Dopo la breve parentesi della restaurazione austro-russa, l’instaurazione del regime francese coincide con la rapida ripresa del movimento commerciale e del tessuto produttivo di Milano. Sotto lo stimolo del Governo e delle contingenze belliche, i traffici, l’industria e gli investimenti si intensificano, favoriti anche dall’unificazione dello spazio economico dei diversi dipartimenti in quello omogeneo della Repubblica Italiana; l’aumentata massa del circolante, ma soprattutto l’incremento della velocità di circolazione della moneta, gonfia il numero dei consumatori; gli interventi edilizi e infrastrutturali fanno aumentare le schiere di lavoratori, agendo anch’essi da moltiplicatore della domanda; a questo si aggiunge il crescente fabbisogno dell’esercito nazionale e dell’armata francese determinando in via prioritaria l’aumento costante dei prezzi, che a sua volta dilata i profitti (e le possibilità di reinvestimento) degli imprenditori. Il denaro si trova e a un prezzo relativamente basso. Dopo la chiusura del Monte di Santa Teresa, del Monte Sete e del Monte di Pietà seguita all’ingresso delle truppe francesi e alla costituzione della Cisaplina nel 1796, avevano provocato un vuoto istituzionale molto visibile nel panorama creditizio milanese (facendo scomparire istituzioni di antichissima tradizione). Tuttavia, proprio negli anni della ricostituzione della Cisalpina e della Repubblica Italiana, a compensare la scomparsa di questi istituti, la fenomenologia del sistema creditizio milanese sembra accrescere l’importanza dei reticoli informali che da tempo già costituivano la trama del del Sistema finanziario milanese; la ricostruzione di queste reti - fondata sullo spoglio di rogiti notarili - costituisce l'oggetto di questo contributo, che si addentra nelle le relazioni private, interpersonali fra chi si occupa del commercio del denaro e chi ne conosce i circuiti, fra chi ne dispone e chi ne ha bisogno, che diventano il canale principale attraverso cui le informazioni sulla disponibilità del denaro, sul suo prezzo, sull’affidabilità di questo o di quel mutuante circolano nell’ambiente economico della città; un sistema in cui i costi di allocazione e di reperimento dei capitali (quelli che si definiscono come costi di transazione ex ante ed ex post, prima in parte a carico delle istituzioni soppresse) sono quindi azzerati dalla rete di relazioni (che assolve al compito fondamentale di fare circolare gratuitamente le informazioni, gratuitamente perché all’operatore conviene conservare il mercato). Una rete di relazioni che costituisce la struttura (cibernetica, se vogliamo usare un termine relativo alla circolazione di informazioni) del sistema creditizio milanese.

Per la storia del sistema creditizio milanese negli anni della Repubblica Italiana / G. De Luca - In: La formazione del primo Stato italiano e Milano capitale, 1802-1814 / [a cura di] A. Robbiati Bianchi, Istituto lombardo-Accademia di scienze e lettere. - Milano : LED, 2006. - ISBN 8879163552. - pp. 405-439 (( convegno La formazione del primo Stato italiano e Milano capitale 1802-1814 tenutosi a Milano nel 2002.

Per la storia del sistema creditizio milanese negli anni della Repubblica Italiana

G. De Luca
Primo
2006

Abstract

Dopo la breve parentesi della restaurazione austro-russa, l’instaurazione del regime francese coincide con la rapida ripresa del movimento commerciale e del tessuto produttivo di Milano. Sotto lo stimolo del Governo e delle contingenze belliche, i traffici, l’industria e gli investimenti si intensificano, favoriti anche dall’unificazione dello spazio economico dei diversi dipartimenti in quello omogeneo della Repubblica Italiana; l’aumentata massa del circolante, ma soprattutto l’incremento della velocità di circolazione della moneta, gonfia il numero dei consumatori; gli interventi edilizi e infrastrutturali fanno aumentare le schiere di lavoratori, agendo anch’essi da moltiplicatore della domanda; a questo si aggiunge il crescente fabbisogno dell’esercito nazionale e dell’armata francese determinando in via prioritaria l’aumento costante dei prezzi, che a sua volta dilata i profitti (e le possibilità di reinvestimento) degli imprenditori. Il denaro si trova e a un prezzo relativamente basso. Dopo la chiusura del Monte di Santa Teresa, del Monte Sete e del Monte di Pietà seguita all’ingresso delle truppe francesi e alla costituzione della Cisaplina nel 1796, avevano provocato un vuoto istituzionale molto visibile nel panorama creditizio milanese (facendo scomparire istituzioni di antichissima tradizione). Tuttavia, proprio negli anni della ricostituzione della Cisalpina e della Repubblica Italiana, a compensare la scomparsa di questi istituti, la fenomenologia del sistema creditizio milanese sembra accrescere l’importanza dei reticoli informali che da tempo già costituivano la trama del del Sistema finanziario milanese; la ricostruzione di queste reti - fondata sullo spoglio di rogiti notarili - costituisce l'oggetto di questo contributo, che si addentra nelle le relazioni private, interpersonali fra chi si occupa del commercio del denaro e chi ne conosce i circuiti, fra chi ne dispone e chi ne ha bisogno, che diventano il canale principale attraverso cui le informazioni sulla disponibilità del denaro, sul suo prezzo, sull’affidabilità di questo o di quel mutuante circolano nell’ambiente economico della città; un sistema in cui i costi di allocazione e di reperimento dei capitali (quelli che si definiscono come costi di transazione ex ante ed ex post, prima in parte a carico delle istituzioni soppresse) sono quindi azzerati dalla rete di relazioni (che assolve al compito fondamentale di fare circolare gratuitamente le informazioni, gratuitamente perché all’operatore conviene conservare il mercato). Una rete di relazioni che costituisce la struttura (cibernetica, se vogliamo usare un termine relativo alla circolazione di informazioni) del sistema creditizio milanese.
credito informale ; moneta e banca ; Milano napoleonica
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
2006
Istituto lombardo-Accademia di scienze e lettere
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