E’ molto importante l’influenza esercitata sulla critica letteraria, particolarmente del Don Chisciotte, da parte di alcuni studiosi francesi che, per quanto indipendenti, presentano un significativo denominatore comune: un’impostazione anti-soggettivista che utilizza molti temi delle scienze umane, come l’antropologia e la psicanalisi. L’ondata esistenzialista aveva insistito sui concetti di coscienza, libertà, progetto, umanesimo; la nuova impostazione, presente in Michel Foucault, Marthe Robert, René Girard – ai quali si ispira poi Louis Combet per la sua lettura psicanalitica di Cervantes – sottolinea soprattutto le strutture universali, le dinamiche inconsce che reggono anche i fenomeni dell’uomo, il suo immaginario, i suoi comportamenti. Emerge l’influenza del modo di conoscere (o “episteme”) proprio di un’epoca, che si riflette anche nel Chisciotte, soprattutto nella concezione della follia (Foucault); emerge inoltre la escissione dell’Io dei personaggi e la connessione dell’opera cervantina con i “romanzi familiari” infantili (Robert), così come la natura del desiderio, sempre “secondo l’altro” perché condizionato dall’istinto di imitare il proprio doppio, il ‘masochismo morale’ come ‘psicostruttura’ che caratterizza la produzione di Cervantes (Combet). I tentativi di questi studiosi, pur con i loro limiti, hanno anche il merito di portare l’analisi critica sotto la superficie del testo, mostrando come esso affondi le sue radici in un humus molto complesso e profondo.

Los fantasmas del Quijote. Michel Foucault, Marthe Robert, René Girard, Louis Combet / M.E. Scaramuzza - In: Cervantès et la France / [a cura di] Jean Canavaggio. - Madrid : Casa de Velázquez, 2007. - ISBN 978-84-96820-08-1. - pp. 123-140

Los fantasmas del Quijote. Michel Foucault, Marthe Robert, René Girard, Louis Combet

M.E. Scaramuzza
Primo
2007

Abstract

E’ molto importante l’influenza esercitata sulla critica letteraria, particolarmente del Don Chisciotte, da parte di alcuni studiosi francesi che, per quanto indipendenti, presentano un significativo denominatore comune: un’impostazione anti-soggettivista che utilizza molti temi delle scienze umane, come l’antropologia e la psicanalisi. L’ondata esistenzialista aveva insistito sui concetti di coscienza, libertà, progetto, umanesimo; la nuova impostazione, presente in Michel Foucault, Marthe Robert, René Girard – ai quali si ispira poi Louis Combet per la sua lettura psicanalitica di Cervantes – sottolinea soprattutto le strutture universali, le dinamiche inconsce che reggono anche i fenomeni dell’uomo, il suo immaginario, i suoi comportamenti. Emerge l’influenza del modo di conoscere (o “episteme”) proprio di un’epoca, che si riflette anche nel Chisciotte, soprattutto nella concezione della follia (Foucault); emerge inoltre la escissione dell’Io dei personaggi e la connessione dell’opera cervantina con i “romanzi familiari” infantili (Robert), così come la natura del desiderio, sempre “secondo l’altro” perché condizionato dall’istinto di imitare il proprio doppio, il ‘masochismo morale’ come ‘psicostruttura’ che caratterizza la produzione di Cervantes (Combet). I tentativi di questi studiosi, pur con i loro limiti, hanno anche il merito di portare l’analisi critica sotto la superficie del testo, mostrando come esso affondi le sue radici in un humus molto complesso e profondo.
Cervantes ; Don Quijote ; Francia ; Novela ; Psicocrítica ; Siglo XX
Settore L-LIN/05 - Letteratura Spagnola
2007
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