Esiste una morfologia della vibrazione, del fondamento di ogni forma di suono e quindi di rapporto tra suoni, di ogni forma e concezione di armonia. Sono molteplici gli studi che ne dimostrano struttura e caratteristiche, relazioni e variazioni. La rappresentazione del suono come forma si associa, immediatamente, al rapporto tra fisiologia dell'uomo e forma integrale dell'uomo che è sinonimo di consapevolezza della propria realtà  di unità  mente-corpo anche come interazione tra propria sonorità, propria bellezza e realtà non immanenti; si tratta di una relazione che si sviluppa nel duplice senso della percezione di sè anche come espressione di una sonorità interna e di una possibile sonorità esterna recepita, elaborata, interiorizzata. In questo senso esiste la concreta prospettiva della armonizzazione della percezione e della produzione sonora come ricerca del proprio io armonico. La corporeità come funzione sonora rappresenta un terreno che merita una rivalutazione ed uno sviluppo sin dalle fasi più precoci della vita in termini di avviamento, formazione, sviluppo e ricerca. Anche in questo ambito si annoverano contributi scientifici di importanza saliente. E' fuor di dubbio che il canto, nella sua origine, nei suoi aspetti neurofisiologici e di emissione, di prosodia, di meccanica, costituisce un'espressione di valore immediatamente percettibile come itinerario privilegiato di applicazione nella ricerca di un equilibrio e di un potenziamento tra biologia umana, autopercezione e relazionalità. Non è un caso che lo studio metodico di tali valori conduca ad identificare forme di espressione sonora che si attaglino nel modo più consono ad un'elaborazione concettuale ed operativa che esalti le funzioni citate (rapporto tra corpo, percezione della propria bellezza, vibrazione, suoni). Nella cultura occidentale il riferimento più puro e, per certi versi, funzionale al discorso, è rappresentato, senza dubbio, principalmente dal monumento del repertorio del canto gregoriano. In esso, soprattutto nella ricchezza dell'attuale fase di studio prolifico della più autentica interpretazione paleografica e semiologia, si individua una consapevolezza del sè che si proietta verso le dimensioni più profonde ed autentiche, dell'unità assoluta di espressione tra emissione, significato e percezione, della rivalutazione della propria realtà di uomo come parte di un tutto armonico, coordinato e significante, di una fisicità che si afferma e si realizza come aspetto di un bello che passa all'assoluto attraverso la propria umanità  fisica, psichica ed interiore. Ciò in quanto sintesi di un'esperienza polimorfa ed antichissima che convoglia in sè modi, espressioni, formule, segni, gesti che traggono origine da manifestazioni biologiche, di sonorità  umana diretta, emerse come donazione del meglio di sè corporeo e comunicativo per trascendere significati e favorire, dell'uomo, la ricerca del proprio essere più vero. Queste riflessioni meritano una meditazione prioritaria nell'attuale contesto. Suono e biologia sono in una relazione intima; in questo itinerario esiste un'opportunità  preziosa verso una consapevole ricerca della percezione del proprio equilibrio di bellezza che non passa da modelli, da induzioni, ma mira ad uno sviluppo interiore che realizzi l'obiettivo della presa d'atto di una armonia propria, di corpo e di psiche, introiettiva e relazionale.

Armonia ed equilibri di bellezza : suono e biologia / R. Zoia - In: Face & body : what is new in aesthetic surgery : Milano 10-12 Aprile 2008 : raccolta degli atti[s.l] : null, 2008 Apr 12. - pp. 101-101 (( convegno Face & body : what is new in aesthetic surgery tenutosi a Milano nel 2008.

Armonia ed equilibri di bellezza : suono e biologia

R. Zoia
Primo
2008

Abstract

Esiste una morfologia della vibrazione, del fondamento di ogni forma di suono e quindi di rapporto tra suoni, di ogni forma e concezione di armonia. Sono molteplici gli studi che ne dimostrano struttura e caratteristiche, relazioni e variazioni. La rappresentazione del suono come forma si associa, immediatamente, al rapporto tra fisiologia dell'uomo e forma integrale dell'uomo che è sinonimo di consapevolezza della propria realtà  di unità  mente-corpo anche come interazione tra propria sonorità, propria bellezza e realtà non immanenti; si tratta di una relazione che si sviluppa nel duplice senso della percezione di sè anche come espressione di una sonorità interna e di una possibile sonorità esterna recepita, elaborata, interiorizzata. In questo senso esiste la concreta prospettiva della armonizzazione della percezione e della produzione sonora come ricerca del proprio io armonico. La corporeità come funzione sonora rappresenta un terreno che merita una rivalutazione ed uno sviluppo sin dalle fasi più precoci della vita in termini di avviamento, formazione, sviluppo e ricerca. Anche in questo ambito si annoverano contributi scientifici di importanza saliente. E' fuor di dubbio che il canto, nella sua origine, nei suoi aspetti neurofisiologici e di emissione, di prosodia, di meccanica, costituisce un'espressione di valore immediatamente percettibile come itinerario privilegiato di applicazione nella ricerca di un equilibrio e di un potenziamento tra biologia umana, autopercezione e relazionalità. Non è un caso che lo studio metodico di tali valori conduca ad identificare forme di espressione sonora che si attaglino nel modo più consono ad un'elaborazione concettuale ed operativa che esalti le funzioni citate (rapporto tra corpo, percezione della propria bellezza, vibrazione, suoni). Nella cultura occidentale il riferimento più puro e, per certi versi, funzionale al discorso, è rappresentato, senza dubbio, principalmente dal monumento del repertorio del canto gregoriano. In esso, soprattutto nella ricchezza dell'attuale fase di studio prolifico della più autentica interpretazione paleografica e semiologia, si individua una consapevolezza del sè che si proietta verso le dimensioni più profonde ed autentiche, dell'unità assoluta di espressione tra emissione, significato e percezione, della rivalutazione della propria realtà di uomo come parte di un tutto armonico, coordinato e significante, di una fisicità che si afferma e si realizza come aspetto di un bello che passa all'assoluto attraverso la propria umanità  fisica, psichica ed interiore. Ciò in quanto sintesi di un'esperienza polimorfa ed antichissima che convoglia in sè modi, espressioni, formule, segni, gesti che traggono origine da manifestazioni biologiche, di sonorità  umana diretta, emerse come donazione del meglio di sè corporeo e comunicativo per trascendere significati e favorire, dell'uomo, la ricerca del proprio essere più vero. Queste riflessioni meritano una meditazione prioritaria nell'attuale contesto. Suono e biologia sono in una relazione intima; in questo itinerario esiste un'opportunità  preziosa verso una consapevole ricerca della percezione del proprio equilibrio di bellezza che non passa da modelli, da induzioni, ma mira ad uno sviluppo interiore che realizzi l'obiettivo della presa d'atto di una armonia propria, di corpo e di psiche, introiettiva e relazionale.
Suono ; vibrazione ; morfologia ; immagine corporea ; estetica
Settore MED/43 - Medicina Legale
12-apr-2008
Associazione europea di chirurgia estetica
Book Part (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/35814
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact