Nel XV secolo la narrazione dell’esperienza di viaggio spettava, come compito ufficiale e professionale, a una composita categoria di ambasciatori, diplomatici e oratori al servizio delle corti: lo scopo dei resoconti era informare i propri signori in modo dettagliato sulla vita e sulle attività delle potenze vicine e straniere. Nell’Italia quattro-cinquecentesca tali ragguagli comprendevano anche notizie sulla politica culturale e sulle abitudini mondane, segno di società che gareggiavano tra loro in sfarzo, prestigio e magnificienza. Ne consegue che le pratiche teatrali – funzionali ad accompagnare feste, banchetti, matrimoni, compleanni – abbiano goduto di particolari attenzioni da parte dei diplomatici-viaggiatori. L’intervento – analizzando le relazioni del ferrarese Giacomo Trotti per la Festa del Paradiso di Bernardo Bellincioni (Milano, 1490) e di Hermes Sforza per i Menechini (Ferrara, 1491) – si concentra sulle modalità narrative adottate da queste cronache di viaggio sui generis e sul loro contributo, ideologico ed ermeneutico, allo sviluppo del teatro quattrocentesco italiano.

Modalità e contributo dei resoconti di viaggio nello sviluppo del teatro pre-classicista italiano / M. Bosisio - In: Viaggi, itinerari, flussi umani : il mondo attraverso narrazioni, rappresentazioni e popoli / [a cura di] A. Gimbo, M.C. Paolicelli, A. Ricci. - Roma : Nuova Cultura, 2014. - ISBN 978-88-6812-331-4. - pp. 267-279 (( Intervento presentato al 5. convegno Seminario interdisciplinare dei dottoranti : Viaggi, itinerari, flussi umani tenutosi a Roma nel 2013.

Modalità e contributo dei resoconti di viaggio nello sviluppo del teatro pre-classicista italiano

M. Bosisio
2014

Abstract

Nel XV secolo la narrazione dell’esperienza di viaggio spettava, come compito ufficiale e professionale, a una composita categoria di ambasciatori, diplomatici e oratori al servizio delle corti: lo scopo dei resoconti era informare i propri signori in modo dettagliato sulla vita e sulle attività delle potenze vicine e straniere. Nell’Italia quattro-cinquecentesca tali ragguagli comprendevano anche notizie sulla politica culturale e sulle abitudini mondane, segno di società che gareggiavano tra loro in sfarzo, prestigio e magnificienza. Ne consegue che le pratiche teatrali – funzionali ad accompagnare feste, banchetti, matrimoni, compleanni – abbiano goduto di particolari attenzioni da parte dei diplomatici-viaggiatori. L’intervento – analizzando le relazioni del ferrarese Giacomo Trotti per la Festa del Paradiso di Bernardo Bellincioni (Milano, 1490) e di Hermes Sforza per i Menechini (Ferrara, 1491) – si concentra sulle modalità narrative adottate da queste cronache di viaggio sui generis e sul loro contributo, ideologico ed ermeneutico, allo sviluppo del teatro quattrocentesco italiano.
teatro del Quattrocento ; viaggio ; letteratura odeoporica
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
2014
Università Tor Vergata, Roma
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