed ottenuto il riconoscimento dell’IGT. L’analisi delle fonti storiche, ha ampiamente documentano la diffusione della viticoltura nell’area fin dall’epoca pre-romana, e il suo divenire nel corso della storia. La viticoltura varesina non solo era ampiamente diffusa, ma godeva di buona reputazione sui mercati regionali. Si dispone inoltre di un’accurata messe di informazioni circa il modello viticolo e la base ampelografica in essere fino alla fine del XIX secolo. Su tali basi è stata confermata l’omologia della viticoltura varesina con quello delle province limitrofe, lombarde e piemontesi, che anche attualmente risultano zone vitivinicole vitali. Lo studio quindi ha affrontato le risorse ambientali locali e la loro idoneità per una viticoltura di qualità. Il clima, di tipo insubrico, è risultato idoneo per la gran parte della provincia, in relazione alle risorse radiative e termiche. Le risorse pluviometriche appaiono limitare, perché eccessive, la possibilità di una viticoltura di qualità, nella fascia settentrionale della provincia. I suoli sono stati valutati in relazione alle proprietà funzionali che più interessano la loro potenzialità vitivinicola quali: spessore, tessitura, presenza di scheletro, reazione, capacità per l’acqua. Dall’analisi congiunta delle risorse pedologiche e climatiche, secondo un modello di stima della vocazionalità viticola, è risultato come buona parte dei territori comunali della provincia, possano considerarsi potenzialmente vocati alla viticoltura di qualità. Nel corso del triennio di indagine (2001-2003), sono stati esaminati i vigneti più rappresentativi della zona, al fine di valutarne il reale stato vegeto-produttivo. Sono stati analizzate le uve alla vendemmia, sono state realizzate microvinificazioni delle uve dei singoli vigneti in condizioni standard, sono quindi stati analizzati i vini sia per via chimica che sensoriale. Ciò ha consentito di tracciare un profilo più che soddisfacente circa la situazione della viticoltura varesina e delle sue potenzialità qualitative. Il valore attuale e potenziale delle produzioni enologiche è anche testimoniato dalla domanda che la ristorazione locale esercita nei confronti della attuale produzione e che ne consente una commercializzazione certa e remunerativa. Sulla base dell’indagine agroclimatica e pedopaesaggistica, sono stati definite quattro aree di diversa vocazionalità (Fig. 1) La parte sud orientale della provincia è stata esclusa dal IGT perché molto urbanizzata. Tutti questi elementi hanno quindi consentito di stilare una proposta di disciplinare per l’IGT Ronchi Varesini che è stata recepita dalla Commissione ministeriale competente ratificata con il Decreto del Ministero delle politiche agricole dell’11 ottobre 2005 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 21 ottobre 2005 n. 246.
Vite ; vino ; vocazionalità
Settore AGR/03 - Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree
2007
Società Agraria di Lombardia
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